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15 anni dopo



ZAIKO

E' un momento da ricordare questo, io davanti a quest'uomo di cui non conosco il passato, tranne il crimine di cui si è macchiato.

"Perchè piangi? Guarda che non è nulla di personale quello che sto facendo e farò, il tuo è solo un nome in una lista... Vedi, quando ero solo un bambino, un signore incappucciato e con la faccia dipinta uccise mio padre, ma prima di quello, mi lasciò una lettera, così che io in futuro potessi finire quello che lui aveva iniziato." Le sue labbra sono piene di tagli provocati dai miei numerevoli pugni, il sangue fluisce anche da un taglio appena sopra il sopracciglio.

"Sai... A me non interessa se quando eri giovane picchiavi le donne, non me ne frega nulla, so solo che io sono qui per ucciderti, il motivo è la mia felicità, e quella dannata lista" I suoi occhi si riempono di rabbia e disperazione. "Si, bravo, è questa l'espressione che voglio vederti in volto... Vorresti ammazzarmi vero? Sono sicuro che se ti slegassi le braccia lo faresti... Senti un po', Austin, hai visto come sta tuo figlio? Perchè sai, la mia prima vittima sarà lui. Eh già, ho imposto io una nuova regola, Dark era fin troppo buono, ammazzava solo voi, ma il dolore vero... Non è quello da ferite, bensì quello al cuore, è il dolore maggiore. E dimmi, c'è qualcosa di peggio che vedere morire il proprio figlio davanti agli occhi?" Mi sento bene, il mio corpo risponde perfettamente a queste sensazioni, e lui, si dimena sulla sedia cercando in ogni modo di liberarsi, con urli mozzatti dal panno sembra proprio che mi stia ammazzando con le parole, non potrebbe farlo in altri modi.

"Calmati, non c'è bisogno di dimersi in questo modo" Mi avvio verso la finestra avendo udito il suono del potente motore del bus. "Eccolo, torna proprio ora da scuola, vado a dargli il benvenuto."
Velocemente mi nascondo dietro ad una parete e aspetto che il ragazzo entri.
La porta si apre ed entra un ragazzo dai capelli mori, alto su per giù quanto me, avrà forse diciotto anni.
Lo sento che va verso la cucina, proprio dove si trova suo padre.

"Papà!! Ma cosa diavolo succede?" Sento che il padre si sforza di parlare, fino a quando il figlio gli toglie il panno dalla bocca.

"Attento Jeremy! E' andato di là!" Velocemente vado da loro e mi posiziono dietro al figlio che sta ancora guardando il padre, estraggo la mia nove millimetri con silenziatore e la punto verso di lui. "No! Ti prego non lo fareeee!" Il figlio si gira di scatto, ma l'unica cosa che riesce a vedere è la mia pistola puntata verso di lui, perchè prima che possa dire o fare qualcosa, premo il grilletto, ficcandogli un proiettile dritto nella fronte. Il sangue schizza sulla faccia del padre il quale guarda il corpo del figlio cadere a terra, picchando la testa sul tavolino.

"Questo si che è personale, giusto per farti provare il dolore che ho provato io, avevo voglia di vedere la tua espressione, e devo dire... Che è proprio bella caro mio" Continuo con una risata isterica. Mi dirigo verso di lui spostando il davere con un piede, il piede mi affonda nel sangue. Mentre gli rimetto il panno alla bocca il suo sguardo è rivolto sempre nel punto in cui poco prima si trovava suo figlio esanime, i suoi occhi sembrano specchi, all'interno ci vedo solo me stesso, le lacrime glieli rendono lucidi a tal punto che sembrano luccicare a contatto con la luce.

"Mi piacerebbe poterti dire qualche frase per consolarti, ma sai, se facessi così ti darei solo la conferma di essere bugiardo, a me non me ne frega nulla di te, e tanto meno di quello" Dico indicando il corpo. Ma lui non mi guarda, non si dimena più, tutto quello che riesce a fare, in questo momento, è piangere. "Siccome non sono bugiardo, ammetto che soffrirai, il dolore sarà tale che anche pensare ti farà male." Mi dirigo verso il retro della casa, dove ho lasciato quello che mi serve.

