Una cena rovinata

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"Oddio non immagini mai la mia vergogna. E poi il professore..."

L'ultima ora era finita e le due ragazze stavano uscendo da quell'inferno opprimente, ridendo come matte per il racconto di Emily.

Finalmente Lara riusciva a ridere serenamente, si sentiva finalmente felice.

Ma la cosa ad Austin non piaceva affatto. Non sopportava quella ragazzina. Non sopportava i suoi sbalzi di coraggio o il modo in cui riusciva ad incantare le persone con quel visino.

Era innocente, troppo innocente.

Lei era quel tipo di ragazza impotente e che anche se le avessi offerto un milione di dollari non avrebbe mai fatto un tiro, anche solo di sigaretta.

E Austin la odiava.

Non sopportava di vederla ridere anche se volendo guardare aveva un bel sorriso. Sembrava una bambina di tre anni: libera e senza preoccupazioni.

E lui sapeva che nella realtà non era così. Ed era anche per quello che la odiava. Riusciva a nascondere il suo dolore anche senza volerlo.

Mentre lui? Cosa faceva per nascondere le sue emozioni?

Semplicemente cose non belle. Cose per cui i suoi genitori non andavano fieri, anzi. Lei era tutta acqua e sapone. Lei era la figlia perfetta.

E Austin sapeva che loro avrebbero messo da parte lui stesso per elogiare quella ragazzina perfetta.

E questo lo faceva arrabbiare.

Loro tenevano a quella smorfiosetta e il perché, per il ragazzo era ancora un mistero.

Ma qual'era la cosa peggiore?
Quel grazioso passatista viveva con lui. Condivideva il suo cibo, i suoi bene e la sua intera casa.

E se avesse combinato qualche casino a scuola? Lei avrebbe potuto benissimo infangare il suo nome e rovinare la sua perfetta reputazione.

No. Lui non avrebbe lasciato che una semplice ragazzina, spuntata dal nulla lo avrebbe rovinato.

Così senza pensarci due volte si avviò verso la bionda che stava ancora ridendo spensieratamente con la sua amichetta.

Non servivano richiami, perché appena il ragazzo fu davanti a lei, Lara alzò subito la testa zittendosi.

"Vieni a casa con me, muoviti" fu tutto ciò che uscì dalle labbra del ragazzo.

Lara lo fissò un secondo interdetta, ma si riprese subito.

Fece un cenno di saluto ad Emily, la quale le mimò un 'ci vediamo domani' per poi seguire il ragazzo.

Inutile dire che tutti gli occhi intorno a loro, erano appunto puntati sui sottoscritti.

Per Austin era tutto normale; mentre per Lara no. E lei sapeva già che non si sarebbe mai abituata.

"Sali in macchina, dietro" la sua voce era fredda e tagliente, come al solito.

"Perché dietro?" si azzardò a chiedere la ragazza, che a differenza del ragazzo la sua voce era calda e sussurrante.

"Sali e basta"

Lara obbedì spalancando lo sportello dell'auto e montando sui sedili posteriori, cercando poi di nascondersi il più possibile da tutti quegli occhi indiscreti.

Solo quando sentì lo sportello aprirsi e chiudersi capì che in macchina non erano solo due, ma bensì qualcun'altro era entrato.

Alzò lo sguardo per poi scorgere dei capelli corti e castani.

My Stephbrother [A.M.]Where stories live. Discover now