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S A M

Questa giornata sembrava non finire più.

Sapevo che sembrava una cosa scontata, ma India, Becca e Dylan mi portarono a vedere la Statua Della Libertà per la prima volta in vita mia. Ero a New York da quando avevo 18 anni e non ci ero mai andata una volta fino ad oggi. Si, andai a comprare dell'intimo e c'era anche Dylan e non era stato per niente imbarazzante.

Ogni volta che India e Becca mi trascinavano in camerino gli dicevano di andare a flirtare con una delle commesse e lui non si lamentava. Non si lamentò per tutto il giorno nonostante fossimo entrate in ogni singolo negozio di intimo.

Quello che mi imbarazzava erano i complimenti che ricevevo sulle mie tette. Non appena trovarono il perfetto completo di reggiseno e mutande mi trascinarono nel più vicino bagno pubblico. India si rifiutava di lasciarmi tornare a casa senza prima indossare il mio nuovo 'regalo'.

Quindi eccoci qui, in un bagno pubblico del centro commerciale. Non avrei mentito, amavo davvero il mio nuovo completo. Era semplice e rosso, con del pizzo.

"Luke se la farà sotto quando ti vedrà." Disse Becca mentre mi rimettevo i jeans e alzai gli occhi al cielo. Mi resi conto che era stata una cattiva idea quella di indossare una maglietta leggera perché adesso si poteva intravedere il mio reggiseno sotto. Mi chiusi la giacca ed uscì dal bagno.

"Vi comprerò seriamente una Bibbia per Natale." Dissi mentre uscivamo fuori, era già buio.

Andammo alla macchina di Dylan e lui accese il riscaldamento. Il viaggio fu rumoroso, con musica che rimbombava e tutti che cantavamo. Fecero anche qualche battuta su me e Luke ed io arrossivo sempre. Se avessi potuto saltare giù dalla macchina e sopravvivere l'avrei fatto. Ma non volevo correre rischi.

Sapevo che facevano battute per rendermi nervosa e loro sapevano che mi avrebbero fatto imbarazzare. Ma non mi importava perché erano i miei migliori amici e quale amico con ti metteva in imbarazzo?

Il cuore mi martellava nel petto quando ci fermammo davanti al nostro palazzo. Prima che potessi chiudere la portiera Becca mi chiamò ed io mi girai. Sollevai un sopracciglio.

"Usate le protezioni." Mi prese in giro ed io borbottai. "Scherzo! Ti voglio bene, Sam! Spero che la giornata ti sia piaciuta."

"Ti voglio bene, Sam!" Disse Dylan.

"Divertiti, Sam Sam." India mi fece l'occhiolino ed io alzai gli occhi al cielo.

"Ignorerò le vostre orribili battute e vi ringrazio per oggi, mi sono divertita tanto, ragazzi. Ciao." Dissi e mi strinsi i libri al petto.

Mi tremavano le mani, non solo per il freddo, ma per il nervoso. Sapevo che non sarei dovuta essere nervosa, ma lo ero perché si trattava di Luke ed era il mio maledetto compleanno.

Quindi quando arrivai al mio appartamento ed entrai, lasciai lo zaino e i libri, senza preoccuparmi di non rovinarli.

Notai una scia di petali di rosa rossi e bianchi e delle candele ai lati del corridoio che facevano strada fino alla mia stanza. Mi si contorse lo stomaco. Oh mio Dio, cos'era questo?

"Luke?" Chiesi. Era già qui e aveva fatto tutto questo? Non sentì una risposta quindi seguì la scia di rose, sorridendo. Se l'aveva fatto davvero Luke allora era la cosa più tenera che qualcuno avesse mai fatto per me.

Quando raggiunsi la mia camera i petali erano sparsi per tutto il pavimento e le candele erano sistemate per formare la scritta 'buon compleanno'. Sentivo la faccia rossa e stavo sorridendo come un'idiota, mi posai le mani sulle guance. Quando sollevai lo sguardo, Luke era lì, seduto sul letto con un mazzo di dodici rose rosse.

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora