9. Acqua e brividi

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Mi passai una mano tra i capelli bagnati e alzai la testa.

Il getto di acqua calda che mi scivolava sulla pelle mi rilassava in modo incredibile.
Amavo l'acqua fin da bambina, mi piaceva correre sotto la pioggia inseguita da uno John sbuffante che mi ripeteva di tornare sotto all'ombrello.
Non ero mai stata una persona molto ubbidiente, neppure quando ero bambina, poi con la crescita ero peggiorata. L'unico che sapeva prendermi e farmi ragionare mi aveva lasciata per sempre ed ora dovevo conquistare un autocontrollo che non possedevo.
Chiusi l'acqua e uscii dal bagno indossando la biancheria intima. Osservai l'interno del mio guardaroba e capii che avevo bisogno di soldi. Metà della roba che avevo portato era troppo leggera e appariscente per Seattle, mentre il resto era..davvero poca cosa. I miei vestiti non riempivano neppure la metà di quell'armadio. Non che non avessi avuto alcuno vestito, ma la maggior parte li avevo buttati fuori dalle finestre dell'appartamento di John quando avevo saputo che una sconosciuta aveva richiesto, e ottenuto, il mio affidamento.

Mi buttai sul letto e guardai fuori dalla finestra. Potevo scorgere un grosso ramo che si allungava verso di me e le pareti rosate della casa di fronte a quella di Sara.
Il mio pensiero corse a lei presa ai fornelli a cucinare chissà che cosa. Aveva acceso la radio e cantava. Non aveva una brutta voce..almeno non era stonata.
Sentii qualcuno suonare alla porta e la musica abbassarsi, prima che una voce vivace mi giungesse alle orecchie.

Forse Sara aveva invitato delle sue amiche da farmi conoscere. Sbuffai e mi girai su un fianco. La mia immagine mi colpì riflessa nello specchio davanti al mio letto. Avevo ancora i capelli mezzi umidi scompigliati che mi incorniciavano il viso candido con delle leggere onde, i miei occhi mi fissarono di rimando con un'espressione scocciata, mentre stringevo tra le dita il lenzuolo del letto. Non ero nelle condizioni di ricevere visite in special modo da delle persone "perfette" come probabilmente erano le amiche di Sara.

- JADE SCENDI! C'È QUALCUNO PER TE!- gridò mia "madre".

Mi alzai e scesi le scale a piedi scalzi, ripetendomi che dovevo essere gentile o, almeno, ci dovevo provare.

Andai direttamente in salotto dove Sara mi accolse con un sorriso un po' imbarazzato: - Jade, forse dovresti...

- Ehiiiiii!!!!!!!!!!- qualcuno mi strinse in un abbraccio caldo e profumato di.. More selvatiche?

Appena mi staccai potei constatare che la persona che aveva cercato di soffocarmi era nient'altro che Bella con i capelli semiraccolti e un vestitino blu che arrivava a malapena a metà coscia e un sorriso smagliante sulle labbra rosse: - Lo so che non te l'aspettavi! Ma non ti posso permettere di andare a dormire troppo presto oggi!

- Perché? Che ci fai qui? Come sapevi dove abitavo? - la tartassai di domande a cui lei non si degnò di rispondere.

- Sara è stata gentilissima! - fece un cenno verso quella - Mi ha detto che per lei non c'è problema se vogliamo uscire e ti lascia le chiavi di casa...

- Quali chiavi?

Bella mi mise in mano un porta chiavi e continuò: - Voglio fare una sorpresa a Duff! E voglio che tu ti diverta perché sei mia amica e i miei amici sanno sempre come divertirsi!-

E intanto che parlava mi spinse verso la porta di casa. Non ci capivo niente. Perché Sara mi lasciava andare? Era una buona idea uscire con Duff e Bella? Probabilmente no, poi loro si sarebbero andati ad appartare in qualche posto chissà dove e io che cosa avrei fatto? Non la capivo proprio quella ragazza.. Come faceva a sapere dove abitavo? Forse glielo avevo detto mentre la riaccompagnavo a casa..

- Ehm... Jade non credo che sia prudente uscire in quel modo..- ci bloccò la voce di Sara.
Abbassai lo sguardo e notai solo in quel momento che ero in reggiseno e mutande e... No, non era proprio il caso di uscire vestita, o per meglio dire svestita, così...

Bella mi guardò, ridendo ed annuì: - Ti aiuto io a vestirti. No, è inutile che ci provi, voglio che tu venga con me! Muovi il culo! La sua stanza è di sopra? Ok, me ne occupo io... Non si preoccupi, è in buone mani!-

In un attimo mi ritrovai seduta in camera mia con Bella che frugava tra i miei abiti con aria pensierosa. Mi passò un paio di pantaloni di pelle neri e un top rosso che mi scopriva la pancia e si allacciava dietro ad incrocio: - Metti questo e questo... Come scarpeeee... Vediamo vediamo... Questi stivali vanno alla grande! Farai girare la testa a un sacco di gente. Ma tieni giù le mani da Duff, ok?-

Annuii, vestendomi sotto il suo sguardo attento. Non avevo voglio di opporre resistenza e, sebbene la conoscessi da appena due giorni, avevo capito che con lei era inutile discutere.
Scendemmo e io presi la borsa infilandoci dentro il portafoglio e le chiavi di casa. Uscii senza dire niente a Sara, ma appena misi piede sul vialetto seppi che mi stava guardando dalla finestra del salotto. Non mi importava se fosse preoccupata o chissà cosa. Lei non ne aveva alcun diritto.
E poi io non ero la tipa da chiedere il permesso per divertirmi, ma questo lei non lo sapeva ancora..
Non mi conosceva.

- Prendiamo un taxi o vuoi camminare? Non è molto lontano...

- Preferisco camminare.

Bella annuì e mi sorrise: - Bene, così ho tempo per fumarmi una sigaretta..

- Tu fumi?- la guardai, stordita. Da come quella volta Duff mi aveva detto di non dire a Bella che si andava a fumare una sigaretta avevo capito che lei non voleva.

- Ogni tanto, quando sono nervosa..- scrollò le spalle e se ne accese una.

- Perché lo dovresti essere sta sera?

- Non lo so- i suoi occhi incrociarono i miei mentre lei corrugava la fronte - Ma lo sono.-
Un brivido mi corse lungo la spina dorsale, mentre lei si liberava da uno sbuffo di fumo e i suoi ricci le coprirono gli occhi.

Per un attimo mi fece pensare a qualcuno... Qualcuno che avevo visto..ma poi scacciai quel pensiero quando lei si fermò e gettò a terra il mozzicone di sigaretta.

- Jade, siamo arrivate -

Tears EnchantedWhere stories live. Discover now