11. Adesso tu mi ami

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Ayaz's pov's.

Sono rimasto un pò scosso da tutto quello che è successo, e deduco dai suoi occhi che lo sia stata anche lei, infondo io non dovevo nemmeno essere qui, sono solo venuto per parlare un pò con Mete ed è successo un gran bel pasticcio, mi precipito fuori all'ufficio, ma lei non c'è più, sará scappata via, la conosco da così poco ma so benissimo che è timida e non è capace di esternare le sue emozioni e i suoi sentimenti e averlo dovuto fare così per finta verso una persona che odia....a questo pensiero, al pensiero che lei mi odi sento una rabbia allucinante, non sono una persona piacevole a volte proprio per il mio carattere ma non posso permettere che lei mi odi, potremmo almeno diventare buoni amici e mettere da parte tutta questa storia.
Rientro in ufficio, Mete mi conosce bene e capisce che c'è qualcosa che non va nel mio sguardo
-"Ayaz? Dai amico, stá tranquillo, se non ti piace e non riesci a trovare il modo per dirglielo posso anche farlo io"- dice Mete sorridendo.
É proprio questo il punto, sono sicuro del fatto che lei non possa piacermi?
-"Tranquillo, lo farò io"- spiego a Mete con aria indifferente, lui annuisce e ritorna al suo lavoro.

Oyku.

