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CLAYTON BAKER

I miei occhi incontrano una calligrafia perfetta sotto ogni punto di vista, la penna con cui è stata scritta sembra quasi che abbia toccato appena il foglio, come una carezza.

"Vi siete divertiti questi anni agenti? La morte di Dark l'avete reputata anche come la fine del suo massacro, ma non è così, non era così stupido, aveva già previsto che voi avreste continuato con le vostre ingiustizie. Sinceramente non mi interessa, quello che voglio lo avrò in futuro, per ora eseguo solo ordini, con una piccola modifica. Il figlio non doveva morire, ma questo secondo l'idea di quel fallito. Se devo fare quello che lui mi ha chiesto, lo farò a modo mio. Austin Fletcher era solo uno stronzo che tanti anni fa maltrattava la moglie, ma come se non bastasse ha abusato di altre due donne. Ma voi, come al solito, lo avete scarcerato dopo una settimana per mancanza di prove. Cosa ci state a fare se non riuscite in quello che dovreste? Jeremy era per me, un regalo che mi sono concesso di farmi, è tanto tempo che non ne ricevo uno. Non credete che sarebbe stato troppo facile ammazzare il padre, senza prima farlo soffrire sul serio? Dovevate esserci, sono sicuro che a ognuno di voi, si sarebbe sentito elettrizzato da quel momento, quello sguardo perso, quel sangue che lentamente avvolgeva il parquet della cucina, avevo i brividi dal piacere. Ma ora devo fare un discorso molto più serio, e mi rivolgo al caro Clayton Baker, il quale dovrebbe essere entrato da poco nel vostro distretto giusto? Sai Clayton, io il passato lo porto sempre con me, è lui ad avermi fatto diventare quello che sono, è il mio migliore amico e il mio più grande nemico. Preparati, perchè a partire da oggi, tu proverai dolore.

Zaiko"

Le sue ultime parole si ripetono insistenti nella mia testa, cosa può volere da me? Perchè proprio io?
Al pensiero della lettera la testa comincia a girarmi.

"Clayton! Ci sei o no?!" Una mano si muove velocemente su e giù di fronte al mio viso, mi risveglio dai miei pensieri e mi volto a vedere chi sia.

"Jake... Che c'è!?"

"E me lo chiedi? Amico è da quando siamo partiti che hai lo sguardo fisso in un unico punto, che diavolo c'era scritto in quella lettera?!" Ha ragione, non ho pensato ad altro.

"Non lo so di preciso, sembrava un avvertimento"

"Un avvertimento? Per cosa?"

"Non saprei, ha scritto che da oggi in poi avrei provato dolore" Dico.

"Ma cosa vorrebbe dire? Perchè dovrebbe avercela con te?"

"Non lo so Jake, ok? Come faccio a saperlo!?" Ribatto più duro del dovuto, lo vedo che si rattristisce "Senti, scusami, è che questa storia mi preoccupa... Chiamo Lisa, voglio sentire come sta"

"Ma se l'hai chiamata un'ora fa"

"Lo so! Voglio solo sapere cosa sta facendo" Prendo il mio smartphone dalla tasca e cerco il suo nome nella rubrica. Il cellulare squilla, ma dall'altra parte nulla. Dopo qualche secondo di attesa scatta la segreteria e la voce di Lisa risuona al mio orecchio "Questo è il telefono di Lisa Wilson, lasciate un messaggio dopo il beep" Chiudo la chiamata, preoccupato ridigito la chiamata, suona ancora.

"Amore! Dimmi!" La sua voce secca e vivace espelle l'ansia e la preoccupazione dal mio corpo, per un attimo avevo temuto fosse successo qualcosa.

"Ehy... Scusami se ti disturbo, stavi facendo qualcosa?"

"No, prima ero in bagno, per questo non ho risposto subito, è successo qualcosa Clay?" Il suo tono è leggeremente preoccupato"

"No... E' solo che, è stata una giornata pesante, ora come ora vorrei solo tornare a casa." Intanto di fianco a me Jake imita dei baci nella mia direzione, che idiota! Scosto leggermente il telefono e sottovoce gli dico di guardare la strada.

"E io ti aspetto qui, per stasera ho ordinato due pizze! Era un po' che non si prendevano" Dice entusiasta.

