Where?

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Io e Liam abbiamo iniziato la ricerca a notte fonda, quando mancava ormai poco all'alba.
Abbiamo girato non so quante strade,  da quelle in periferia a quelle in centro.
Adesso è giorno, sono quasi le 11 del mattino e noi ancora non abbiamo sue notizie.
Continuiamo a girare, a chiamare Harry e i due ragazzi che conoscono loro, Niall e Louis, ma niente.
Zayn sembra scomparso dalla faccia della Terra e l'unica cosa che riesco a pensare è che l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo litigato.

Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia.
Non voglio trovarlo morto in un vicolo abbandonato perché si è dato alla droga a causa mia.

Mi passo la mano sul volto e provo a fermare la crisi isterica che sto per avere.

«Katie, forse è meglio se torniamo a casa. Sei esausta.» mi consiglia Liam, ma non me ne andrò a dormire mentre Zayn è chissà dove.

«No. Io non mi fermo finché non lo troviamo.» affermo decisa e lui sospira, preoccupato.

«Va bene. Però mi devi promettere che se per stasera non lo troviamo, torniamo a casa e ti riposi.» stasera? Pensa davvero che non lo troveremo prima che faccia buio?

«Te lo prometto.» rispondo, sicura che riuscirò a trovarlo prima di allora.

Giriamo il paese per altre quattro volte. Propongo di dividerci per fare prima, ma lui non accetta per nessuna ragione al mondo.
Chiamo Harry un'altra decina di volte, ma lui mi risponde sempre che non ci sono notizie.
Ormai siamo esausti.
Ogni ora che passa mi fa pensare che lo ritroveremo morto.
Non riesco a tenere gli occhi aperti, non mangio e non dormo da più di un giorno e sento di non farcela.
Però non mi posso arrendere. Non posso lasciarlo chissà dove aspettando che torni e che trovino il suo cadavere.
Ho bisogno di rivederlo vivo, con i suoi occhioni da cerbiatto, il suo sorriso e i suoi  capelli ribelli. Ho bisogno di risentire la sua voce calda e profonda, le sue dita che mi accarezzano, le sue labbra sulle mie, le sue braccia che mi stringono.
Per quanto tutto questo sia assurdo, io non voglio vivere sapendo che lui è morto, perlopiù a causa mia.

Arriva la sera e io non posso credere che lui sia ancora lì fuori da qualche parte sconosciuta a tutti noi.

«Katie, hai bisogno di dormire.» mi dice Liam poggiandomi una mano sulla spalla, ma io me la scrollo di dosso.

«No, non ho bisogno di dormire, ho bisogno di ritrovarlo.» sto urlando e non so neanche il perché.

«È sera e mi hai promesso di tornare a casa per un paio di ore almeno. Se riposiamo saremo più lucidi e sarà anche più facile continuare le ricerche. Coraggio.» mi dice e so che ha ragione. Per questo motivo piango in silenzio mentre mi accompagna a casa.

Tornati, troviamo Harry seduto in cucina che balza in piedi sentendo il rumore della porta. Siamo tutti sugli attenti.
Oltre ad avere tutti delle facce stravolte.

«Oh, siete voi.» mormora risedendosi e passandosi le mani sul volto.

«Niall e Louis hanno detto che hanno girato tutti i locali che di solito frequentano e anche...gli altri posti. Ma niente.» ci informa.

Mi siedo affianco ad Harry e poggio la testa sul tavolo provando a calmarmi.
«È tutta colpa mia. Lui voleva parlarmi, voleva chiarire e io l'ho mandato via. Se...se avessi aperto quella dannata porta adesso sarebbe qui e starebbe bene.» mi rimprovero piangendo e prendendomi il viso tra le mani.

«Katie non dire così. Avevate litigato, è normale che fossi arrabbiata.» mi stringe il braccio Harry.

Io scuoto la testa sapendo che in realtà è colpa mia. Se solo non fossi stata così testarda adesso saprei come sta e dove sta. Forse avrei potuto addirittura cambiare idea e restare qui con lui.

The Mistake [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora