22. Difetti e complimenti

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Avevo appena finito di sistemare gli alcolici sugli scaffali in modo che fosse più comodo per servirli ai clienti, quando sentii delle voci imprecare alle mie spalle.
Mi voltai per osservare Slash e Duff portare i pezzi della batteria da rimontare sul palco e gli amplificatori, incespicando nei fili. Dalla bocca fine ed elegante di Duff stavano uscendo parole improponibili e inudibili che mi fecero sorridere. Se ci fosse stata Bella mi avrebbe detto che il suo ragazzo era un angelo con la bocca di uno scaricatore di porto e che per questo era perfetto.

- Ehi Jade!- spuntò saltellando con in mano le sue bacchette Steven - Non è che hai qualcosa da bere? Sai, con tutta l'apparecchiatura che ho dovuto portare... - e mi guardò con i suoi grandi occhioni blu da cucciolo - Sono distrutto...

- Ma che cazzo stai dicendo?! Se fino adesso abbiamo scaricato tutto noi, persino la tua fottuta batteria! - s'intromise Slash - È ora che muovi il culo pure tu!

- Ma se sono venuto qui a piedi!

- Non è colpa nostra se la tua pseudo-moto ti ha lasciato un'altra volta a piedi!- ghignò Duff, districando i cavi - E per quanto mi riguarda ne sono proprio contento, così impari a tenerti quella dannata lingua tra i denti!

- Che colpa ne ho io se non riesco a stare zitto! Ognuno ha i suoi difetti, tu quando sei ubriaco fai battutte pessime e ci obblighi a ridere anche se non fanno ridere, Slash quando dorme russa...

- Solo perchè avevo il raffreddore!

-...Axl è un fottuto cantante lunatico ed egocentrico, io parlo troppo e Izzy...lui ecco..- tacque un'attimo, grattandosi la testa e storcendo in modo buffo la bocca. Credo che stesse cercando di pensare. - Ecco Izzy è...ehmm..-

- Izzy è qui- entrò il moro, buttando a terra una sigaretta e districando in quattro e quattrotto i cavi con cui stava litigando Duff pochi istanti prima - E ha sentito tutto, perciò muovi il culo Adler e montati la batteria, mentre Duff mi aiuta a tirar giù dell'altra roba..-

Il bassista sospirò e si alzò da terra, mettendo a posto il suo strumento in un angolo appoggiato al muro.
Mi passò davanti e mi sorrise gentilmente come sempre per poi lanciare un'occhiata a Slash che si era seduto al bancone vicino a me. E per un'attimo rimasi confusa da quello sguardo, non capendo cosa volesse dire e perchè fosse cambiato così tanto da un'istante all'altro.
Mi voltai a guardare il riccio che accordava la sua chitarra proprio davanti a me. Aveva il muscolo teso dal braccio che evidenziava ancora di più la sua massa muscolare sotto quella pelle ambrata, così diversa dalla mia pallida e color latte. Seguii il profilo del suo braccio, le sue spalle ampie e i morbidi ricci scompigliati che gli ricadevano sul viso disegnando ombre più scuro e celandogli gli occhi.
Sembrava così concentrato da non aver neppure notato l'occhiataccia che gli aveva lancito Duff prima di uscire...
Le sue dita accarezzavano le corde della chitarra con attenzione, in modo ipnotico... o ero semplicemente io che mi sentivo attratta da quello strumento.
Mi ritrovai talmente vicina a lui che i suoi capelli mi solleticarono il viso, mentre lui alzava lo sguardo per osservarmi con i suoi occhi neri e quasi invisibili sotto quella catasta di ricci ribelli.

Sentii un brivido corrermi lungo la schiena, ma non riuscii a staccarmi da quello sguardo, ero come incatenata da quegli occhi. Le sue labbra carnose si aprirono in un sorriso bianchissimo:

- Ehi piccola, te l'avevo detto che ci saremmo rivisti molto presto!

- Due volte in un giorno...- mi lasciai sfuggire, senza allontanarmi neanche di un centimetro, facendolo sorridere ancora di più.

- Già... Non ti lascio più- mi strizzò l'occhio - Almeno fino a quando non mi darai la sigaretta che mi devi!

Scossi la testa, ridendo e, facendo un passo indietro, mi appoggiai al bancone. Slash si alzò appogiando la chitarra per terra con delicatezza per poi venirmi vicino e accarezzarmi una guancia:

- Sei bella quando sorridi, sai?

Sentii le guance andare in fiamme, sapendo che era stupido.
Non era il primo ragazzo che me lo diceva, anzi!, ma il modo in cui l'aveva fatto mischiato con le strani sensazioni che m'ispirava senza alcun controllo erano una miscela che non riuscivo a reggere.

- SLASH!- gridò Duff, rientrando come una furia - Vieni subito fuori ad aiutarmi!-

Il riccio sbuffò, infasidito: - Arrivo subito..

- Arrivi ADESSO!

- Aspetta un'attimo..

- Slash!

- Duff...- alzò gli occhi al cielo in modo teatrale.

- ORA!!!MUOVITI!!ORA!!

Prima che Duff lo trascinasse via prendendolo per un orecchio, mi lasciò un leggero bacio sulla guancia di sfuggita e si allontanò ridendo, mentre il bassista imprecava...

Chissà perchè...mi sfiorai la guancia con le dita, pensierosa.

Tears EnchantedWhere stories live. Discover now