16. Ritardo

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La campanella era suonata da un pezzo quando arrivammo, ma Slash non se ne preoccupava evidentemente, perché si fermò ad accendersi l'ennesima sigaretta senza lasciarmi andare.

Probabilmente era abituato a saltare la prima ora o non andare affatto a scuola...
La cosa non mi stupiva più di tanto, l'avevo fatto anch'io un paio di volte e anche più, ma non mi andava di rimanere ancora per molto là fuori sola con lui.

Ok, era un ragazzo simpatico, cocciuto nelle sue idee e dai modi rozzi, ma in qualche modo mi affascinavano... Aveva l'apparenza del tipico cattivo ragazzo che avrebbe fatto impazzire qualunque genitore per bene, come Sara, ma in realtà era un tipo simpatico, spensierato, ma convinto su ciò che voleva fare.

E lui voleva diventare il più grande chitarrista del mondo del rock.

L'aveva affermato con tanto fervore e grinta che gli credevo, se metteva anche solo un quarto di quell'energia che aveva dentro nel suonare ce l'avrebbe fatta.

Per un attimo lo invidiai: lui sapeva cosa voleva diventare, chi voleva essere e, per quanto mi aveva raccontato, lui e i suoi amici si facevano il culo per realizzare il loro sogno.

Io avevo dimenticato quale fosse il mio. Avevo smarrito la via, non sapevo più niente.

Solo qualche mese prima ero convinta che avrei finito il liceo e poi avrei affrontato l'Università aiutando nello stesso tempo John al locale, ma ora che lui non c'era più tutto era senza senso...

Ero finita in una città che non avevo mai neppure pensato di visitare di sfuggita e vivevo con una donna, che sebbene mi avesse partorita non centrava niente con me...

Come potevo immaginare la mia vita in un futuro?

Avevo perso tutti i miei punti fissi, quelli con cui era formata la mia vita.

Non sapevo più niente, se non che amavo la musica con tutta l'anima.

Di questo ero certa, ma non dissi niente a Slash che parlava a fiotto, era come una valanga e mi faceva sorridere.

- Stop stop, grande rockstar!- lo feci tacere posandogli un dito sulle labbra carnose e...improvvisamente notai che erano anche incredibilmente vicine.

Sentii qualcosa allo stomaco, ma mi sforzai di staccare lo sguardo da lì e puntarlo nei suoi occhi.

"Pessima mossa Jade"

Quegli occhi mi stavano mangiando, li vidi puntarsi intensamente sulle mie labbra e quasi sfiorarle, ma io avevo ancora il dito sulle sue, perciò fu solo un tocco lieve e appena accennato.
Mi tirai indietro, corrugando la fronte.

Che stavo facendo?
Cosa diavolo mi stava succedendo?

Possibile che all'improvviso non riuscivo a trattenermi e saltavo addosso a tutti i ragazzi che mi capitavano a tiro?

- Ehi, piccola! Tutto ok?- cercò di avvicinarsi, ma io mi tirai indietro allontanandomi.

- Ho...ho lezione...devo andare!

- Scusa, ma ormai sei in ritardo di 20 minuti! Cioè...è inutile che vai no? E poi potremmo...

- NO!- cercai di ricompormi - Meglio di no. Ci vediamo in giro, riccio!

Feci qualche passo indietro, senza riuscire a staccare gli occhi dai suoi che mi guardavano confusi e...delusi?
Cazzo, ci eravamo visti solo due volte e io già pensavo che gli sarei mancata?

Ma che mi stava succedendo??

"Jade, cazzo, riprenditi!!" mi strillò una vocina dentro le mia testa e, finalmente, gli diedi le spalle correndo all'interno della scuola.

Avevo ancora quegli occhi... Dannazione! Smettila, Jade! Devi smetterla di farti 'sti film mentali!

Erano passati solo tre giorni da quando ero arrivata lì e già avevo perso la ragione.

Mi fiondai in classe con il fiatone e il mio nuovo prof di storia mi accolse con una sonora sgridata, prima di mandarmi al posto.

Alzai lo sguardo cercando un posto dove sedermi, notando che tutti i posti erano occupati tranne per due banchi,uno accanto a quello di una ragazza vestita da cheerleader con due codini neri, due grandi occhi cristallini e una bocca larga spalancata in un immenso sorriso bianchissimo, tipo quello delle pubblicità.

Una cosa abbacinante.

L'altro aveva come vicino un ragazzo che riconobbi subito.

Appena incrociammo lo sguardo, mi sorrise, con gli occhi verdeacqua che brillavano in modo malizioso, come il suo sorriso appena accennato sulle sue labbra sensuali:

- Cazzo, è vero che andare a scuola ogni tanto è interessante... Buongiorno, honey!

Tears EnchantedWhere stories live. Discover now