"Ok amore, tra un'ora dovrei essere a casa, ci vediamo dopo, ti amo"

"Ti amo" Risponde e chiude subito dopo.
Mi giro verso l'idiota che mi sta facendo il verso.

"Ti amo" Ripete con voce sarcastica.

"Oh Jake, quando me la presenti la tua di fidanzate?" Gli chiedo sarcastico, ci mettiamo entrambi a ridere come deficenti.



ZAIKO

La casa è silenziosa, si ude solo lo scrosciare dell'acqua. Con movimenti tranquilli mi muovo tra i mobili, con i palmi sfioro il legno dello scaffale. Apro il frigo, ho una certa fame, nulla, l'unica cosa all'interno è un Merlot quasi finito. La suoneria del telefono mi fa trasalire per un momento, l'acqua continua a scorrere, dubito che se ne sia accorta, suona ancora un po' fino a quando parte la segreteria, dall'altra parte nessun messaggio rilasciato.
Improvvisamente l'acqua cessa di cadere violenta nella doccia, mi muovo con movimenti cauti, facendo attenzione a non fare rumore. Il telefono comincia nuovamente a squillare, questa volta però, dopo qualche secondo, lei prende il telefono. Mi affaccio cautamente per vedere, avvolta da un accappatoio rosso spento, c'è una ragazza dai capelli castani i quali le accarezzano le spalle, ogni tanto qualche goccia cade infrangendosi anch'essa sulle spalle della ragazza. Improvvisamente si alza, mi scosto un poco per evitare che mi veda, i lineamenti si chiudono in un viso perfetto, senza il minimo difetto, anche se la sua espressione sembra turbata, rimane qualcosa di straordinario. E' così bella. Dopo aver riattaccato fissa un attimo il telefono, fino a quando, in fine, si dirige nella mia direzione, mi metto con le spalle alla colonna, aspetto che si avvicini abbastanza e lentamente scivolo dalla parte opposta, proprio nel momento in cui lei stava per apparire nella facciata dove mi trovavo. Non so dove sia, ma sento che sbatte la porta, facendomi capire di avere via libera. Lentamente mi dirigo verso il bagno.



CLAYTON BAKER

Correndo salgo le scale del condominio, ancora non capisco perchè abbia voluto proprio l'appartamento al quarto piano, se non ricordo male, per la vista. Scaccio il pensiero, in questo momento l'unica cosa che voglio fare è avvolgere le mie braccia intorno a lei.

"Amore!" La chiamo

"Clay! Sono in cucina!" Urla. Velocemente mi dirigo verso di lei, appena davanti al divano lascio cadere la borsa con il materiale da lavoro. Eccola lì, davanti al tavolo già apparecchiato.

"Mi sei mancata moltissimo" Dico chiudendola con le mie braccia da dietro. Le mie labbra si posano leggere sulla sua guancia.

"Anche tu" Risponde. Mi stacco da lei, devo andare in bagno.

"Arrivo subito, vado un attimo al bagno" Non ribatte. Mi dirigo verso esso. Entro facendo attenzione a non scivolare, c'è dell'acqua sul pavimento, deve essersi lavata poco fa. Mi volto verso il lavandino. I miei piedi cedono improvvisamente di sostenere il mio peso. Sullo specchio vi è una scritta in rosso:
"Sei pronto a soffrire?"



Spazio autore:

Bene bene, eccoci di nuovo qui! Cosa ne pensate di questo capitolo? Ditemi la verità, avete pensato che Zaiko avrebbe ammazzato Lisa ?

Cosa pensate di Zaiko? Secondo voi sarebbe in grado di farlo?

Sinceramente Clayton mi piace più di Cooper. So bene che voi già lo odiate ahah ! Però odiate anche Zaiko, situazione complicata eh?

Comunque... Grazie a chi leggerà e voterà, spero tanti ahah

Dal prossimo capitolo farò una cosa che aveva fatto una lettrice ahah (Perchè non so se posso farne il nome, va bè, lei sa chi è ahah). Saluterò nello spazio autore chi me lo chiederà nei commenti di questo (Ovviamente il primo che lo farà) .

Insomma... Ciao a tutti, alla prossima!!

The Other SideWhere stories live. Discover now