Il cuore le batté più velocemente quando incontrò la figura massiccia del warg. Lo guardò sorridere a sua figlia e chinarsi fino ad essere alla sua stessa altezza. Avrebbe potuto rimanere a fissarlo per l'intera giornata.

≪Ti piace? ≫

Sgranò gli occhi e sentì le guance bruciarle. ≪Cosa?! ≫ Kelle fu maledettamente seria quando le parlò. Lanciò un'occhiata all'uomo e poi tornò su di lei.

≪Marrok. Ti piace? ≫

≪È stato gentile con noi. Siamo amici. ≫

Il silenzio che aleggiò tra loro parve durare secoli. ≪Non innamorartene. ≫ cosa? ≪È più incasinato di quanto credi. ≫

≪Mamma guardami! ≫ L'uomo l'aveva sollevata sulle proprie spalle e si stavano avvicinando velocemente.

≪Anche se, pensandoci bene... ≫ Non capì cosa intendesse Kelle con quell'ultima frase, ma sicuramente avrebbe seguito il suo consiglio. Aveva fatto un solo errore in vita sua e ne stavano ancora pagando il prezzo, sia lei che Ivie. Non avrebbe permesso a nessun'altro uomo di infilarsi nelle loro vite. Non avrebbe permesso a sé stessa di innamorarsi ancora per poi ritrovarsi col cuore spezzato.

Marrok pareva più luminoso quel giorno. I raggi del sole lo colpivano rendendo i capelli così ricchi di sfumature ramate da parere braci incandescenti. Gli occhi sereni brillavano divertiti mentre parlava con Ivie e il sorriso era così gentile che per poco non si sentì male.

Strinse con forza la tracolla della borsa. La pelle scricchiolò sotto le dita affusolate e l'odore del cuoio arrivò alle sue narici. Era una giornata calda per essere solo alla fine di aprile, ma non le mancava il vento gelido di Portree.

≪Hey! Perché questa bella signorina non è a scuola a quest'ora? ≫ Non riuscì a trattenere il sorriso che le tirò le guance. Era incredibile come riuscisse a farle tornare il buon umore soltanto sentendo la sua voce. Dannazione!

Guardò Kelle che la guardava a sua volta con uno sguardo che avrebbe fatto intendere il suo pensiero malizioso anche al più sciocco degli sciocchi. Alzò gli occhi al cielo e si concentrò di nuovo sul warg, questa volta però mantenne il controllo delle proprie emozioni.

≪Questa bella signorina ha tirato un pugno ad un suo compagno oggi. La preside le ha dato il pomeriggio libero. ≫

≪Un pugno? ≫ Con un movimento fluido se la tirò giù dalle spalle e le regalò il sorriso più orgoglioso che avesse mai visto. Si accigliò. ≪Devi raccontarmi tutto! ≫

≪Oh cielo! Anche tu no! ≫ Alzò gli occhi al cielo e percepì lo sguardo di lui sul proprio viso. Mise le mani sui fianchi. ≪Dovete smetterla di essere tutti così entusiasti. Ha picchiato un altro bambino! ≫

≪Sì, ma il piccolo Brian se l'è meritato. ≫ Fulminò con lo sguardo la ragazza accanto a lei.

≪Brian? ≫ Marrok fece vagare lo sguardo da Ivie e Reen e da Reen a Kelle. ≪Brian il figlio di Iwan? ≫

≪Proprio lui ≫ Kelle non ebbe modo di finire la frase che l'uomo diede il cinque a Ivie e le scompigliò i capelli.

≪Marrok! ≫

≪Scusa rossa, ma tale padre tale figlio. Se Ivie ha ritenuto necessario colpirlo credo che lui se lo sia meritato. È una bambina molto dolce e sono sicuro che si sia solo difesa. ≫ Perché deve essere così dannatamente perfetto? Si chiese. Non solo era entrato subito in simpatia ad Ivie, non solo la stava aiutando con Biast, ora stava difendendo sua figlia come se fosse sangue del suo sangue ed era così confusa che sentì la testa girarle.

HuldraWhere stories live. Discover now