1. Twins

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«Lauren muoviti o faremo tardi!»
Dissi bussando ripetutamente alla porta del bagno. Ripetevo la stessa azione da più di 15 minuti, dato che Lauren non aveva nessuna intenzione di uscire dal bagno, e avremmo sicuramente fatto tardi anche il primo giorno di scuola.

«Lauren!»

La invitai nuovamente sperando che uscisse il prima possibile.
Come al solito non mi degnò di una risposta e rimase in silenzio lasciandomi come una stupida a fissare la porta impaziente.

«Tutto tuo.»

Mi rispose con quel suo solito ghigno maligno sulla bocca.

«Sei stata in bagno per più di 40 minuti.»

La sgridai.

«Non vedo dove sia il problema .»

Sbuffai e la spinsi via, non avevo tempo per discutere con lei.
Mi lavai in fretta i denti e la faccia, applicai il mio solito fine strato di eye liner e un filo di rossetto color nudo.

Uscita dal bagno presi lo zaino con la spilla degli Arctic Monkeys che lo distingueva da quello di mia sorella, con su attaccata la spilla dei 1975.
Ovviamente entrambe avevamo optato per il nero come colore dello zaino. Per quanto potessimo apparire diverse, avevamo moltissime cose in comune a livello di gusti.

«Siete pronte?» Fu mia madre a chiederlo dal piano di sotto.

«Io sì mamma, è Alexis che ci sta mettendo troppo.» Rispose Lauren che era vicino a lei.

«Lauren giuro che ti uccido prima ancora di uscire di casa.» La minacciai.
Lauren sorrise e prese il suo zaino dirigendosi verso la mamma per poi porgerle un bacio sulla guancia.

«Cercate di non farmi venire in presidenza almeno per oggi.» Disse mia mamma sospirando.

«Proverò a far finta di non aver visto che mi ha fregato il top.» Rispose Lauren squadrandomi dalla testa ai piedi, mentre io imbarazzata dal fatto che se ne fosse accorta guadai altrove.

«Possiamo andare?» Domandai per cambiare discorso.

«Sì andate o vi perderete lo smistamento.» Rispose mia madre.

«Mamma Harry Potter ti dà alla testa.» Le dissi ridacchiando prima di abbracciarla.

«Buona giornata ragazze.»

«Grazie mamma!»
Rispondemmo in coro io e Lauren per poi lasciare casa e andare verso la macchina.

«Credi che ci metteranno nella stessa classe?» Le domandai accendendo il motore.

«Come ogni anno.» Rispose sorridendo.
Le sorrisi anch'io e finalmente accelerai.

*LAUREN'S POV*

Il primo giorno nella nuova scuola era finalmente arrivato e non vedevo l'ora di conoscere i miei compagni di classe. Avevo passato l'estate in vacanza con la mia famiglia perciò l'unica persona della mia età che avevo avuto accanto era Alexis, la mia sorella gemella.
Io e lei eravamo abbastanza legate, ma passare un'intera estate senza parlare con nessun altro al di fuori di me e lei era stato troppo anche per noi.
Ero fiduciosa, e speravo di trovare dei ragazzi con cui uscire e divertirsi oltre che stare dietro i banchi di scuola.

Io e Alexis arrivammo nella struttura e ci recammo nell'auditorium dove sarebbero state annunciate le classi.
La stanza era come un piccolo teatro, abbastanza spaziosa e molto buia.

«Mi addormenterò con questa oscurità.» Dissi a mia sorella che si era seduta di fianco a me.
Mi guardai intorno ma riconoscere i volti era troppo difficile con quel buio.

«Buongiorno ragazzi e benvenuti.»
Annunciò quella che probabilmente era la preside al microfono sul palco.
Iniziò a parlare su quello che sarebbe stato un lungo anno fa trascorrere.
Dal fondo della stanza arrivarono urla e fischi di incitazione. Una ragazza con i capelli castani e lunghi sbadigliò e si accovacciò tra le sue ginocchia. Fu davvero dolce quel gesto che mi lasciò con un sorriso da ebete sulla faccia.

Finalmente iniziarono ad elencare le classi e noi fummo site nella sezione C.

«Abigail Adams, Ally Brooke, Jeremy Busky..» La preside stava chiamando tutti i membri di quella che sarebbe stata la nostra classe.

«Camila Cabello.» La ragazza che poco prima aveva sbadigliato si alzò, sciogliendosi da quella che era sicuramente una posizione perfetta per dormire, e raggiunse gli altri.

«Dinah Jane Hansen, Alexis Jauregui, Lauren Jauregui.»
Ed ecco che anche stavolta saremmo state nella stessa classe. Io e Alex ci guardammo e accennammo un finto sorriso di felicità che in realtà celava disgusto e disappunto.
Entrambe raggiungemmo gli altri e ci tenemmo a distanza l'una dall'altra.

«Seguitemi.» Disse un ragazzo con la divisa della scuola color bottiglia.
Eravamo posti in fila per due come i bambini dell'asilo, e accanto a me c'era una ragazza molto alta, con la pelle color caramello.

«Ciao io sono Dinah!» Disse porgendomi la sua mano e mostrando delle unghia fucsia fluorescenti decisamente lunghe.

«Lauren.» Le risposi sorridendo.
«Quella là dietro è tua sorella vero?» mi voltai verso Alexis che stava parlando con quella ragazza che avevo adocchiato.
«Sì.» Risposi secca mentre continuavo a fissarla. Stava ridendo e scherzando con Camila, credo si chiamasse così, come fossero amiche da una vita.
Un brivido di gelosia percorse la mia schiena ma distolsi lo sguardo per non farmi notare, in fondo chi la conosceva.

A fine lezione uscì dalla classe e aspettai che arrivasse Alexis probabilmente in compagnia di Camila considerando che erano state tutta la mattina a parlare ed erano state riprese anche un paio di volte dai professori.
Solito di Alexis.

«Hey. Andiamo? La mamma ci aspetta per il pranzo al ristorante.» Le domandai.
«Piacere comunque, sono Lauren.» Questa volta fui io a porgerle la mano.

«Oh sì, Alexis mi ha già detto praticamente tutto di te.» Disse sorridendo.
«Comunque io sono Camila.» Strinse la mia mano guardandomi dritta negli occhi.

Splendidi.

Era bellissima.

«Vuoi unirti a noi Camila? Nostro padre ha un ristorante ed è lì che pranzeremo oggi.» Le domandai sorridendo. Notai subito l'espressione di gelosia negli occhi di mia sorella che mi stava praticamente fulminando con lo sguardo.

«Oh ti ringrazio, ma mia madre è qua fuori che mi aspetta. Magari sarà per un'altra volta.» Disse facendo spallucce.

«Magari domani!» Aggiunse Alexis euforica.
Dio quanto ci stava provando.

«D'accordo, allora a domani!» Camila mi fece un occhiolino prima di voltarsi e baciare mia sorella sulla guancia.

Quando fu abbastanza lontana da non poterci più sentire io e Alexis ci guardammo.

«L'ho vista prima io!» Esclamammo entrambe.
Ci guardammo per un istante prima di scoppiare a ridere.
Sia io che Alexis eravamo lesbiche, lo avevamo capito insieme, e insieme lo avevamo detto ai nostri, che avevano reagito decisamente bene.

«Scherzo, te la puoi tenere.»
«Non è poi granché.» Dissi io.

«Ma hai visto che culo ha?» Mi chiese Alexis sollevando un sopracciglio, lo facevamo entrambe ed era una mostra caratteristica 'speciale'.

«Altroché.» Risposi sospirando.

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