Incontri ravvicinati

312 21 20
                                    

Il pavimento era piuttosto freddo, ma le lacrime sul viso della giovane bionda lo erano ancora di più.

Ormai la sua coda era totalmente disfatta e i suoi vestiti erano un ammasso di stracci.

Non aveva bene in mente il perché stava ancora piangendo. Per Austin? Perché non fa che prendersi gioco di lei?

Probabilmente, ma non era tutto quello. Era anche uno sfogo che ognuno prima o poi deve compiere.

Ognuno ha il suo modo di sfogarsi. C'è chi parla con qualcuno o addirittura chi picchia altre persone. Lara per buttare fuori le sue emozioni faceva una sola cosa: piangeva.

Probabilmente aveva dato l'impressione di una frignona, ma non le importava.

Il suo Mp3 ora trasmetteva Give Me Love di Ed Sheeran.

Amava quella canzone, così istintivamente si mise a canticchiarla seguendo la dolce voce di Ed.

Da quanto era lì? Dieci minuti? Un mezz'oretta?

La ragazza non lo sapeva e non le importava. Così pian piano si alzò dal letto e lasciò la testa affondare nel morbido cuscino.

E dopo solo cinque minuti, la ragazza crollò tra le braccia di Morfeo.

Nel frattempo, la cucina era silenziosa. Lì, c'era solo Austin che mangiava la sua cena senza un solo suono.

Anche se gli costava molto ammetterlo, era tutto squisito. Almeno una cosa era in grado di farla la biondina.

Quella ragazzina era una vera pappamolla. Per ogni cosa scoppiava sempre a piangere.

Ed Austin non piacevano le ragazze deboli. E poi perché si era messa a piangere? Perché lui aveva riso?

La colpa era sua, lei aveva fatto la figura di merda, lui cosa c'entrava?

In quel momento era nervoso e quando lo diventava era meglio non importunarlo o dargli fastidio.

Aveva bisogno di un modo per distrarsi, così in un batter d'occhi prese il suo cellulare tra le mani e schiacciò un numero a caso.

Dall'altro capo della linea rispose una voce sicura e piuttosto sensuale.

"Pron..."

"A casa mia, tra dieci minuti. Pizzo" la interruppe subito il ragazzo per poi chiuderle in faccia il cellulare.

Ci voleva del sesso, solo del sano sesso e nulla di più.

***

Degli strani rumori arrivarono alle orecchie di Lara ancora mezza addormentata, accompagnati da un inesistente gorgoglio che sembrava prevenire dalla sua stessa pancia.

La ragazza si stiracchiò un po' confusa e disorienta. Poi tutto le tornò in mente, come le tornò in mente che non aveva ancora toccato cibo quella sera.

Così, lentamente lasciò il caldo letto per poi uscire dalla stanza.

Immediatamente si fermò, quando degli insistenti versi femminili raggiunsero le sue orecchie. Lara ascoltò attentamente; ma appena si accorse che gli strani versi erano semplicemente gemiti di piacere, si sentì in imbarazzo e cercando di tapparsi le orecchie scese le scale.

In un certo senso quella la cosa, la confortava; per il semplice motivo che ora sapeva per certo che Austin era impegnato e lei avrebbe potuto mangiare tranquillamente.

Appena mise piede in cucina, si accorse del grandissimo caos che regnava: i piatti sporchi erano accumulati in una pigna posta al centro del tavolo. Mentre gli avanzi non erano nemmeno stati incartati ma lasciati lì a raffreddare.

My Stephbrother [A.M.]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora