II - "What the hell is going on?!"

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«Ehi, che ci fai qui fuori?» le chiese Lauren - la quale si era appena svegliata e si stava stroppicciando gli occhi -, risvegliandola da quei ricordi agghiaccianti che stava rivivendo, da quell'orribile incubo che... che magari fosse stato soltanto un incubo.

«Non riuscivo a dormire. Sono solo uscita fuori a prendere una boccata d'aria e... Niente, rifletto un po'» rispose seria, tenendo lo sguardo fisso verso l'orizzonte.
Lauren prese una sedia e le si sedette accanto.

«Su cosa rifletti?» le domandò, osservandola. Odiava quando faceva così. Le faceva domande "invadenti" e cominciava a guardarla.

«Niente d'importante» replicò, alzandosi e incamminandosi verso l'interno della camera.
Lauren aspettò un attimo, ma poi la fermò.

«Camz...» le disse semplicemente, prendendole il braccio. Da quanto... Da quanto tempo non usava quel soprannome?

«Era... Era da tanto che non mi chiamavi così» furono le uniche parole che riuscì a dire. Lauren annuì.

«Lo so» cominciò, lasciando la presa. «Camz... È tutto okay? Da un po' ti comporti in modo strano, sei fredda e distante, come se non fossi qui con noi... È... Tutto a posto?» chiese incerta.

"Vuoi la verità? Assolutamente no. Come puoi anche solo domandarmelo? Ricordi la litigata con Normani? Non passa giorno in cui non mi torni in mente, sai? E da quella volta ho notato che mi guardate con occhi diversi. Dopo... dopo quella cosa, so che mi vedete sotto un'altra luce. E so che tu e le altre state dalla sua parte, ma solo perché Normani non ha mai avuto le palle di raccontarvi la vera versione dei fatti! E io non ve l'ho mai raccontata perché... perché significava parlare con voi di... quello. E ho preferito farmi odiare dalle mie migliori amiche, piuttosto che affrontare un problema che un giorno diventerà così imponente da non poter più essere semplicemente evitato. Ma, finché posso, mi rifiuto anche solo di farne parola con qualcuno. Mi dispiace se ultimamente vi sono parsa 'distaccata', anche se dovete sapere che non è solo un'impressione. In questo periodo sono davvero... 'fuori dal mondo'. Letteralmente". Quanto avrebbe voluto dirle tutto ciò. Ma non ne aveva il coraggio. E, sinceramente, nemmeno la volontà di farlo. Aveva passato così tanto tempo a reprimere i propri pensieri e sentimenti che ormai anche solo esternare il suo attuale stato d'animo era veramente diventata un'impresa insormontabile per lei.

«Davvero, è tutto a posto. Ma poi in fondo che ti importa? Torna ad elogiare Normani per la sua bravura mentre insieme alle altre mi sfottete deliberatamente. Tanto cosa vi potrà mai importare di quel che provo io, esatto? O forse mi sbaglio?» replicò acida la minore, sedendosi nuovamente sulla sedia, e dando le spalle alla mora.

Lauren la guardò sorpresa. Probabilmente non si aspettava una reazione del genere da parte sua. Ma come biasimarla? Lei stessa non se la sarebbe aspettata.
La maggiore le si sedette accanto, di nuovo, e le parlò tranquillamente.

«Ancora per quella storia? Camila, siamo passate tutte oltre trann-» cominciò la mora, ma venne immediatamente interrotta.

«Eh no! Non azzardarti nemmeno a dire che siete "passate oltre", perché non me la bevo. Normani non mi rivolge la parola. Dinah mi guarda con disprezzo e spesso la vedo confabulare qualcosa con Ally, mentre casualmente entrambe guardano nella mia direzione. L'unica che sembra fottersene qua sei tu, ma mi sembra palese che ti importi più di lei che di me» sbottò Camila, guardando la maggiore negli occhi. Tutto quell' "esporsi" le stava facendo provare strane sensazioni, che tuttavia non erano spiacevoli. Al contrario, si sentiva leggermente più... libera.

«Senti Camila, innanzitutto non mi importa più di Mani che di te. Ma mi sembra idiota anche solo far finta di stare dalla tua parte quando sei in pieno torto. Inoltre sono passati mesi, perché non la piantate? Avete detto delle cazzate, ma non mi sembra la fine del mondo. Comportatevi in maniera matura una volta tanto e cercate di sbrigarvela da sole, senza coinvolgere il gruppo o peggio ancora i fans» affermò decisa Lauren, appoggiando la mano su quella di Camila. Quel gesto provocò un brivido a quest'ultima. Era da tanto che quelle mani non la toccavano. Le mancava il tocco delicato della maggiore, così dolce e rassicurante. Si guardarono per un momento negli occhi.

How To Get Away With MurderWhere stories live. Discover now