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L U K E

"CHE CAZZO?! MALEDETTO LIBRO!" urlai quando finì di leggere Colpa delle stelle e lanciai il libro dall'altra parte della stanza. Andò a sbattere sulla porta e mi alzai immediatamente per recuperarlo. Non avrei dovuto lanciare cose che non erano mie. "FOTTITI, JOHN GREEN." Urlai di nuovo e lanciai il libro sul letto.

Dall'altra parte della casa sentì altre urla. Sapevo già che era Calum. Seguì la sua voce e finì nella sua stanza. Calum era nella doccia, cantando una canzone che aveva scritto qualche giorno fa. L'aveva mostrata ieri anche a noi e l'avevamo amata.

"-why did you want to go and make me feel this way? I don't understand what's-"

"Stai zitto, Calum! Odio questa canzone!" Urlai, sapendo che stavo mentendo e diedi un calcio alla sua porta. Perché non poteva cantare qualcos'altro, per l'amor di Dio. Tutto ma non quella canzone. Mi ricordava Sam.

"Fottiti, Luke!" Urlò Calum ed io lasciai la sua stanza. "Faccio quello che voglio!" Lo sentì urlare mentre tornavo nella mia stanza.

Ero arrabbiato e non sapevo perché. Forse era per il libro. Forse era per Sam. Forse era per il suo stupido ex ragazzo, che volevo colpire in faccia con un pugno. Afferrai una giacca e la infilai, poi presi il libro e lasciai la casa senza dirlo a nessuno.

Come poteva Sam farmi leggere questo libro sapendo come finiva? Non era fottutamente giusto. Come aveva potuto ignorarmi in questi giorni? Anche questo non era giusto. E come aveva potuto baciare un ragazzo di fronte a me? Ero arrabbiato e fottutamente geloso e non mi importava.

Mi infilai gli occhiali da sole ed uscì, pronto per il mare di paparazzi che stavano aspettando e andai verso la mia macchina il più velocemente possibile. Posai il libro sul sedile del passeggero e guidai verso casa di Sam. Non sapevo se sarebbe stata a casa, visto che erano le undici di mattina e magari era a lezione, ma speravo che ci fosse.

La mia rabbia sembrava essere sparita quando entrai in ascensore e mi posai contro il muro. Non ero solo, c'era una ragazza non troppo lontana da me.

"Quanto ti ha fottuto quel libro?" Chiese ed io mi voltai verso di lei. Sembrava avere sedici anni, ma potevo sbagliarmi.

"Abbastanza." Dissi e lei rise.

"E' tuo?" Chiese mentre cercava qualcosa nella borsa.

"No, è di un'amica e glielo sto restituendo." Non potevo credere di essermi riferito a Sam come un'amica. "Vuoi una foto?" Chiesi e lei annuì, arrossendo leggermente.

"Ma solleva il libro, la pubblico su twitter." Rispose.

Feci come mi aveva detto e lei sorrise mentre scattava la foto. Guardai verso il suo telefono mentre scriveva una descrizione per la foto. "Luke ha letto colpa delle stelle, STATE TUTTI CALMI."

Risi e dopo avermi salutato lei uscì dall'ascensore, lasciandomi solo.

Quando arrivai alla porta di Sam la mia rabbia tornò. Dovevo smettere di essere così bipolare, ma Sam non mi aiutava. Ma ero io quello ad essere venuto qui, quindi non stava vincendo nessuno qui. Non mi preoccupai neanche di bussare e non ero sorpreso di scoprire che la porta non era chiusa.

"Sam?" La chiamai con tono arrabbiato e la cercai. "Sam, dove diavolo sei?"

"Luke?" Chiese una voce da dietro di me ed io mi girai. Era India, ancora in pigiama e con una spazzola in mano. Incrociò le braccia al petto e mi guardò. "Che ci fai qui?"

"Sto cercando Sam." Dissi ed incrociai anche io le braccia. Perché diavolo tutte le ragazze lo facevano?! Era una specie di codice?

"E' a lezione." Disse. Potevo anche non aver fatto niente di male a lei, ma sembrava comunque non felice di vedermi. "Ma non penso che voglia vederti."

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora