7. Cespugli e sigarette

364 34 3
                                    

Stavo tornando a casa dopo aver accompagnato a casa Bella, che viveva in un appartamento poco lontano dal bar di Sam, ma in una zona poco consigliabile per una ragazza...

Non c'era nessuno a casa con lei e quando avevo provato a chiederle se avrebbe voluto che io aspettassi con lei mi aveva abbandonata sulle scale ridendo come una matta e dicendo che non era una bambina! Scossi la testa e mi sforzai di non sorridere. Le volevo già bene, malgrado il poco tempo trascorso...

Passai davanti al cancello della scuola e lanciai una breve occhiata oltre: il cortile che quella stessa mattina avevo lasciato di corsa pieno zeppo di gente affamata di pettegolezzi su "quella nuova" era deserto.
Avevo già saltato scuola al secondo giorno...non potei evitare di pensare che come inizio non era male..

Il problema era la gente. Io facevo abbastanza schifo nelle relazioni, perchè con me non c'erano compromessi. Io ero così e se una persona mi stava già sulle palle non avrei cambiato idea tanto facilmente..

Fortuna che a Bella e Duff non importava!

Scossi la testa e ripresi a camminare verso "casa". Non avevo molta voglia di andarci e per un'attimo pensai di non andarci affatto, ma avevo lasciato lì

le mie cose e dovevo almeno "tentare" di convivere con quella donna tanto diversa da me, eppure così simile all'apparenza.

Mi trovai senza alcun preavviso a chiedermi come fosse il mio vero padre..

Se ero identica a mia madre fisicamente...possibile che avessi eraditato il carattere di mio padre, no?

Forse lui era un ribelle, un duro, uno di quei tipi che ti incutono rispetto solo a vederli...un po' come era stato John..

A pensarlo mi venne un nodo in gola, ma gli occhi rimasero asciutti. Non ce la facevo..

Improvvisamente mi sentii osservata. Non era un impressione improvvisa, ma una sensazione che mi aveva perseguitata da quando avevo superato il cancello della scuola.

Era come se qualcuno mi seguisse... Mi fermai e mi voltai. Il marciapiede era deserto, ma un cespuglio si muoveva nell'aiuola che stava lì di fianco..

Probabilmente era passato un gatto o un cane randagio, insomma...chi sarrebbe stato così cretino da nascondersi dietro a uno stupido cespuglio??

Scossi la testa, pensando che mi stavo facendo delle paranoie per niente, che scema che ero..

Forse bere birra così presto mi faceva rimbambire più del previsto...naaaaah!!!! Forse erano state le parole di Bella a riguardo dei suoi amici...ma se ne avevo conosciuti un casino di tipi così a Los Angeles! Forse qualcuno mi stava seguendo per davvero... Mi fermai di nuovo e voltandomi scorsi un tipo un po' lontano da me che mi dava le spalle e pisciava in un aiuola.

Beh, c'era chi stava peggio di me, no?

Tornai a camminare, scuotendo la testa...se mi fossi messa a fissare quel tipo più del dovuto probabilmente si sarebbe autoconvinto di poter avere diritti su di me come quello di sta mattina... Solo pensare al rosso mi faceva salire la rabbia...

Cazzo, perchè avevo quella terribile sensazione? Come quando entri un bar e ti penti di aver messo una gonna troppo corta e i ragazzi ti scannerizzano per bene il fondoschiena..

Mi voltai di nuovo e vidi il tipo di prima con le spalle appoggiate al tronco di un albero che sembrava fosse in paradiso dal modo in cui si godeva la sigaretta che teneva tra le labbra carnose.

- Ehi!- lo chiamai, infastidita, ma quello non mi diede retta. Strinsi i pugni stizzita. Sapevo, lo sapevo, che c'era qualcosa che non andava.

Tornai a guardare davanti a me e inizia a camminare più rapidamente, sperando di seminare quel tipo che, ero certa, mi stava seguendo da quando avevo lasciato scuola. In quel momento sentii nitidamente i suoi passi, le sue falcate, dietro di me e feci ciò che era nelle mie corde di fare: mi fermai di botto e quasi quello mi venne addosso.

Tornai un'altra volta a guardarmi indietro.

