Incontri ravvicinati

Start from the beginning
                                    

Maiale, pensò Lara schifata. Certo che quel ragazzo doveva proprio essere cresciuto ben viziato per comportarsi così.

Come si sarebbe comportato appena sposato? Avrebbe continuato ad essere così insopportabile e meschino?

Ripensandoci, Lara non era nemmeno sicura che il ragazzo si sarebbe fatto una vita; considerando comoe stava in quel momento le possibilità che avrebbe potuto trovare una brava e paziente ragazza erano veramente poche.

Lara scacciò quei pensieri dalla testa, per poi dare una veloce ripulita. Infine si preparò un velocissimo pezzo di lasagna nel piatto e se lo gustò con calma.

Purtroppo, ormai tutto il cibo si era completamente raffreddato ma era ancora mangiabile dopotutto.

Sentendo la sua pancia non ancora soddisfatta, addentò un bel pezzo di pane mentre finiva di rincartare tutti gli avanzi.

Ad un certo punto, il rumore della porta d'entrata che si aprì fece distrarre Lara, la maiale si sporse per controllare meglio.

Sulla soglia, vi era una ragazza. Era alta e snella e i suoi capelli piuttosto mori e lunghi non facevano altro che risaltare le sue bellissime gambe slanciate.

"Austin, io vado" disse lei prima di scomparire dietro la porta.

Immediatamente, la bionda capì che doveva per forza essere la ragazza che fino a poco fa, faceva compagnia ad Austin.

Lara rabbrividì disgustata al pensiero di quei versi così insistenti; e non poté fare a meno di chiedersi se quando i suoi genitori erano a casa, lui facesse lo stesso.

Però, d'altronde i signori Mahone non erano mai a casa.

Bleah.

Dopo aver finito di ritirare gli ultimi avanzi e dato una velocissima ripulita al tavolo, Lara ritirò tutto sospirando.

Fece per girarsi ma appena incontrò lo sguardo attento del ragazzo, il suo cuore prese un battito per lo spavento.

Accidenti, ma allora voleva veramente farla morire di infarto!

Il ragazzo era appoggiato allo stipite della porta,osservando la ragazza impassibile; come sempre.

Lara si portò una mano sul petto per lo spavento subito.

Nessuno dei due fiatava; si limitavano a guardasi negli occhi.

Austin non sembrava voler staccare il contatto visivo e non lo fece; mentre Lara dovette abbassarlo sentendosi arrossire di colpo.

Dopo minuti interminabili di silenzio, finalmente il bruno aprì bocca "sai ragazzina, ho notato più volte che non sai fare altro che piangerti addosso" la sua voce era roca e profonda, tanto da trasmettere addirittura dei brividi.

"Come?" sussurrò la ragazza non capendo.

"E ho notato che sei anche piuttosto stupida" aggiunse senza alcuna emozione.

Lara si sentì leggermente ferita dalle sue parole ma aveva deciso che in quel momento non avrebbe pianto per lui.

Ma per quanto le sue parole fossero dure, lei lo sapeva. Sapeva benissimo di non essere perfetta, sapeva benissimo di essere fragile. Ma la verità è che a lei andava benissimo così e di certo non sarebbe cambiata solo perché uno zoticone aveva cercato di ferire i suoi sentimenti.

Così la ragazza si fece coraggio e pian piano avanzò verso Austin, il quale notando il viso sicuro della bionda si sentì leggermente confuso.

Quando finalmente lei gli fu difronte, ebbe il coraggio di incontrare gli occhi glaciali.

My Stephbrother [A.M.]Where stories live. Discover now