Mi accorgo di non essere mai stata compresa veramente in vita mia ed anche questo è solitudine, anche stavolta non arriverá nessuno, dovrò farcelá di nuovo da sola, guardo fuori alla finestra della mia camera, so di potercela fare, con un pò più di fatica, ma posso farlo.
Mi siedo sul letto e inizio a cambiare la fasciatura, il piede va sempre meglio e posso quasi appoggiarlo a terra, di colpo la mia attenzione viene attirata da una cornice presente sulla mia scrivania, è una foto di molti anni fa, io e Burcu ci stringevamo la mano sorridenti pronte per affrontare il nostro primo giorno della scuola elementare, eravamo così felici, vorrei tanto poter tornare a quei tempi, niente poteva rovinare il mio umore, fino a quel maledetto giorno, avevo solo 10 anni, e quando mi svegliai papá non c'era più, lui era andato via con un'altra donna, ricordo il viso di mia madre pieno di lacrime e ricordo molto bene anche i miei singhiozzi, ero così triste, lui anche da lontano ha sempre pagato le spese scolastiche e mi ha sempre aiutata a sostenere i miei sogni, ma non è questo che vorrei da lui, desiderei un pò di affetto, non ricordo più il suo volto, ma c'è Seyma che me lo ricorda ogni giorno, nonostante lei sia figlia di quella donna non ha nessuna colpa, ed è per questo che mi trovo con lei, le voglio bene, e probabilmente può capirmi.
Sento le lacrime scendere dagli occhi, con un fazzoletto mi asciugo le guancie e continuo a fasciare il piede, avrei tanto bisogno di parlare con Burcu e Sibel, e proprio quando lo penso sento bussare alla porta, mi guardo sullo schermo del telefono come fosse uno specchio per guardare i miei occhi, non devono sembrare rossi, non voglio che capisca che ho pianto, chiunque sia a bussare.
Come desideravo, Burcu e Sibel entrano nella mia camera
-"Oyku ti prego perdonami, sono stata in ufficio da Mete per vedere se era successo ciò che volevo ma adesso lui è convinto che tu sia innamorata di Ayaz, perdonami per favore, ah, e ho raccontato tutto a Sibel"- dice inginocchiandosi davanti a me congiundendo le mani come se stesse pregando, sembra davvero pentita.
-"Dai tranquilla, posso risolvere la situazione, Ayaz dovrá solo dire che non gli piaccio, e la situazione sará risolta per sempre, e per quanto riguarda Sibel, io mi fido di lei"- dico emettendo un sospiro di sollievo e sorridendo verso Sibel
-"E se questo non dovesse succedere? Se tu invece ad Ayaz piacessi?"- dice Sibel togliendosi la borsa a tracolla, nel frattempo Burcu si è alzata e si è seduta accanto a me
-"Che cosa te lo fa pensare?"- ribatto seccata
-"I vostri modi di fare quella volta al ristorante"- strizza l'occhio e si siede accanto a noi
-"Discutevamo e basta"- dico con l'intenzione di sembrare indifferente
-"Facciamo una cosa, stasera organizziamo una festa, a casa mia, c'è molto spazio, la casa è nuova e vivo da sola, invitiamo tutti quanti e Ayaz potrá fare finta di dirti che non si sente ancora pronto ad avere una relazione con te, e tutto sará finito"- dice Burcu con un sorriso smagliante
-"Mi sembra un ottima idea"- Sibel batte le mani in segno di approvazione
-"E va bene, tu mi hai messa in questa situazione e tu mi ci farai uscire"- guardo Burcu con aria minacciosa, Sibel si lascia scappare un sorrisetto.
-"Adesso andate ad avvisare tutti susù"- dico dando dei colpetti sulle loro spalle.
Scendiamo giù in cucina e loro vanno via, mi avvicino alla mamma e noto che sta cucendo un abito da sposa
-"Tesoro, ti piace?"- mi chiede aggiungendo dei lustrini all'abito
-"È meraviglioso"- dico toccando il tessuto
-"Tu hai sempre avuto un certo talento nel disegnare, che ne dici di crearne qualcuno? Magari mi darai l'ispirazione, per favore tesoro, ne ho davvero bisogno, devo cucirne parecchi"- dice col suo solito sorriso
In effetti è vero, ho sempre disegnato abiti, ma lo facevo senza uno scopo, era uno svago, un hobby, come scrivere racconti
-"Come vuoi, ma non adesso, ho bisogno di tempo"- le dico dirigendomi in cucina.
Prendo un panino dalla dispensa e lo farcisco con del prosciutto crudo, sono davvero affamata e dopo circa cinque minuti l'ho giá divorato tutto, riempio un bicchiere d'acqua e lo bevo fino all'ultima goccia, quando finalmente finisco di pranzare ricevo un messaggio da Burcu
-"Festa organizzata alle 20:30 a casa mia, ci saranno tutti, compresi i tuoi amati ahahaha e Ayaz dirá che tra voi non c'è nulla"- visualizzo ma non rispondo, immagino la sua espressione mentre ha scritto questo messaggio, le piace sempre scherzare, anche in situazioni gravi.
Salgo di sopra a fare una doccia, l'acqua che scorre mi fa dimenticare di tutto quello che è successo, di tutti i problemi, mi sento più serena, ma ecco che quando esco le paronie riappaiono nella mia mente, avvolgo un'asciugamano attorno al corpo e un'altra nei capelli a mò di turbante.
Apro l'armadio e inizio a cercare un vestito adatto, uno mi colpisce subito, un vestito rosa confetto di media lunghezza con la scollatura a forma di cuore, asciugo i capelli con il fono e indosso il vestito, è molto semplice ma è nel mio stile, le scarpe sono abbastanza alte di color argento, i capelli sono sciolti sulle spalle un pò ondulati e ho messo solo un filo di trucco sul viso.
Seyma si sta preparando, non mi ha detto nulla ma deduco che anche lei si stia preparando per la festa, accompagnerá Mete di certo
-"Mete è arrivato, scendiamo?"- dice con aria distaccata, ancora non capisco che cos'ha
Annuisco e scendiamo di sotto, Mete è abbastanza elegante ma anche un pò sportivo, Seyma lo saluta con un bacio sulle labbra
-"Come va il piede?"- mi chiede Mete
-"Molto meglio, zoppico un pò, ma è giá un passo avanti"- sorrido
Arrivati a casa di Sibel, scendiamo dall'auto e bussiamo al campanello, fuori alla porta si sentono delle canzoni molto movimentate, opera di Ilker, ne sono sicura!
Burcu, radiosa come sempre, viene ad aprirci la porta, ha i capelli mossi e indossa una camicia bianca con un pantalone nero, ci fa segno di entrare e seguiamo il suo invito.
In salone ci sono Emre che è intento a riempire dei bicchieri con una bibita, Sibel gonfia dei palloncini colorati e Ilker, come immaginavo, é intento a selezionare una musica adatta, ma...lui non c'è...
Sibel nota il mio sguardo perso, in cerca di qualcosa, si avvicina e mi prende sottobraccio facendomi sedere sul divano, si siede accanto a me e sussurra queste parole avvicinandosi al mio orecchio -"Ayaz arriverá tra poco, ha avuto un contrattempo in ufficio ma a momenti arriverá, tranquilla"- emetto un sospiro di sollievo e la ringrazio con lo sguardo.
Iniziamo a divertirci, a cantare in karaoke e a ballare, il mio povero piede si sta davvero sforzando e mi fa un pò male, mi siedo sul divano mentre gli altri continuano a ballare, prendo un bicchiere dal tavolino e bevo un pò d'acqua, mi sono davvero sfrenata e la serata è appena iniziata.
Il campanello suona e nonostante la musica sia alta riusciamo a sentirlo, Ilker si dirige verso la porta e apre, Ayaz indossa un pantalone di color marroncino chiaro e una camicia di jeans, quando i suoi occhi incontrano i miei abbasso lo sguardo verso terra e inizio a giocherellare con dei palloncini presenti sul divano , sento il rossore salirmi sulle guancie, ripenso alla scena di stamattina, alla vergogna che ho provato, alla faccia divertita di Ayaz, e quella contenta di Mete
-"Ayaz tu mi piaci"- le mie parole rimbombano nella mia mente
-"Buonasera Oyku"- Ayaz si siede accanto a me, mentre tutti continuano a ballare
-"Buonasera"- dico, spero che le mie guancie siano tornate pallide come sempre, altrimenti Ayaz potrebbe accorgersene.
-"Come mai non balli e ti diverti con loro?"- dice abbassando la testa per guardarmi negli occhi
-"Ti ricordo che ho una slogatura al piede mio caro"- ribatto seccata
-"Perdonami bambolina, l'avevo dimenticato"- sussurra
-"Anche se sono stato io a procuratela"- adesso è lui che abbassa lo sguardo
-"Dai Ayaz, che colpa ne hai, è stato un imbecille"- questo ragazzo è davvero strano
-"Devo comunicarti che ero io l'imbecille, facevo tardi a lavoro e la macchina era dal carro attrezzi"- mi comunica
-"AYAZ"- sgrano gli occhi
-"Sono conciata così per colpa tua"- dico cercando di schiaffeggiarlo, ma mi blocca le mani
-"Dai Oyku scusa, smettila, ormai è passato"- dice lasciando la presa
-"E poi adesso tu mi ami, dovresti smetterla di comportarti così con me"- mi fa l'occhiolino.
Amarlo? Ma che cosa dice..
Sa benissimo che quello che è successo stamattina è stato un malinteso, gli piace stuzzicarmi, bene, ti reggerò il gioco caro Ayaz, non è facile spuntarla con Oyku Acar.

Cuore SelvaggioWhere stories live. Discover now