Il ragazzo di poco prima mi sorrise, stringendo tra i denti forti e bianchi la sigaretta: - Ehi, ciao! Ma guarda chi si vede! Passavo di qui e ti ho vista..volevo dirti che prima Axl ha esagerato e che io non faccio parte dela sua combricola, ci suono solo assieme, magari qualche birra ma finisce lì.. Io e lui siamo molto diversi, a volte non ci sopportiamo neppure! Ma...beh...-

- Tu sei il tipo che mi ha detto che ho un bel visino e un bel balcone..?-

- Beh..non so se hai sentito, ma poi ho aggiunto che hai anche un bel posteriore...insomma, hai un bel po' di curve, sai? Proprio come piacciono a me..odio quelle troppo magre, non che tu sia cicciona, nè? Ma una donna deve avere certe curve che devono far..

- Ma...quella che hai in mano è la mia borsa..?

- Ah, questa? Ecco...ehm...sì, credo di sì..

- Allora ho sbagliato a giudicarti..TU NON SOLO SEI UN FOTTUTO MANIACO, MA SEI PURE UN FOTTUTO LADRO!!- gli strappai di mano la borsa con gli occhi che erano praticamente due braci ardenti, dandogli uno schiaffo e facendogli cadere la sigaretta dalla bocca. Lui la fissò cadere a terra in silenzio, per poi alzare lo sguardo su di me di nuovo.

- Ora tu mi dai una sigaretta.

- Perchè?

- Quella...- indicò a terra -...era la mia ultima sigarette e quella... - levò il dito indice sulla mia borsa -...l'hai dimenticata sta mattina a terra dopo che Axl ti ha fatto incazzare. Perciò mi devi una sigaretta.-

Lo squadrai un attimo in silenzio. Era un tipo alto, dal fisico asciutto e la pelle color caffè latte, con una marea di ricci neri come la notte che gli coprivano la faccia, lasciando intravedere a tratti degli occhi ancora più scuri e profondi e due labbra piene e carnaso che sembravano predisposte a sorridere e a baciare. Non seppi perchè, ma provai una strana sensazione, come delle vertigini e qualcosa di caldo iniziò a difondersi dal mio stomaco lentamente. Mi sembrò che quegli occhi mi divorassero. Non lo aveva ancora identificato, ma sapevo che faceva parte del gruppo di Duff e, purtroppo, anche del rosso. Poteva essere Steven, ma qualcosa dentro di me mi diceva che quel tipo incarnava di più lo "stallone" di nome Slash di cui mi aveva parlato Bella...ma avevo bisogno di certezze per sapere come comportarmi..

- Tu sei Slash, quello bravo a letto?

Il ragazzo mi guardò attentamente, preso alla sprovvista. Probabilmente si chiedeva se fossi mentalmente instabile o una cosa del genere..ma non m'importava. Poi vidi un sorriso vacuo apparire sulle sua labbra e diventare sempre più grosso, come il petto gli si gonfiava: - Esatto sono io. Sapevo che la mia fama mi avrebbe preceduto! Non per fare lo sbruffone...ma io sono il Dio del Sesso!-

Quel tipo mi fece sorridere. Era così.. Così.. Esuberante! Scrollai le spalle e mi misi la borsa in spalla, tirandomi indietro i capelli: - Ok, oltre a essere un maniaco sei pure un pervertito..

- Ma che fai?- mi fissò a bocca aperta - Te ne vai già?

- Sì. Io non perdo tempo a seguire le persone nascondendomi nei cespugli..

- Ehi! Io non ho fatto niente del genere!

Sorrisi divertita:- I tuoi capelli dicono il contrario..

- Ehi! Torna qui! Mi devi una sigaretta!- mi prese per un braccio, ma a differenza di ciò che mi aspettavo non mi fece male, anzi, il suo tocco fu estremamente delicato.

- E chi ti ha detto che ce l'abbia? Io non fumo!

- Allora vai a prenderne un pacchetto!

- E poi dopo avertene data una che me ne faccio del resto?

- Le tieni per la prossima volta che ci vediamo. E, credimi, non sarà tra molto..- mi sorrise con gli occhi neri che brillavano alla luce dei raggi del sole che riuscivano a filtrare tra quella massa disordinata di ricci morbidi. Per un attimo mi persi in quel nero senza fine, in quei tratti che avevano qualcosa di oscuro e di lontano.

Di nuovo quella sensazione. Mi liberai dalla sua presa appena acennata e scossi la testa.

- Tu sei tutto matto! Io non voglio aver niente a che fare con te o con la tua banda!- poi voltai le spalle e mi misi a correre, consapevole che quegli occhi non mi avrebbero mollata neanche per un istante, perchè ce li avevo lì, nella mia testa.

Ancora quella dannata sensazione... Cosa dovevo fare?

Tears EnchantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora