andrew

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Rimasta sola in camera penso a tutto quello che ho provato e visto in questi pochi istanti che sono qui e adesso che non devo fingere di essere serena ma potrei sfogare tutto quello che sento mi accorgo che la paura invece di aumentare diminuisce per lasciare posto all'attrazione per l'avventura che vorrei vivere qui, non so neppure se questa storia finirà bene o male per me ma sono ugualmente entusiasta di esserci dentro ormai, perché ci sono più che dentro da quando ho deciso di suonare il campanello ed da qui non posso scappare più.
La camera è molto accogliente, si presenta con un letto ad una piazza e mezza direi situato proprio di fronte alla porta e dietro di esso un'enorme finestra dalla quale si affaccia un meraviglioso panorama di cui sono contenta di poter godere tutte le mattina, un armadio alla destra di questo ed una cassettiera con uno specchio sulla sinistra, quest'ultima mi sembra molto antica ed ho come la sensazione nel guardarla che sia in questa casa da tempo, sarà stata tramandata e non di certo comprata ultimamente solo per abbellire, sempre a sinistra nell'angolo la porta del bagno, entro, è semplice come il resto, c'è una vasca anche questa non delle più moderne, due lavabi ed uno specchio che prende tutta la parete, questo di certo può sembrare il sogno di ogni ragazza ma fa quasi paura specchiarsi dentro di esso. Passati ormai una decina di minuti dal mio arrivo mentre sono intenta a disfare i borsoni e mettere apposto tutte le mie cose, sento bussare alla porta ed il mio primo pensiero è quello che potrebbe trattarsi del presunto vampiro, in un attimo un brivido mi percorre la schiena e con un pizzico di lieve paura dico «avanti» .

La porta si apre e vedo comparire davanti hai miei occhi proprio lui l'uomo/vampiro di prima, la mia mente rivede quelle immagini, la paura provata ed i mille scenari che vedono me stesa per terra sanguinante, ma come ho già detto davanti a lui io non so niente perché non deve capire nulla e devo sforzarmi davvero tanto per restare calma. Mi sembra sereno ma nello stesso tempo già arrabbiato con me, viene in avanti ed anche se a me viene spontaneo indietreggiare non lo faccio prendendo il pieno controllo del mio corpo, sarebbe sospetto se mi allontanassi senza motivo da lui.

« Mi sembra doveroso presentarmi. Sono Edmund, il padrone di casa»

Si presenta e scopro così il suo nome, Edmund, mi porge i suoi omaggi ed io non posso far altro che sorridere. Cavolo che presentazione! non me lo aspettavo per nulla così ma sono sollevata nel vederlo gentile e premuroso anche se dal viso sembra un uomo molto severo, a guardarlo gli darei settant'anni, ha i capelli grigi ed il viso contornato dalle rughe tipiche della sua età che accentuano i lineamenti severi del suo viso, gli occhi invece sembrano quelli di un padre amorevole anche se ne ha uno verde e l'altro azzurro.

«Luna! Grazie per la vostra ospitalità»

Lo ringrazio per l'ospitalità e per la bella camera che mi ha riservato anche se in realtà ancora non l'ho neppure guardata tutta nei dettagli, ho troppi pensieri per la mentre per mettermi a osservare meticolosamente la stanza, un'occhiata veloce mi è bastata e servita giusto per capire dove trovare quello di cui ho bisogno. Gli rispondo più serenamente possibile e cercando di non dire cavolate

«buon soggiorno allora signorina Luna»
dice uscendo dalla mia camera e lasciandomi sola, faccio cenno di si con la testa, sorrido e lui va via. Non sembrava cattivo e nemmeno avrei detto che fosse un vampiro, devo essere cauta non sapendo ancora la verità su queste persone. Tra i miei mille pensieri concludo di sistemare quello che devo in camera e mi accorgo che manca ancora un'ora all'ora di cena, ed annoiata dalla già monotonia offerta dalla mia camera decido quindi di uscire dalla stanza e vedere un po' la casa per ambientarmi meglio cercando di non capitare in luoghi dove metterei ancora più in pericolo il mio soggiorno qui, ma d'altronde conoscere la casa mi servirà anche in caso di pericolo, perché bisogna sempre conoscere bene il posto dove ci si trova. Esco ed inizio a scoprire poco a poco tutta a geografia della casa, tocco muri di pietra guardo i quadri e cerco di scrutarli per coglierne i segni, resto incantata dinanzi ad ogni finestra ed al panorama diverso che mi offre. Sono intenta a camminare spensierata per i corridoi almeno fin quando non passa la domestica bionda che ovviamente senza proferire parola mi rivolge uno sguardo molto penetrante ed angosciato, dopo di lei vedo da sopra la scalinata che hai piedi di essa c'è Edmund, ma stavolta è in compagnia di un ragazzo che non somiglia per nulla a lui e neppure alla descrizione che mi ha dato Kevin del ragazzo che vive qui, questo è alto, ha una bella corporatura ed i capelli castano chiaro, due occhi neri come l'oscurità nei quali ti rifletti e nel mentre ti perdi guardandoli.
Sono lontana da loro, in piedi appena inizia la rampa di scale mentre loro sono al suo finire, si girano, si accorgono della mia presenza e subito mi affretto a scusarmi per averli disturbati.

«Scusate, non volevo interrompere»
Dico dispiaciuta per poi voltarmi e andare via.

«Non ti preoccupare Luna, non hai interrotto niente, vieni che ti presento mio figlio»

Faccio come mi dice e mi dirigo verso di loro.

«Andrew! Piacere di conoscerti»

Questo ragazzo è il figlio di Edmund, l'unico a quanto mi ha raccontato Kevin, sarà anche lui un Vampiro?

« Stavo esplorando la casa prima dell'ora di cena» affermo, non so perché gli ho detto cosa sto facendo, ma non sapevo proprio cosa dire ed è stata la prima frase che mi è venuta in mente.

«Ti aiuto io se vuoi, facciamo un giro insieme» si propone subito Andrew

Credevo si arrabbiassero perché è casa loro ed io vado in giro ad aprire porte e farmi gli affari loro ed invece Edmund non dice nulla mente Andrew si propone di aiutarmi in questa mia esplorazione.

«Certo, sarebbe ottimo» rispondo, una prima esplorazione con il padrone di casa potrebbe servire.

«Meglio non vagare da sola per questa casa, potresti perderti» afferma invece Edmund con tono quasi minaccioso.

Comunque questa è una buona idea, perché con lui di sicuro non mi perderò per questa casa che per me è quasi come un labirinto e capirò anche se c'è qualche stanza da cui vuole che io stia lontana per poi magari indagare su di essa. Edmund ci lascia spiegando che ha delle cose urgenti da fare e noi iniziamo il nostro tour per questa enorme casa.

Amare un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora