Prologo

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[...] Ich muss durch den Monsun

hinter die Welt

ans Ende der Zeit

bis kein Regen mehr fällt

gegen den Sturm

am Abgrund entlang

und wenn ich nicht mehr kann, denk'ich daran

irgendwann laufen wir zusammen

durch den Monsun, dann wird alles gut [...] *

Sulle note della canzone dei Tokio Hotel, con gli auricolari nelle orecchie, stavo distesa nel letto della mia cameretta e osservavo dalla mia porta finestra il paesaggio senza luna, riflettendo aiutata dal silenzio di quella sera.

Quella era la mattina del mio compleanno, il ventuno dicembre, solstizio d'inverno. Un giorno molto particolare poiché non solo avrei compiuto sedici anni, età stabilita per partecipare agli incontri tra i branchi, ma avrei dovuto anche sostenere una riunione con mio padre e mia madre, rispettivamente l'Alpha e la Luna del branco dei Woodwolf. Sinceramente, non mi ero mai sentita appartenere a questo posto, almeno non completamente.

Fin da bambina sono stata diversa dagli altri. Tutti i cuccioli erano socievoli tra loro, passavano un mucchio di tempo insieme, ma io non riuscivo ad integrarmi, di certo non sarei potuta definirmi timida, ma non avevo mai sentito il bisogno di interagire con i miei coetanei e quindi fino ad allora erano state poche le persone con cui avevo parlato e ancora meno quelle con le quali mi ero sentita realmente a mio agio.

In compenso però, potevo affermare di essere una studentessa modello, ambiziosa e schietta, che si era sempre impegnata nelle discipline teoriche e pratiche. Questo inoltre portava anche il rispetto degli altri ragazzi, nonostante io non fossi stata la più popolare.

Essendo una persona curiosa per natura, passavo molto del mio tempo libero in biblioteca ad approfondire gli argomenti che studiavo a lezione.

Fin dai primi anni d'infanzia, gli adulti insistevano nel far apprendere ai cuccioli le origini dei lupi mannari, così che poi la nostra gloriosa storia sarebbe potuta essere tramandata alle generazioni future.

I lupi mannari si trovano solo nelle regioni fredde della Terra e nacquero da delle tribù di uomini nordici che pregavano la divinità più importante del loro credo, la dea Luna, affinché li proteggesse dalle intemperie e dalle tempeste di neve, dai grandi predatori che popolavano quelle regioni.

Inoltre, tutti i lupi avevano il pelo chiaro, dal bianco al sabbia come massima tonalità e rispecchiavano solitamente il colore dei capelli dell'uomo a cui erano legati.

Vi starete chiedendo il colore del mio pelo? Beh, avrei potuto dirvelo, se solo lo avessi saputo, dato che ero l'unica del mio branco che ancora non aveva subito la trasformazione. La cosa strana era che io avevo occhi e capelli neri, ma con la carnagione lattea e labbra rosso sangue, caratteristiche tipiche della mia gente.

Non esistevano lupi mannari dal pelo scuro, ma i miei genitori mi spiegarono che mi avrebbero detto tutto l'indomani mattina.

Mi riscossi dai miei pensieri quando sentii all'improvviso le tapparelle della porta finestra sbattere contro il vetro dopo una folata di vento.

Quindi, per non svegliare gli altri, le abbassai e provai anche io a riaddormentarmi cullata dalle note della dolce melodia che la riproduzione casuale del mio telefono aveva scelto.

* [...] Corro attraverso il monsone
al di là del mondo
alla fine dei tempi
fino a che non cadrà più pioggia
contro la tempesta
dentro gli abissi
e quando non lo posso fare, ci penso
Per una volta corriamo insieme
attraverso il monsone, tutto andrà bene [...]

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