30. Semafori, amplificatori e...gabbiani

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Sentii il rumore insiste di un clacson davanti a casa, mentre finivo di truccarmi di fretta e furia.

Ero in ritardo, in super mega ritardo e Sam contava su di me, anche perchè quella sera si sarebbe esibita le band di Duff...quindi il pieno era assicurato.
Il proprietario del locale era appena tornato in città dopo un mese di giri per affari e avrebbe controllato il mio lavoro, visto che ero stata l'ultima ad essere assunta ed ero la più giovane. E, oltretutto avevo solo diciassette anni...ma loro credevano che ne avessi diciotto e finchè il gioco avrebbe retto, io avrei fatto di tutto per fingere.
Se solo il mio compleanno fosse stato più vicino...

- Jade! - il viso di Sara si sporse dalla cucina, mentre io ero intenta a mettermi la giacca di pelle e a controllare se avevo dietro le chiavi.

- Dimmi. - sbuffai, senza guardarla.

- Non è lo stesso ragazzo dell'altra volta...

- Ah, no? - corrugai la fronte, pensierosa e mi avvicinai alla finestra.

No, non era il fuoristrada di Izzy, ma la macchina scassata di Duff, che mi aspettava seduto sul cofano con una sigaretta in bocca e lo sguardo perso al cielo.
Strano, ma non importava.

- Tranquilla, è un altro mio amico...- le dissi, mettendomi a posto la gonna, che già mi dava sui nervi, per poi aprire la porta e aggiungere - Non mi aspettare alzata, farò tardi...-

Il bassista mi accolse con un sorriso, lasciando cadere per terra la sigaretta e osservandomi, pensieroso.

- Non è un po' troppo corta quella gonna?

- Dovresti dirlo al mio capo, visto che è la mia divisa...- gli comunicai, sedendomi al fianco del guidatore, mentre lui metteva in moto - Come mai non è venuto Izzy?

- Lui deve aiutare gli altri a montare gli strumenti, Bella è a casa a cambiarsi e io mi sono opposto alla proposta di Steven...

- Quale proposta?- mi incuriosii.

- Quella di essere lui a venirti a prendere.

- Ma la sua moto non era morta?

- Slash l'ha fatta resuscitare per miracolo...purtroppo... Ma ti assicuro che non è sicura - mi fece sorridere, cambiando canale della radio, mentre ci fermavamo ad uno stop.

- Senti, Duff...lo so che se ti fermano un'altra volta ti tolgono la patente, ma puoi fare andare più veloce questo macinino? Sono in ritardo per lavoro, oggi c'è persino il mio capo, per non parlare della ragazza di Sam...

- Betty è in città?- si voltò verso di me con gli occhi spalancati per lo stupore.
O era sconvolto?

- Ehm...non so come si chiami, ma se è il nome della tipa di Sam... Credo di sì...

- Oh, merda...- esalò l'ossigenato, passandosi una mano sulla faccia per poi appoggiarsi al volante.

- Ehm...che c'è?

- Betty...quella Betty...come se non ci fossero abbastanza problemi...

- Invece di rinchiuderti nel tuo delirio, mi potresti spiegare perchè questa Betty è un problema?

Duff si voltò a guardarmi, scuotendo la testa, ancora frastornato.
- Non dire niente a Bella, ok? E neppure ai ragazzi...anzi, a loro ci penso io e...- fu interrotto dal tipo che si trovava dietro di noi e che si mise a suonare il clacson con forza, imprecandoci contro.
- Il semaforo è verde...- notai in quel momento, e Duff premette sull'acceleratore con forza.
- Se mi tolgono la patente, giuro che lascerò Betty al suo destino...- lo sentii ringhiare, sfrecciando lungo la strada, in direzione del mio posto di lavoro.

Tears EnchantedWhere stories live. Discover now