12. Portami a ballare

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-"Fermi tutti"- Ilker richiama l'attenzione di tutti spegnendo la musica, tutti voltiamo lo sguardo verso di lui
-"Volevo ricordarvi che oggi é l'anniversario del nostro matrimonio"- dice prendendo la mano di Sibel, lei sembra molto contenta e spiazzata, Ilker non fa mai sorprese del genere quindi deve essere una novità per lei, Ilker inserisce una canzone al lettore DVD
-"Voglio dedicarti questa canzone amore, ti va di ballare con me?"- Sibel annuisce e iniziano a ballare sulle note di quella canzone davvero romantica e rilassante, Mete prende in mano la situazione e invita Seyma a ballare con lui, mi da fastidio vederlo così innamorato di lei ma posso solo restare al mio posto.
Noto che Burcu sussurra qualcosa all'orecchio di Emre e lui la invita a ballare, lui deve sempre essere spronato per fare qualcosa, è molto timido e si protegge mettendo un muro davanti a lui, bisogna sfondarlo per instaurarci un bel rapporto.
Sono tutti molto innamorati, si nota dai loro sguardi, dalle loro mani che si intrecciano, vorrei un amore così, un amore come il loro che ti toglie il respiro e il sonno, che ti rende completamente pazzo, un amore che quando non é con te fa sembrare un giorno come tre autunni
-"Oyku"- la voce di Ayaz mi riporta alla realtá
-"Si?"- scuoto la testa per tornare lucida
-"Balla con me"- dice con un tono molto pacato
-"Con te?"- in effetti non sarebbe un'idea orribile
-"Si"- dice posando il bicchiere sul piccolo tavolino di vetro affianco a lui, si alza e mi porge la mano
-"Vacci piano, io e te siamo solo amici"- dico alzandomi e consegnandogli la mia mano
Le sue mani mi tengono i fianchi, e le mie sono unite attorno al suo collo, il profumo di Ayaz è inebriante, potrei riconoscere quel profumo tra altri mille, è un profumo che non ho mai sentito su nessuno, solo su di lui, ed è davvero piacevole.
Ho il suo sguardo addosso, occhi negli occhi, non voglio spostare lo sguardo per nessuna ragione al mondo, ho quegli occhi così vicini che posso guardarli bene per la prima volta, sono scuri e intensi, sembrano dei tunnel senza uscita, sembrano infiniti, sento una sensazione davvero strana, non sono mai stata così vicina ad un ragazzo, e la cosa strana è che non mi da fastidio starci, Ayaz mi prende una mano, la intreccia alla sua e se la porta sul petto, lì dove batte il cuore, sento i suoi battiti, sono intensi e forti, i miei devono essere completamente impazziti in questo momento, non c'è più nulla attorno a noi, è come se tutti fossero spariti e la musica fosse finita, ma dopo pochi istanti ci accorgiamo che è proprio così, la musica é finita e sono tutti seduti sul divano che ci guardano con sguardi innamorati, stacchiamo entrambi le nostre mani come se ci stessimo scottando e ci allontaniamo, ci sediamo sul divano e Ayaz si schiarisce la voce con un colpo di tosse, c'é un silenzio assordante, hanno tutti perso le parole e per riprendere in mano la situazione decido di prendere la parola
-"Allora ragazzi, si è fatto tardi, direi di andare, la mamma è sola a casa"- dico, vorrei sparire in quest'istante, che figuraccia, avrei voluto vedermi mentre ballavo con Ayaz, ma posso confessare che lo rifarei un'altra volta, ed ancora altre cento
-"Si certo, dai Oyku andiamo, non voglio di certo lasciare Meral per troppo tempo da sola, da quando papá l'ha lasciata sola non ha compagnia oltre che noi"- Seyma parla come se nulla fosse, le sue parole escono dalla sua bocca come acqua corrente, sento la rabbia trasalire e gli occhi riempirsi di lacrime che però caccio dentro, tutti si guardano con occhi increduli, tranne Burcu, lei è l'unica a cui avevo raccontato tutto, come si può essere così superficiale e sbandierare le situazioni private della gente ai quattro venti
-"Dai Oyku, andiamo via"- sento la sicurezza nella voce di Ayaz, sento come se lui fosse un porto sicuro dove attraccare una nave in balia del vento e delle onde
Proseguo il corridoio con Ayaz e quando mi giro per dare un'occhiata vedo tutti parlare animatamente contro Seyma, Burcu le punta un dito contro mentre Emre cerca di tirarla via, non ho intenzione di tornare indietro a risolvere la situazione, sono delusa e arrabbiata con me stessa, ma soprattutto con l'uomo che mi ha procreata, se lui non fosse andato via io avrei una vita felice adesso e mia madre non dovrebbe farsi in quattro per mantenere la nostra casa in piedi.
Entro in macchina con Ayaz, e per tutto il tragitto verso casa non dico una parola e lui ha l'accortenza di non chiedermi niente, come se sapesse giá come mi sento, guardo fuori dal finestrino e sento il vento in faccia, vorrei essere libera così, libera di volare, noto che Ayaz mi guarda con la coda dell'occhio mentre guida, vorrei girarmi per fare lo stesso ma potrei rischiare di non staccargli più gli occhi di dosso, ha uno sguardo che ti incatena, che ti rende prigioniera.
Quando arriviamo fuori casa e Ayaz spegne il motore apro lo sportello per scendere ma poi d'istinto mi giro verso di lui e trovo il suo sguardo giá posato su di me
-"Grazie per non avermi chiesto niente...e del passaggio ovviamente"- dico sdrammatizzando
-"È sempre un piacere bambolina, non essere triste"- dice e con un movimento del polso ruota la chiave per accendere il motore.

Le luci sono spente, mi tolgo le scarpe, mi fa davvero male il piede, l'ho sforzato parecchio, cammino a piedi nudi e tengo le scarpe nella mano destra, salgo di sopra in camera e quando non trovo Seyma nel suo letto emetto un sospiro di sollievo, non é ancora tornata ed io non ho intenzione di vederla fino a domani, indosso il mio pigiama super comodo, faccio una crocchia morbida e mi sdraio sul mio letto, non posso evitare di non pensare alla serata che ho trascorso e in particolare al ballo con Ayaz, ho provato una sensazione davvero nuova, nemmeno quella che provai quella volta che Mete mi curò il piede era come questa, è completamente diversa, questa sensazione ferma il tempo, come per fotografare quell'istante meraviglioso, come quella frase che dice -c'eravamo noi, tutto il resto del mondo l'ho scordato'-.
Tra vari pensieri e insicurezze cado in un sonno profondo e quando mi sveglio è giá giorno, che Dio benedica le prime luci del mattino, così radiose e allo stesso tempo delicate....
Scendo di sotto e la mamma è intenta a preparare la colazione, Seyma non c'è, sará giá andata a lavoro e sono grata al caso per questo, ho ancora tre giorni liberi dal lavoro e nonostante il piede sia guarito voglio sfruttarli al meglio, missione di oggi: aiutare la mamma con i suoi abiti.
-"Buongiorno mamma"- dico avvicinandomi a lei
-"Buongiorno tesoro"- versa il latte pronto in una tazza e me la porge
-"Come va col lavoro? Sai ho la giornata libera, e ho intenzione di aiutarti"- dico soffiando nel latte fumante
-"La mia bambina é sempre pronta a dare una mano alla sua mamma, sono così fortunata"- dice accarezzandomi il viso
-"Sù dammi qualcosa per disegnare, dei colori, dei fogli da disegno"- dico agitando le mani
Va in salotto e la seguo, apre un piccolo armadietto situato sotto alla macchina da cucire con una chiave, deve essere davvero importante per la mamma se lo chiude addirittura a chiave, all'interno vedo che ci sono stoffe di ogni colore, lustrini, pizzo, pastelli colorati, matite, fogli da disegno, prende tutto il necessario e me lo cosegna
-"Ecco a te"- dice con aria soddisfatta richiudendo il cassetto a chiave
Sono piena zeppa di cose, e quasi cado per le scale ma per fortuna riesco a reggermi in piedi, poso tutto sulla scrivania, apro le finistre, rifaccio il letto e tolgo il pigiama cambiandolo con abiti decenti.
Mi siedo sulla scrivania con il foglio bianco davanti e i ricordi riaffiorano in me.....quando avevo circa 14 anni e vedevo la mamma cucire abiti bellissimi per le vicine desideravo averne uno tutto per me, quando lei usciva, di nascosto,  prendevo degli abiti finiti da consegnare e li misuravo, anche se mi andavano larghi mi immaginavo davanti allo specchio come quelle signore d'alta classe che possono permettersi tutto ciò che vogliono, le stoffe però costavano troppo e la mamma non aveva abbastanza soldi per cucirmene uno, ricordo però la sua promessa -Quando sarai più grande ti prometto che te ne farò uno tanto bello che varrá come mille- e lei mantiene sempre le sue promesse, l'anno scorso per il giorno del mio compleanno ricevetti una scatola e all'interno c'era un vestito meraviglioso, azzurro, che la mamma aveva cucito tutto per me, non l'ho mai indossato, lo tengo nella sua custodia nell'armadio, un vestito tanto desiderato come quello deve essere indossato per un'occasione speciale e fino ad ora nessuna è stata degna di lui.
Ogni volta che cercavo l'ispirazione per disegnare ricordavo questo momento e disegnavo talmente tanti abiti che la mamma creava dei piccoli cataloghi da mostrare alle clienti, come immaginavo e come è sempre accaduto ripensando a questi avvenimenti la matita scorre da sola tra le mie mani, disegna linee dritte, curve, lunghe, corte, alzo il foglio davanti a me per ammirare che cos'ho fatto fino ad ora, e ciò che vedo è bello ma deve essere ancora perfezionato, un vestito lungo nero, con lo scollo all'americana e dietro  scoperto fino al fondo schiena, l'apertura è decorata con degli swaroski sbrilluccicosi e gli stessi situati attorto allo scollo, molto semplice e fine, ma davvero elegante, un buon lavoro, ma adesso è meglio darsi da fare con qualche abito da sposa, non c'è tempo da perdere!

Ciao ragazzi, che cosa ne pensate delle grafiche su ogni capitolo? Mi farebbe piacere se mi deste un parere, siete sempre di più e vi ringrazio tanto!
Vi voglio bene!♡

Cuore SelvaggioWhere stories live. Discover now