"Dai, apri bene la bocca, ti servirà per rinfrescarti un po" Dico appena torno. Esegue gli ordini in modo robotico, sembra quasi un vegetale a questo punto. Il sapore della benzina lo costringe a ritrarsi, ma con forza lo obbligo ad aprire di nuovo la bocca e continuo a versarne ancora un po'. "Bene, direi che ci siamo divertiti oggi, che ne dici?" Accendo un fiammifero e gli tengo aperta la bocca. "Addio Austin" Dico sorridendogli. Gli tiro il fiammifero acceso dentro la bocca e subito dopo un fuoco divampa dentro di lui, si muove con movimenti agitati ma non ne ricava niente, il fuoco continua ad ardere e bruciarlo dall'interno. La pelle del collo comincia ad oscurarsi in quello che è un cerchio che aumenta sempre di più. Alla fine il fuoco consuma la pelle e fuori esce da un varco che si è creato sul dorso, ma l'uomo è già morto da molto, semplicemente mi divertivo a guardarlo, velocemente posiziono la lettera sopra il tavolo di fianco e spengo le fiamme con un secchio che ho riempito nel lavandino della cucina.


CLAYTON BAKER

"Jake!" Urlo. "Passami quella ciambella dai!" Continuo

"Cosa?! No no amico, te lo scordi, te ne sei già mangiato due di cinque, e le ho pagate io!" Risponde

"Guarda che me la prendo da solo"

"Vieni a prenderla allora!"

"Fatela finita voi due! Presto alzatevi, dobbiamo andare, a quanto pare c'è stato un duplice omicidio a casa Stone" Comanda il detective Gomez

"Sissignore!" Urliamo in coro io e Jake. Con movimenti rapidi prendiamo le nostre cose e ci dirigiavo verso l'uscita. Saliamo nella volta e lui va alla guida.

"Cosa sarà successo?" Chiede

"Non lo so, ma questa cosa non mi piace per niente"
Appena arrivati vediamo subito i nastri a circondare la casa e una donna seduta sul marciapiede di fronte alla casa sommersa dalle lacrime

"Baker! Non ti paghiamo per dormire, presto, va dentro a vedere!"

"Scusi signore" Dico a Gomez

Mi dirigo verso la casa, la porta è aperta, la scentififa fa foto alle varie stanze. Guardo uno di loro, il quale, senza che gli chieda nulla, mi fa cenno di andare nella stanza accanto, ovvero la cucina. Sorvolo la soglia e rimango allibito, a terra vi è un cadevere, con in fronte un foro di proiettile. Vicino ad esso, legato sopra ad una sedia, ce n'è un altro. Dalla testa è irriconoscibile, la carne è praticamente carbonizzata, gli occhi sono stati probabilmente bruciati dal calore. Mi avevano avvertito che è un scena che ti segna, ma questa è la prima volta che vedo un cadavere bruciato dall'interno.

"Clayton Baker?" Chiede una voce maschile dietro di me, mi volto e noto la tuta bianca tipica della scentifica.

"Si, perchè?"

"Legga questa lettera, probabilmente l'ha lasciata l'assassino, la riguarda personalmente." Indeciso prendo la lettera, nera come il carbone, con sopra una scritta in lieve bianco -Il passato, non muore mai-.
Lentamente apro la lettera.





Spazio autore:

Bene bene, eccoci qui, sinceramente io odio Zaiko, voi invece, cosa ne pensate? E' molto diverso da Dark, lui non lo fa per giustizia, ma semplice divertimento.
Parliamo piuttosto del nostro caro Clayton, che a differenza di Peter, non è lui al comando del distretto.

Ditemi cosa ne pensate dei personaggi di questa storia, ma soprattutto, cosa ne pensate di questo capitolo. Mi raccomando eh, se vi piace, VOTATE!!!

Grazie in anticipo a chi mi sostiene!

Ciaoooooo!!!

The Other SideWhere stories live. Discover now