24. Tra bottiglie, gemiti e morsi

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Ok, dovevo fare qualcosa.
Subito.

Non potevo permettergli di farle questo! Non se lo meritava.
Ma cosa potevo fare senza rendermi una checca infighettata che non voleva perdere una scommessa? Quella dannata scommessa!
Era tutta una scusa, solo questo.
Axl voleva divertirsi e sbatterla come tutte le altre, ma lei era diversa. Non era la solita puttanella da posti squallidi, da una notte e via... Però non potevo impedirle di fare quello che le pareva.
L'avevo capito la prima volta che l'avevo guardata in faccia. Se mi fossi messo di mezzo l'avrei solo fatta infuriare. Aveva già dimostrato di essere capace di dire di no all'usignolo, però forse l'avevo sopravvalutata.
Alla fine stava cedendo come tutte le altre. Incrociai il suo sguardo da gatta per un'istante, per poi distogliermi subito quel contatto.
Allora potevo fare solo una cosa, ciò che mi riusciva meglio: afferrai una bottiglia di vodka e ne tracannai un lungo sorso, prima di uscire da lì.
Il gusto alcolico e forte, così familiare, era per me come acqua.
Fui subito ingabbiato da tre ragazze dagli sguardi maliziosi e i vestiti molto corti. Quasi inesistenti.
Bevvi un altro sorso e ghignai, cercando di cancellare dalla mia testa l'immagine che già mi tormentava: il rosso che la baciava avidamente, quando dovevo esserci io al suo posto. E i suoi occhi che luccicavano, persi.

Un'altro lungo sorso. Me la sarei fatta passare...
Porca puttana, ero Slash!
Non ero un sentimentalista del cazzo come Duff!
Dovevo solo farmi qualche ragazza e tutto sarebbe passato...
Doveva passarmi assolutamente.

§§§

Sorrisi, sentendole sfuggire un gemito da quelle labbra rosse e socchiuse a pochi centimetri dal mio viso.
Aveva le guance arrossate in modo innocente e infantile. In quel momento sembrava una bambina incredibilmente piccola e fragile, tra le mie mani.
Dipendeva da me.
Ed era difficile pensarla come la ragazza che per due volte mi aveva rifiutato ed era scappata. Non sembrava affatto la ragazza sicura, capace di giocare con me, di chiamarmi idiota.
Ora che la guardavo meglio, i suoi occhi d'orati avevano lievi sfumature color nocciola che le addolcivano lo sguardo perso in lontananza e nascondevano qualcosa.
Un segreto che non m'interessava. Ma dovevo ammettere che era davvero bella, ma non di una bellezza comune, era qualcosa di... Diverso.
Del genere che o ti piaceva o la odiavi.
Ed era mia.
Stava godendo dei miei baci, ma la sentivo lontana. Lei si stava abbandonando a me come avrei voluto, ma non nel modo in cui la volevo. Non stava partecipando.
Con chiunque altra non me ne sarebbe importato, ma con lei c'era qualcosa... Per vincere la scommessa non doveva essere solo mia. Mi doveva volere. Volere per davvero.
Quando facevo una cosa, la facevo cercando la perfezione. E lei sarebbe stata perfetta, se avesse reagito.
Dovevo dimostrare a Slash che potevo prendermi quella ragazza e farla mia, totalmente mia.
E non era solo per la scommessa, ma anche per soddisfazione personale.
Jade aveva detto che ero un idiota e che non voleva avere niente a che fare con me, giusto? Bene, l'avrei fatta impazzire fino a quando non avrebbe voluto ciò che volevo io.
Avrei vinto sia la scommessa sia la nostra piccola sfida personale. E poi l'avrei lasciata.
"Sì, faro proprio così" pensai, stringendola a me e mordendole le labbra, mentre lei sospirava a occhi chiusi.
Non volervo distruggere la sua volontà, volevo piegarla in modo da farla diventare mia.
Perchè quando si gioca con Axl Rose valgono solo due regole: dominare e vincere.

§§§

Mi lasciai sfuggire un'altro sospiro, non riuscendo a trattenerlo.
Socchiusi di nuovo gli occhi mentre il rosso si avventava sulle mie labbra con forza.
Mi faceva male, mordendomi, ma allo stesso tempo era piacevole e invitante. Allotanai un poco lo sguardo da quel viso pallido d'angelo e incontrai due occhi neri e profondi. Poi Slash distolse lo sguardo e afferrò la prima bottiglia che gli era capitato a tiro, in modo violento. Quasi come se avesse voluto fare altro, ma non
poteva. O forse non voleva... Mi diede le spalle, bevendo per poi uscire in fretta.
Quello sguardo mi aveva fatto capire tutto.
Io non potevo farmi questo. Non con un ragazzo come Axl, non potevo lasciarmi andare con lui.
Mi avrebbe solo usata e io non volevo. Io volevo di più.
Per la prima volta dopo la morte di John, mi rendevo conto che dovevo voler di più, che non potevo limitarmi ad autodistruggermi, come avevo già fatto...
Tornai a chiudere gli occhi, mentre il rosso introduceva la lingua tra le mie labbra.

E gliela morsi.

Tears EnchantedWhere stories live. Discover now