8. Cure

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Mi alzo da terra e ripongo di nuovo tutto nella mia borsa, riesco ad arrivare a lavoro ma zoppicando, la caviglia mi fa troppo male, ma credo di aver preso una semplice storta.
Appena entro nella Casa Editrice tutti si rendono conto che sto zoppicando, Mete si avvicina e mi sorregge aiutandomi a camminare fino alla mia stanza, le sue mani sono così delicate.
-"Ma cos'è successo Oyku? Sei caduta?"- dice facendomi sedere sulla sedia della mia stanza
-"Mi sono scontrata con qualcuno che correva e sono caduta, ma non sono riuscita a vedere chi è stato quest'imbranato, dovevo riempirlo di parolacce anche se non è da me"- dico seccata.
Mete sorride divertito e va da Clelia a chiedere del ghiaccio sintetico, la bustina è blu ed è davvero congelata, si inginocchia davanti a me e mi fa appoggiare il piede sul suo ginocchio mentre me lo massaggia col ghiaccio, ho dei brividi lungo la schiena, non so se sia per il freddo o per le mani di Mete che mi accarezzano ma é una sensazione davvero piacevole.
-"Così dovrebbe andare meglio"- mi guarda
-"Si, va molto meglio"- lo ringrazio con lo sguardo
-"Ti lascio al tuo lavoro"- chiude la porta e va via.

Ayaz's pov's.

Entro di corsa nel mio ufficio, sono abbastanza affaticato e ho il fiatone, non ho avuto nemmeno il tempo di vestirmi adeguatamente per la riunione, ma qui in ufficio ho sempre un abito per ogni evenienza, mi conosco abbastanza bene.
Quando mi avvicino a Ràma, la mia segretaria personale, sembra accorgersi che ho un problema
-"Hai bisogno di aiuto Ayaz?"- dice preoccupata
-"Continuami a chiamare "signor Ayaz", nonostante tra di noi ci sia stata una scappatella non vuol dire che le formalitá vadano buttate al vento"- sono abbastanza nervoso oggi
Quando mi accorgo che l'ho fatta un pò intristire le alzo il mento con le mani -"Tu mi piaci, ma qui a lavoro è meglio nasconderlo"- la guardo con maliziositá e mi guardo intorno facendo attenzione agli sguardi dei ficcanaso ma poi mi ricordo della riunione.
Vado nel mio ufficio e indosso di corsa il mio abito, quando entro nella sala dove i miei ospiti mi stanno aspettando noto che sono abbastanza infastiditi e guardano l'orologio contando i secondi
-"Buongiorno, vorrei chiedervi scusa per il ritardo ma purtroppo ho avuto un problema"- dico sistemandomi i polsini della giacca.
Per un attimo ripenso a ciò che è successo ieri notte e le scene si riaffiorano davanti ai miei occhi, che bel problemuccio che ho avuto, ma ora è meglio pensare al lavoro.
La riunione prosegue fluidamente, e quando finalmente stringo la mano ai due signori faccio un sospiro di sollievo, è fatta, complimenti Ayaz!!

Öykü.

É ora di pranzo, e non riesco a pensare a nulla, oltre al fatto che il mio piede è diventato circa il doppio di com'era prima, fa davvero male e la pelle in quel determinato posto è diventata un pò violacea.
Non volevo arrivare addirittura ad andare in ospedale ma credo che sia inevitabile, a meno che non desideri che il mio piede diventi un pallone gonfiato.
-"Meteeeeee"- urlo dalla mia stanza sporgendomi sulla sedia, credo di averlo spaventato perchè si precipita da me quasi scivolando, ci manchi solo tu caro Mete, due piccioni con una fava.
-"Che succede?"- si porta una mano al petto, credo per lo spavento
-"Nulla, stai calmo, il fatto che è vorrei solo che mi accompagnassi in ospedale"- lo informo.
-"Dai Oyku, in ospedale per una storta alla caviglia, il dolore passerá con un antidolorifico"- dice non curante della situazione.
Non rispondo ma alzo il piede per farglielo vedere, quando si rende conto che è davvero ingrossato mi guarda stranito -"Come non detto, andiamoci subito"- caccia le chiavi dell'auto.
Col suo aiuto riesco a raggiungere la macchina, mando un messaggio a mia madre per informarla della situazione e quando arriviamo in ospedale il mio piede è ancora più gonfio, sto iniziando a preoccuparmi.
-"Nulla di irreparabile, solo una storta alla caviglia, ma vedo che il piede si è gonfiato parecchio"- dice la dottoressa maneggiandomi il piede
-"Direi che l'ideale sarebbe mettere una fasciatura e tenere il piede a riposo per circa due settimane"- inizia a fasciarmi il piede.
-"Due settimane? No, nel modo più assoluto, io devo andare a lavoro"- dico quasi alzandomi dal lettino per andare via, ma poi mi ricordo del piede
-"Tranquilla Oyku, sei esonerata dal lavoro per due settimane. Non c'è alcun problema, si tratta di salute"- mi rincuora Mete.
La dottoressa mi guarda con uno sguardo complice e va via dalla stanza, io e Mete ci guardiamo, quasi come se volessimo dirci qualcosa ma ad un certo punto veniamo interrotti dal suono di due cellulari in contemporanea, ridiamo divertiti.
Rispondo, é mia madre, non avevo dubbi, è molto preoccupata
-"Tesoro, vuoi che vengo a prenderti subito in ospedale?"- sento la tensione nella sua voce, quando le dico che sono con Mete sento che il suo timbro di voce si calma, lui è una persona affidabile, lo sanno tutti, quando stacco a telefono con mia madre istintivamente chiedo a Mete chi era che l'aveva chiamato, in effetti non dovrebbe interessarmi ma Mete mi risponde con tranquillitá
-"Ayaz, mi ha chiesto dov'ero, è venuto in ufficio ma non mi ha trovato-" annuisco -"Non sono nemmeno riuscito a dirgli perchè ero in ospedale, forse crede che mi sia successo qualcosa perchè ha detto che sarebbe arrivato subito"- sembra divertito, tutto il contrario di me, più cerco di tenere lontano quell'uomo più me lo ritrovo davanti, diventerò matta!

Ayaz's pov's.

-"Ràma vado in ospedale, é successo qualcosa a Mete"- avviso la mia segretaria
-"Ma insomma...dovevamo pranzare insieme, l'hai dimenticato"- sembra irritata.
Le avevo promesso di pranzare con lei oggi, ma adesso non ne ho davvero il tempo, m'importa molto di più del mio migliore amico che di una donna.
-"Lo so, sará per un'altra volta tesoro"- le dico mentre mi precipito fuori dall'ufficio.
Prendo le chiavi dell'auto quando mi ricordo che la mia adorata Mustang è dal carro attrezzi.
-"Dannazione!!"- dico stringendo le mani a pugno lungo i fianchi.
Decido di prendere un taxi, Ayaz Dincer che prende un taxi, se lo sapesse mia madre credo che sverebbe dallo shock, ma in questo momento non m'interessa, potrei arrivarci anche a piedi correndo, ma meglio evitare dopo il guaio che ho combinato stamattina, povera ragazza!
Quando entro in ospedale ho un'aria sconvolta, mi avvicino al bancone della segreteria
-"Mete Uyar, mi può dire la stanza?" dico col fiatone
-"Non c'é nessun Mete Uyar qui"- dice la segretaria con aria perplessa mentre cerca sul computer il nome che le ho detto.
Non ho il tempo di replicare quando sento la voce di Mete lungo il corridoio
-"Ayaz, sono qui, vieni"- allunga la mano per dirmi di avvicinarmi
-"Vedo che sei vivo e vegeto, che scherzo è questo?"- sono abbastanza nervoso,
entriamo in una stanza e quando mi giro per guardare sul letto vedo Oyku con le braccia conserte, allungo lo guardo dall'alto verso il basso e vedo il suo piede fasciato, allora Mete é qui per lei.
-"Mete potevi dirmi che eri qui per lei, è stata un'impresa arrivare qui"- dico gesticolando
-"Buongiorno anche a te Ayaz"- Oyku ribatte, infondo ha ragione, sono entrato qui dentro e non l'ho nemmeno salutata.
Alzo le mani in segno di resa
-"Le chiedo scusa signorina"- dico maliziosamente baciandogli la mano, lei sembra schifata, è davvero divertente stuzzicarla.
Mete richiama l'attenzione schiarendosi la voce -"Purtroppo stamattina Oyku ha avuto uno scontro con un imbecille mentre correva e cadendo si è slogata la caviglia, l'ho accompagnata in ospedale"- mi spiega Mete.
Non rispondo, rifletto un attimo, é lei, è sicuramente lei, la ragazza che ho fatto cadere stamattina è lei, sono mortificato, le ho fatto male, ma se dicessi che sono stato io non uscirei vivo da questa stanza, tra me ed Oyku giá non scorre buon sangue, dovrebbe solo sapere che le ho fatto slogare una caviglia..

Oyku.

Ma chi si crede di essere, entra in questa stanza e non saluta, non mi chiede che cosa mi è successo e poi mi bacia addirittura la mano, è davvero audace, anzi direi che è proprio un cafone.
Ayaz sembra impietrito dopo che Mete gli ha spiegato che cosa mi è successo, quest'uomo è davvero strano, sembra andato in trans
-"Ayaz? Ayaz tutto bene?"- Mete lo scuote per la spalla
-"Si si tutto bene, che ne dite di andare a pranzare in qualche posto? Sono davvero affamato"- chiede con tono gentile
-"No"- mi affretto a dire, ma il mio stomaco non è d'accordo e fa un brontolio
-"Ma hai sentito il tuo stomaco bambolina?"- mi prende in giro Ayaz
Che vergogna!!
-"Sù dai Oyku, abbiamo tutti fame, tu compresa, posso invitare anche Seyma, scegli tu dove pranzare okay? così ti senti a tuo agio"- È impossibile dire di no a Mete, avresti sempre voglia di passare del tempo con lui
-"E va bene mi arrendo, ma solo se andiamo a pranzare da Ilker"- faccio un sospiro.
-"Chi è Ilker?"- chiede Mete aggrottando la fronte
-"Un mio caro amico"- rispondo contenta, Ilker è davvero simpatico e se andiamo lì sarò sul serio a mio agio.
-"Ayaz senti, io devo andare a prendere Seyma, tu puoi portarti Oyku, che ne dici?"-
-"Si certo, per fortuna Ràma ha chiamato il carro attrezzi e mi ha fatto riportare l'auto qui, che sollievo"- si passa una mano sulla fronte in segno di sollievo
-"Carro attrezzi?"- Mete sgrana gli occhi.
-"Storia lunga, te ne parlo dopo a pranzo, dai Oyku ti aiuto ad entrare in macchina"- Ayaz é favorevole a questa proposta, mentre io, ovviamente, sono molto contrariata, ma il pensiero di quella Mustang rossa fiammante mi fa andare completamente fuori di testa, infondo sarebbero solo 10 minuti e sarebbe un sogno per me sedere su uno di quei sediolini.
Annuisco guardando Ayaz, strano da parte mia!

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