- D'accordo ma niente sbronze – precisai – o forse vuoi altri fantastici risvegli? –

Lo sentì sbuffare – non ho più l'età per certe bravate! Allora a stasera –

- Certo –

Quando staccai la chiamata mi accorsi che Matt mi stava fissando intensamente, non capii che genere di sguardo era e mi resi conto che non era la prima volta che non riuscivo ad interpretare il suo viso. Volevo dire qualcosa ma prima che potessi parlare lui mi precedette.

- Esci con lui stasera? – ancora quel tono strano.

- Sì ... niente alcol promesso – risposi lievemente imbarazzato.

- Quanto si ferma ancora? –

- Non saprei ... un'altra settimana forse – dissi incerto – che c'è Matt? Mi sembri strano ... –

Quello parve a disagio e distolse lo sguardo – niente –

- Sei sicuro? –

- Mi stavo chiedendo una cosa ...- mormorò – ecco ... lo so che mi hai detto che siete amici ... ma avete forse avuto dei trascorsi insieme? – quella domanda mi lasciò paralizzato – scusa se ti metto a disagio ... ecco era solo una sensazione .... Lui ti guarda con un'aria strana ... -

- No – disse la mia bocca più velocemente del mio cervello – niente del genere davvero, non devi preoccuparti di questo –

A quel punto lui mi sorrise, uno dei suoi soliti sorrisi dolci, si allungò verso di me e mi baciò delicatamente, io premetti con più insistenza le mie labbra sulle sue e sentii le sue mani che si aggrappavano alle mie spalle.

- Credi sia un problema se vengo con voi? – mormorò fra un bacio e l'altro – non ho voglia di restare qui da solo con l'aria che tira –

- Vieni pure ... - risposi mentre mi abbandonavo alle sue attenzioni.

Era una serata decisamente afosa, passammo a prendere Dylan che salutò Matt entusiasta, scegliemmo un locale, optando per una steakhouse. Prendemmo posto e cominciammo a chiacchierare, dentro di me il nervosismo mi rodeva ma sembravano essere a loro agio, ridevano.

- Allora Matt progetti futuri? – gli chiese Dylan mangiando un pezzo di bistecca.

- Beh, vorrei andare al college, ho fatto domanda in più di un posto ... devo aspettare le rispose adesso ... - rispose quello.

- Cosa ti piacerebbe studiare? –

- Chimica –

- Davvero? Abbiamo un giovane genio allora – disse Dylan affascinato.

- Francamente spero in una borsa di studio anche – lo informò Matt – con i miei voti dovrei averla –

- Ti auguro di riuscirci, mi sembri un tipo motivato –

Quello rise e i suoi occhi brillarono – sì ... anche se non sembra sono un tipo ambizioso, mi prendo quello che voglio –

Pregai che Dylan non interpretasse quella frase con il suo vero significato, ma era impossibile, solo io sapevo cosa volevano dire quelle parole e l'occhiata fugace che Matt mi aveva lanciato.

- Fai bene! Anche io lo ero alla tua età, è molto maturo da parte tua avere le idee chiare adesso - si complimentò – ti ricordi che bei tempi quelli dell'università Nik? –

- Già ... sembra passata una vita ... -

Era vero, era come se fosse un altro mondo, Dylan cominciò a raccontarmi dei vecchi aneddoti, cose a cui non ripensavo da tanto tempo e che persino avevo scordato di aver fatto. Rideva e anche io mi unii a lui, divertito, gli stupidi scherzi fatti al dormitorio, la gita improvvisata con alcuni compagni di corso, erano stati anni mervagliosi.

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