I won't forget

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  -Jace vieni qui- una ragazza dai lunghi capelli rossi chiamava lui, e lo invitava ad accomodarsi al suo fianco. Jace rimase folgorato da quel volto che senza pensarci la seguì.
-Non trovi che sia bellissimo?- chiese mostrando il paesaggio davanti a se.
-si- rispose Jace guardandola.
-potremmo vivere qui, sposarci, avere dei figli, sarebbe bello vero?- domandò la ragazza avvicinandosi a lui.
Jace rimase pietrificato, questa ragazza appena incontrata gli stava già proponendo una vita insieme.
-si forse tra dieci anni magari- rispose Jace imbarazzato. Lei corrugò la fronte.
-abbiamo aspettato già abbastanza- si alzò di scatto, il vestito bianco che portava si era strappato su un fianco.
-no, aspetta non volevo farti arrabbiare perdonami-fece per recuperare Jace.
-io ti ho aspettato, per tanto tempo e adesso che siamo pronti, che abbiamo superato letteralmente di tutto mi dici di aspettare altri 10 anni?- la ragazza era davvero furiosa.
-no, voglio dire è successo tutto così in fretta, io ho bisogno di conoscerti meglio-
-conoscermi meglio? Ma se sai tutto di me,tu più di tutti-
-davvero?-Jace era confuso, cominciò a guardarsi intorno. Erano ad Idris, questo lo sapeva, nella tenuta Herondale.La sua tenuta, ma chi era la ragazza.?
-Jace non prendermi in giro-
-non ti sto prendendo in giro è che non ricordo- disse sincero.
-cosa esattamente non ricordi?-
-il tuo nome, non so nemmeno come ti chiami.-
La ragazza indietreggio, stava scomparendo e il suo volto era ferito, sussurò un nome, ma Jace non riuscì ad udirlo e si svegliò di scatto.
-Jace tutto bene?- domandò Alec al suo fianco. Jace riprese a respirare normalmente, non era la prima volta che aveva incubi, ma era la prima volta che non riusciva a ricordarne il motivo.
-si, ho solo bisogno di bere un bicchiere d'acqua-disse alzandosi dal letto.
-vuoi che te lo vada a prendere?-domandò Alec premuroso.
-no, tranquillo, vado io.-
La cucina non era vuota come sperava. Izzy seduta sull'isola della cucina stava mangiucchiando un pezzo di torta.
-ciao Izzy- disse Jace toccandole un braccio. Isabelle per poco non si strozzò con la torta e gli rivolse un'occhiataccia truce.
-ho detto qualcosa di sbagliato?- domandò Jace preoccupato, da che aveva memoria lui e Isabelle erano sempre andati d'accordo.
Isabelle si alzò e a passo lungo lasciò la cucina e uno Jace parecchio confuso.


Clary aprì lentamente gli occhi, aveva avuto un incubo, Jace non ricordava nemmeno il suo nome. Si guardò intorno, non riconosceva affatto quel posto. Dove era capitata? Non era più ad Edom, ma non si trovava nemmeno a casa . Ricordò piano piano quello che il padre di Magnus le aveva fatto. Jace avrebbe perso ogni memoria di lei in cambio di portarla da Sebastian. Doveva assolutamente trovare suo fratello.
Il luogo in cui si trovava era molto buio, era una stanza. Le pareti però erano fatte di spazio, era come se si trovasse sospesa nello spazio.
-Sebastian?- provò a chiamarlo. Non riusciva a muoversi, aveva paura che alzandosi da terra sarebbe caduta nel buio. Chiuse gli occhi, ma non cambiò nulla, fu solo quando ebbe il coraggio di girarsi che vide suo fratello girato verso di lei.
-Sebastian!- disse ancora più forte. Suo fratello non rispose, aveva gli occhi aperti, ma era come paralizzato.Clary strisciò lentamente verso di lui, e lo toccò. Era di ghiaccio.
Si tastò le tasche dei suoi jeans cercando lo stilo, lo prese e cominciò a tracciargli una runa sul braccio. Non dovette attendere molto, perché Sebastian fu preso da un attacco spasmico, che Clary dovette bloccarlo per farlo calmare.
-è tutto ok, ci sono io, non sei solo- disse Clary accarezzandogli la testa.
-Clary sei tu? Non è un sogno?- domandò preoccupato.
-no sono qui- rispose Clary .
-no! Tu dovresti essere a casa, cosa è successo perché sei venuta?- domandò Sebastian acquistando lucidità.
-non potevo lasciare quel posto senza di te, sono venuta ad aiutarti così che possiamo tornare a casa insieme- disse Clary alzandosi. Scoprì che non sarebbe poi caduta nel vuoto. Sebastian la imitò e la tenne stretta per un bel po' di tempo.
-cosa gli hai dato in cambio?- le domandò Sebastian sciogliendo l'abbraccio.
-cosa?- fece finta di niente Clary.
-andiamo, sono sicuro che non ti abbia fatto venire qui gratis-
-un ricordo- rispose sincera Clary.
-che tipo di ricordo?.-
-il ricordo mio, del mio amore per Jace-
-non ricorderai più Jace?-
-no, sarà lui a non ricordarmi.-
-perché lo hai fatto? Perché hai sacrificato così tanto per me?- le domandò Sebastian bloccandola.
-perché sei mio fratello e non voglio perderti, io ti voglio bene- disse Clary trattenendo le lacrime.
-e Jace? Potresti non poterlo più riabbracciare è questo quello che vuoi?-
-no, certo che no, ma non c'era altro modo, in ogni caso avrei perso uno di voi.-
-Clary...- disse Sebastian triste. Clary gli mise le dita sulla bocca.
-non dire nulla, mi ringrazierai quando saremo andati via-



Il mattino dopo Jace e Ivy continuarono le loro ricerche.
-che occhiaie, hai avuto un incubo?- domandò Ivy premurosa.
-una specie- rispose vago Jace, ogni ragazza con i capelli rossi per lui suscitava interesse, ma nessuna era la sua ragazza dai capelli rossi.
-beh, spero che non rallenti il nostro lavoro, non mi va di essere rimproverata per colpa tua-
-non succederà, mi ripeti perché stiamo cercando l'epicentro del terremoto?. Domandò Jace, stava avendo qualche problema di concentrazione e vuoti di memoria, solo quella mattina aveva scoperto che lui e Izzy avevano litigato per chissà quale motivo e adesso non si rivolgevano più la parola.
-stai scherzando vero? È per quello che ho detto ieri sui due fratelli? No perché forse ho esagerato, ma io cercherò sempre vendetta su Sebastian-
-ovvio, Sebastian merita di morire. – concordò Jace.
-vaffanculo Jace.Mi stai prendendo in giro, solo ieri lo difendevi a spada tratta dicendo che prima di rimanere intrappolato ad Edom era cambiato e ora te ne esci con questo?-Ivy si era proprio arrabbiata.
-io non ho mai difeso Sebastian!- Jace inorridì.
Ivy lo guardò per mezzo secondo e poi scoppiò a ridere.
Jace era ancora più confuso di prima ma non riuscì a trattenersi.
-Cosa avete da ridere voi due?-domandò Isabelle interrompendoli.
-niente, Jace ha fatto una battuta- disse Ivy ricomponendosi.
-voglio ridere anche io su dimmela.- Izzy era inviperita.
-Izzy!- Alec la rimproverò.
-no, io ci rinuncio, torno a casa, non posso vivere con una persona che ignora il motivo principale per cui stiamo facendo questo, ho sopportato le vampire, le fate , ma questo non riesco proprio a concepirlo-
-ma di che cosa stai parlando?-Jace non riusciva a seguire il filo.
-Jace!. –Alec gli aveva rivolto uno sguardo avvelenato.
-cosa? Io non riesco a capire, stiamo facendo questo per salvare Sebastian, che come ho detto ad Ivy merita di morire, e voi mi dite che io ho sempre difeso Sebastian, io non ci capisco più nulla.-
-hai bevuto? Domandò Simon scocciato.
-cosa? No! Certo che no-
-stiamo facendo questo per Sebastian solo?- domandò Izzy fuori di sé.
-si- rispose Jace convinto.
Tutti gli sguardi si rivolsero verso di lui e Izzy e Simon andarono via infuriati.
-cosa ho detto di male ?- domandò ad Alec che deluso lo lasciò solo con Ivy.  

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