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Mi ritrassi d'istinto, stupida da da quello sguardo duro che, all'improvviso, si fece spazio sul suo volto. "Non mi piace molto parlare di me." Disse. Non sapevo cosa ribattere. Non mi sembrava corretto. Io mi ero sforzata a confidarmi, mentre lui mi aveva liquidata con uno sguardo torvo e una frase sputata come giustificazione, in modo infastidito. Ero la sua compagna di vita, e anche se dovevamo ancora conoscerci approfonditamente, mi doveva rispetto in quanto tale. Decisi che avrei affrontato il discorso il giorno successivo, con più calma e razionalità. Mi resi conto che quando non si trattava di mostrare lati del proprio carattere o di parlare di sé, ero molto più spavalda. Ne fui certa quando guardai l'ora sul telefono e un po' piccata per la risposta brusca, gli dissi: "Beh, si è fatto tardi, meglio che vada a letto, domani devo andare a lezione e non posso permettermi di fare ritardi." Tono atono e indifferente. Molto differente da quello più pacato che avevo usato precedentemente. Lui sorrise in modo beffardo e disse: "Ah, già, la studentessa modello." Lo scherno e l'ironia nel suo tono di voce mi arrivarono come uno schiaffo, che invece di rattristarmi, mi fece infervorare. Probabilmente 'conoscere' quel lato del suo carattere in quel modo, fece scattare qualcosa nella mia mente. Era come se, oltre a me agisse anche una forza 'estranea', che mai prima d'allora avevo percepito. Non me ne accorsi neanche, quando mi ritrovai a quattro zampe sul parquet della mia camera, a ringhirargli contro, i denti aguzzi esposti e la postura animale rigida. Ígor mi guardò con un misto tra il sorpreso e l'orgoglioso, ma nonostante ciò, non abbandonai la posizione d'attacco. Poi, commisi un grande errore, spostai lo sguardo per qualche attimo sul riflesso della mia porta finestra. E lì mi vidi. Sembravo davvero una predatrice, con i muscoli contratti, gli occhi infervorati e i denti acuminati in mostra e un po' me ne stupii, poiché era la seconda volta che cambiavo forma, comunque non riuscivo a capacitarmene. Quella ero io. Io con il mio lupo. Potei affermare di vedere già l'agilità e la forza che vi scaturivano. Osservarlo sulla propria persona era ancora più sorprendente. Quando distolsi lo sguardo dell'immagine del mio pelo nero, mi accorsi di essere stretta tra le braccia di Ígor. Mi dimenai ancora scossa, fino a che lui iniziò a sussurrarmi delle scuse per il suo comportamento a detta sua 'immaturo e poco consono alla situazione' e cominciò ad accarezzare il mio manto, con movimenti lenti e ripetitivi. Allora mi venne in mente mia madre che compiva lo stesso gesto con i miei capelli solo qualche ora prima e perciò mi rilassai del tutto. "Prometto che quando sarò pronto, ti rivelerò quello che vuoi sulla mia vita, ma ora godiamoci solo questo momento." Ígor lo disse con voce dolce, quasi materna e io mi convinsi ad ascoltarlo. Non mi ritrasformai, ma mi accoccolai con la testa sulle sue gambe, a sua richiesta ovviamente. Meno male che non poté vedere l'imbarazzo nella mia espressione lupina, o almeno così pensai. Poi si alzò e ci coprì con il piumone del mio letto, sussurrandomi successivamente: "Così, anche se dovessi tornare in forma umana, non avrai freddo." Un sorriso beffardo si fece spazio sul suo volto e in quel momento seppi che non era di scherno, ma indicava semplice e puro affetto nei miei confronti. Io, in risposta, gli diedi un colpetto di muso sulla gamba e, allungandomi, anche un leggero morso sulla mano, per evidenziare la sua stupidità. Essendo un lupo mannaro, non avrei avuto freddo, quella della coperta era solo una scusa per avere un contatto fisico, un altro, osai pensare. Quindi, dopo la sua risata divertita, restammo lì, seduti sul pavimento, abbracciati, o meglio lui abbracciava me, in silenzio, a pensare a ciò che in seguito sarebbe accaduto, l'ultima cosa che mi arrivò nitidamente fu il suo sussurro. "Preparati, domani dovremo parlare. Pra dormi, tesoro." Il resto fu tutto confuso, il suo profumo, la pioggerellina che aveva iniziato a bagnare le strade della città e il calore delle sue braccia coronarono quel momento che mi sarebbe restato in mente per molto, molto tempo.

RAGAZZI, CHIEDO UMILMENTE PERDONO, MA WATTPAD NON MI FACEVA PUBBLICARE. QUINDI, HO FATTO COPIA E INCOLLA E CI HO RIPROVATO. ME LO DAVA COME PUBBLICATO, MA NON COMPARIVA NELLA STORIA. HO DECISO DI RIPROVARCI STAMATTINA E SPERO CHE LO AGGIORNI. VI GIURO CHE CE L'AVEVO GIÀ PRONTO E SCRITTO. SCUSATEMI ANCORA TANTO.

Allora, avrete ormai notato che il personaggio di Alesha presenta MOLTI cambiamenti d'umore. Per evitare malintesi, lei non è bipolare, ma questa sua confusione è una cosa voluta che le rimarrà anche in seguito, poiché lei è alle armi con un qualcosa che le è nuovo e sconosciuto. Sto parlando di due cose principalmente: la trasformazione e il suo mate. Il fatto di essere stata adottata centra relativamente, anche perché lei deve ancora leggere il libro che le hanno dato i genitori. Volevo solo comunicarlo perché magari se a qualcuno, ed è già successo, (ma non ci sono problemi, se avete dubbi chiedete e vi risponderò con piacere) non fossero state chiare le mie intenzioni dal testo per quanto riguarda la protagonista, ecco un chiarimento. Per Ìgor, invece, la situazione è diversa, ma questo lo vedremo più avanti e probabilmente non nei prossimi capitoli.

Detto ciò, andiamo con la prossima domanda, quali serie tv seguite? Ne seguite o non ne siete particolarmente interessati?
P.s: se qualcuno ne ha da consigliarmi ne sarei altamente felice.

PROSSIMO AGGIORNAMENTO (sempre se Wattpad mi concedesse la grazia divina): 3 SETTEMBRE.
Omg, tra poco ricomincia la scuola!

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