You're not alone. [sequel di don't let her go...again]

lauren?

pov jason
- ma stai scherzando?!?! - urla mia cugina Dinah;

è da più un'ora che lei, Normani ed Ally stanno imprecando contro il servizio militare - volete calmarvi! - mi alzo violentemente dal divano facendole tacere - grazie...- sussurro cercando di rimanere calmo - dobbiamo andare da lei, parlarle e cercare in qualche modo di aiutarla... non so che genere di riabilitazione stia facendo ma dobbiamo intervenire - e con camila? cosa facciamo? - chiede ally - voglio aspettare a diglielo - abbasso lo sguardo - jason!...- Normani si alza di scatto - è la sua ragazza ed è stata male per 4 fottuti anni, non puoi farle questo...deve assolutamente saperlo - prima voglio vedere in che condizioni è lauren; dopo averlo fatto, parlerò con camila, voglio prepararla a quello che vedrà della ragazza che ama...- annuiscono leggermente-... è per il suo bene - quando parti per Chicago? - beh sono all'incirca undici ore di viaggio, perciò partirò domani mattina - rispondo passandomi una mano tra i capelli - sai già dove si trova? - chiede Dinah - ho incaricato la mia segretaria di darmi esattamente le indicazioni del centro - spero che non sia niente di grave - dice Ally asciugandosi una lacrima - è lauren jauregui, si riprenderà; ne sono sicuro-.

ho paura, non so cosa sia rimasto della mia migliore amica; non so più niente;

E se avesse subito delle operazioni gravi o ancora peggio delle menomazioni;

e se avesse perso un arto? una gamba o un braccio?

dio, non voglio pensarci.

LA MATTINA SEGUENTE
il giorno seguente mi alzo verso le sette di mattina,

non ho dormito molto stanotte, continuavo a pensare alla mia migliore amica;

sono passati quattro anni e non riesco a credere che tra poche ore la vedrò di nuovo.

mi strofino gli occhi dirigendomi verso il bagno, mi faccio una doccia lasciando che l'acqua calda rilassi i miei muscoli,

"andrà bene" mi ripeto.

dopo essermi asciugato e vestito salgo in auto guidando verso Chicago,

sto arrivando lauren.

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verso le diciassette raggiungo finalmente il centro di riabilitazione militare;

prendo un bel respiro e scendo dall'auto.

arrivo all' entrata principale dirigiendomi verso la segreteria,

-salve, vorrei far visita a lauren jauregui, è possibile? - mi guarda sconvolta - ehm...aspetti, chiamo la fisioterapista che segue il suo caso - annuisco aspettando che la signora torni da me.

mi accomodo sulla sedia mettendomi le mani tra i capelli,

perché non posso vederla?

- eccolo è lui - alzo lo sguardo notando la donna di prima in compagnia di un'altra ragazza, molto più giovane di lei, ha capelli marroni legati in una coda di cavallo e gli occhi color azzurro cielo;

cammino velocemente verso di lei intenzionato ad avere risposte - mi dite che succede? perché non posso farle visita?! non vedo la mia amica da quattro anni, mi avevano detto che era morta ed ora pretendo di vederla, lei è tutto per me - urlo leggermente - si calmi signor...? - Jason...Jason Hansen - d'accordo; mi ascolti, nessun parente o amico è mai venuto a trovare Lauren in questi anni, perciò eravamo solo sorprese della sua visita- annuisco leggermente - scusate...- abbasso lo sguardo -...ma questa storia ha recato molto dolore a tante persone vicine a lauren, compresa la sua ragazza - stia tranquillo... - mi mette una mano sulla spalla -... venga con me, l' accompagno da lauren - mi sorride leggermente facendomi strada.

ho il cuore che batte a mille,

come sarà dopo quattro anni?

- questa è la sua stanza, però la devo avvertire, lauren ha un carattere molto...- gesticola con le mani - stronzo, arrogante, aggressivo? - chiedo io - si esatto - risponde - è sempre stata cosi - rido leggermente - buona fortuna - grazie - dico io prima di aprire la porta.

mi guardo attorno notando una figura sul letto intenta a leggere - lauren...- appena i suoi occhi incontrano i miei sento la terra mancare sotto i piedi.

"oh mio dio, che le è successo?" penso sconvolto.