VENTINOVE

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Sabato pomeriggio l'atmosfera in casa Morgan era a dir poco frenetica, anche se in realtà lo era stata sin da quando Luke e i suoi amici si erano alzati e Michael aveva telefonato confermando l'appuntamento di quel pomeriggio per le 14.30. Da allora i ragazzi avevano iniziato ad essere tutto un fervore, a preparare gli strumenti e via dicendo.

<Come hai detto che si chiama il ragazzo che ci aiuterà a comporre la musica?> chiese Calum a Luke, mentre si allacciava le Vans nere.

<"Poeta dai capelli rossi che sogna case di lego"> rispose l'australiano. <Così lo ha chiamato Michael.>

<Che soprannome singolare. Chissà chi glielo avrà affibbiato> commentò sempre lo scozzese. <A proposito di soprannomi originali, sapete che fine ha fatto la svampita?>

<É ancora dai Coleman, se in quel modo così gentile ti stai riferendo a Lorenza> lo informò Ashton. La signora Coleman si era dovuta assentare improvvisamente da casa per una mezz'ora ed aveva chiesto a Lorenza se poteva gentilmente badare al figlio di cinque anni, visto che l'aveva già fatto un paio di volte, promettendole che sarebbe rincasata il più in fretta possibile.

<Ah, fantastico! Prima é lei quella che passa tutta la mattina a dirmi come devo comportarmi oggi pomeriggio, che non devo fare battutine delle mie e soprattutto che non devo farmi scappare davanti a Michael che Luke ha una cotta per lui. Ora, invece, la signorina precisetti ci farà ritardare perché chissà quanto tempo dovrà badare ancora a quel moccioso!>

<Dai, non brontolare! Ora la chiamo e vedo a che punto é> disse Ashton.

Luke sorrise guardando Calum continuare a borbottare ed Ashton che faceva del suo meglio per mantenere la calma.
Proprio in quel momento suonò il campanello, e l'australiano sussultò leggermente. Erano già le 14.30?
Andò lui ad aprire, visto che gli altri due ragazzi erano indaffarati.

Ad attendere sul pianerottolo c'era Michael. Quel pomeriggio indossava i soliti Jeans neri e una camicia a scacchi neri e blu che si intravedeva dal giubbotto di pelle sbottonato. Profumava di bagnoschiuma e dopobarba, come se si fosse fatto la doccia pochi attimi prima. Era bellissimo come sempre.

<Ciao, Luke> lo salutò con un largo sorriso.
<Ciao, Michael.> Luke provò a rivolgergli un sorriso sincero, ma purtroppo appena lo vide gli ritornò subito in mente il fatto che lui stesse per sposarsi, e poi Lorenza, che gli aveva fatto promettere che non si sarebbe dimenticato di lui. Perché doveva essere tutto così complicato?

Nel mentre vide comparire alle spalle del ventiduenne un ragazzo un po' più basso di lui e dai capelli rossi, che forse avrà avuto la stessa età di Michael, e che all'ultimo minuto riconobbe come l'altro commesso del Warman's Music.

<Lui é Edward, il ragazzo che ci aiuterà a comporre le canzoni> glielo presentò Michael. <Edward, lui é Luke.>
<Chiamami semplicemente Ed> disse Ed, stringendogli la mano.
<Oh,okay. Piacere.> Il diciassettenne sorrise ed invitò poi i due giovani ad entrare un attimo in casa.

Si accomodarono momentaneamente in salotto, dove furono accolti dagli altri due coinquilini.

<Ah, quindi saresti tu il "poeta che gioca con i lego" o qualcosa del genere!> esclamò Calum rivolto ad Ed. <Che forza, avremo nel team due commessi del Warman's Music.>

<Devo dedurre che Michael mi abbia presentato così a voi, ma chiamatemi pure Ed> ribadì il ragazzo, arrossendo lievemente. <Mi ricordo di avervi già visto in negozio, ora. Fa parte della vostra band anche la ragazza bionda fan dei One Direction?>

<Sì e no> gli rispose sempre Calum. <Sì, perché essendo nostra amica e conoscendola penso che qualcosa si inventerà pur di aiutarci, sia come nostra assistente o sia addirittura come nostra mascotte. No, invece, perché non suona nessuno strumento.>

Solo Per Te (Muke)Where stories live. Discover now