kevin

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Passa la nottata con i pensieri di Kevin e Andrew che si affollano tra l’arrivo di uno e le belle parole dell’altro e di nuovo nel nuovo giorno io sono in salotto con Andrew a parlare del più e del meno contando praticamente i secondi perché non vedo l'ora di rivedere Kevin. Sentiamo suonare al campanello, una strana sensazione dalla pancia sale a tutto il corpo, deve essere arrivato pensiamo entrambi alzandosi di scatto e dirigendoci all'entrata, la porta di apre e vedo questo ragazzo alto e magro entrare con la sua solita spavalderia, i suoi capelli neri che sembrano farsi sempre più scuri di volta in volta e quegli occhi celesti che conosco troppo bene sono ora qui davanti a me. Sta entrando con il suo borsone in mano ed io che non riesco a trattenermi più, andandogli incontro lo saluto con un lungo abbraccio dato che mi è mancato tanto ed anche perché qui mi sembra di vivere un incubo lontana da tutti i miei cari e nessuno con cui sfogarmi, parlare ed abbracciare poiché per quanto mi senta bene ed a mio agio con Andrew non posso di certo parlargli delle mie paure di questo momento e di certo neppure dei miei dubbi rispetto alle sue attenzioni e per questo vedere finalmente una persona che conosco da un sacco di anni mi da più gioia che mai.
Non nego di aver visto uno sguardo strano da parte di Andrew mentre abbracciavo e parlavo con Kevin qualche secondo fa, quasi forse come se fosse geloso. La biondina arriva con il solito rigoroso silenzio, prende le valige del nuovo ospite e tutti e tre saliamo verso la sua stanza parlando di quanti bei ricordi riserbi delle due volte che è stato qui e della mia prima impressione appena arrivata ed ovviamente ho dovuto mentire perché le vere mie prime impressioni non posso di certo raccontarle.
Di sicuro anche Andrew avrà tante cosa da raccontargli ma io ho troppa voglia adesso di stare con lui, fregandomene della presenza di Andrew infatti sto qui ad abbracciarlo e parlargli e lui dovrà aspettare se vuole discutere di qualcosa senza di me perché prima ci sono io. In realtà oltre al fatto che mi è mancato, sfogo su di lui anche la mancanza della mia famiglia perché vedendolo qui mi sento di sicuro un po’ più a casa. Sono qui con i due ragazzi che scruto in ogni movimento per sperare di scoprire qualche cosa, in fondo nel suo soggiorno forse  anche lui avrà scoperto qualcosa su di loro o ha potuto avere dei dubbi sulla natura di queste persone ed io devo scoprire proprio questo, anche se penso che in quel caso non mi avrebbe mai mandato qui per cui deve essere sicuro che siano delle brave persone.

Arrivati in camera sia Andrew che la biondina vanno subito via ed Io e Kevin siamo finalmente soli, mi offro di aiutarlo a sistemarsi in camera così da trovare il coraggio per chiedergli qualche cosa. Guardandolo penso al tempo passato ed al fatto che lo conosco da così tanti anni; noi ci conosciamo dai tempi delle superiori e pensare che non eravamo neppure nella stessa classe ed ho sempre pensato che sia stato il destino a farci incontrare. Ci siano conosciuti nella prima settimana di scuola ritrovandoci per i corridoi, un caso fortunato la nostra presenza lì in qual momento, poi abbiamo sempre continuato ad incontrarci prima di entrare la mattina e all'uscita ogni giorno per cinque anni, ci unisce così tanto! . Con lui ho sempre parlato di tutto, forse sa più cose di me di quante non ne conosca io stessa ed ora vorrei tanto parlargli ma ho paura che lui sappia già tutto o che sia uno di loro anche se mi sembra la cosa più impossibile ed assurda che io possa pensare ma ne ho viste troppe qui per mettere un'ipotesi da parte. Potrebbe inoltre prendermi per pazza ed in questo ultimo caso, oltre al pericolo di perdere l'amicizia e la stima di Kevin, potrebbe dire tutto ad Andrew, potrebbero rinchiudermi o farmi qualche anche altra cosa ugualmente spiacevole. No! No! No! Basta! Tutti questi pensieri forse anche stupidi mi aleggiano nella mentre e non riesco a dire nulla.
«mi sembrano tutti un po’ strani qui!» è una frase come le altre detta in modo simpatico e con un sorriso che ormai indosso anche quando non vorrei in questa casa e con questo tento di introdurre l'argomento senza sbilanciarmi.
«che intendi?» una risposta non da lui questa, qui è tutto spettrale, anche se ci abitassero delle persone normali sarebbe comunque stano. Gli parlo della cameriera bionda dal colore cadavere muta, del maggiordomo che somiglia a Frankenstein e di tutto quello che la fa sembrare una casa infestata, dico tutto con assoluta tranquillità e con il sorriso stampato sulle labbra quasi stessi scherzando per rimanere in un clima sereno. La conferma che anche lui ha notato queste stranezze fortunatamente mi arriva e mi racconta che si è sentito un po’ come me, assoggettato e tenendosi sempre in disparte fino a  quando lui ed Andrew non sono diventati buoni amici e tutto è cambiato.
« Parlami di te e Andrew invece!» Mi dice invece lui,
Non ho nulla da dire su me e lui e non vorrei per nulla parlarne adesso in verità.
«cosa vuoi sapere?» gli rispondo facendo finta di nulla
« gli piaci e si vede»
Cosa? È appena arrivato come fa a dire una cosa del genere, non ne sono per nulla sicura di questo.
Mentre cerco di non arrossire a queste affermazioni, mi chiedo se Kevin stia dicendo la verità. Siamo amici e da quando lo conosco mi sono sempre fidata al 100% di lui e non ho mai messo in dubbio le sue parole. Ma adesso inizio a dubitare di tutti persino del mio migliore amico.
« perché non dici più nulla? Ti ho messa in imbarazzo?»
« un po’, si! Ma stavo anche pesando a se potessi realmente piacergli»
«stavi analizzando i suoi comportamenti insomma la procedure base per capire se piaci a un ragazzo»

Cavolo quanto mi conosce, sa benissimo il perché di ogni mia mossa, di ogni parola detta e comportamento fatto. Avremo parlato mille volte di ragazzi e adesso qui ci ritroviamo a fare lo stesso.
« te la ricordi! l'abbiamo inventata un po’ di anni fa ormai » affermo ridendo ricordando tutte le volte che l’abbiamo usata.
Dopo la scuola la nostra amicizia non è cambiata anche se lui ha iniziato a viaggiare per il mondo e le occasioni per vederci sono diventare sempre più poche. Io penso spesso a quei momento passati insieme quando eravamo ancora dei ragazzi ma non pensavo che anche lui fosse così legato a quei ricordi.
« Ricordo che ha sempre funzionato questo metodo, Mattia... Francesco… abbiamo applicato questa regola con tanti ed erano sempre tutti innamorati di te. Non ho mai capito che fosse la nostra regola a funzionare o solo la tua bellezza»
Lo abbraccio, senza dire una parola, in questi momento solo questo mi fa stare bene, i nostri corpi che si uniscano in un enorme e caldo abbraccio può racchiudere tutto il bene che c'è tra di noi. Avere un amico al mio fianco adesso è più piacevole che mai e mi sento finalmente un pochino più sollevata anche se sempre all'erta.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora