Rituali

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Lui è alle mie spalle, non dico, neppure una parola appoggiando il mio corpo sul suo scaricando così un po’ di peso su di lui per essere più comoda. Neanche lui osa parlare mentre le persone continuano ad affluire ed insieme guardiamo lo spettacolo che sta per cominciare. Gli uomini e le donne designati a questo passaggio tra cui sia Andrew che Oliver si mettono in cerchio intorno al fuoco, alzando le mani al cielo e chiudendo gli occhi, due passi a destra in modo sincronizzato ed uno in avanti, in questo preciso momento il fuoco sembra emettere un soffio, poi due passi indietro ed in ginocchio ed un altro sbuffo del fuoco, il viso rivolto al cielo come ad urlare, questa volta le fiamme si intrecciano tra di loro per un secondo per poi tornare normali, la stessa posizione viene mantenuta ancora, allargando la braccia come per abbracciare, il fuoco non si muove ma la neve inizia a cadere flebile. A questo punto si alzano e con una mano tesa davanti ed una di lato si avvicinano sempre di più al fuoco mente la neve scende ed arrivano a toccare ognuno la spalla del compagno, con il viso sempre rivolto al cielo, gli occhi chiusi e la bocca spalancata, il fuoco si alza ed emette degli spruzzi di cenere, la neve smette di cadere ed il fuoco si fa piccolo in una maniera inimmaginabile. Il rituale è finito ed io ho guardato sbalordita tutto, senza capire ovviamente neppure un segnale che la natura ci ha voluto dare ma tanto io non sarò qui né per l'inverno che per l'estate per cui non importa sapere cosa c'è nel probabile futuro di questa terra.
«Kevin perché sei qui?»
Gli chiedo girandomi e guardandolo negli occhi dopo aver assistito a tutto questo spettacolo.
« Per te!»
Poche parole, come mai nella sua vita, che significa che è qui per me? non ho bisogno di sentirmi anche in colpa per avergli fatto lasciare tutto, per scappare qui a darmi conforto.
«Non dovevi»
«Hai ragione! ma volevo, ad ogni tua parola triste ogni cellula del mio corpo sentiva di voler scappare da te ma non ho potuto fare prima di così»
Non gli è dovuto e gli avevo detto che non c’era bisogno che lui venisse qui ma lo ha voluto fare lo stesso, ho un amico troppo speciale al mio fianco e così senza dire nessuna parola inizia un lungo abbraccio.
Il cielo questa notte è coperto, non si vede neppure una stella ma non piove e non nevica ed il vento si è placato, mi sembra strano tutto questo visto che siamo quasi a Dicembre.
Io e Kevin passeggiamo tra la folla quasi come fossimo una coppietta, scherzando e ridendo insieme, Caterina passando guarda lui in modo sgradevole, come se non volesse che fosse qui ed io sono ancora più contenta della sua presenza al mio fianco, non so per quanto resterà ma ora non voglio interessarmi di questo, il momento è troppo bello per rovinarlo con i miei soliti mille pensieri.
«Kevin!»
Andrew lo chiama da lontano e lui mi guarda come a chiedermi il permesso per andare a salutarlo, io in questo momento non ho un bellissimo rapporto con Andrew ma questo non vuol dire che lui debba fare lo stesso e visto che sono amici hanno il diritto di stare insieme anche se sembra che Kevin sia venuto solo per me questa volta, preoccupato tanto dalla mia tristezza che però già sembra essere andata per metà via adesso che lui è con me.
«Andiamo»
Dice Kevin tornando da me e prendendomi per il braccio dolcemente facendomi capire di non voler stare lì.
«Hai litigato con Andrew?»
Chiedo in tono molto arrabbiato visto che non voglio assolutamente che loro due bisticcino per una cosa così stupida.
«Non pensare a queste cose, godiamoci la serata»
Lo prendo come un si visto che non ha detto di No.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora