- Ok, certo ... proverò a parlarne con mia sorella, nessun problema. - disse lui sorridendo appena – però se non hai nulla da fare potremmo uscire insieme una di queste sere. Ti presento i miei amici e magari nel frattempo puoi anche interrogarmi. -

Risi più per il nervoso che per altro. Ok, mi ero assicurato qualche uscita con Lewis ma avevo decisamente peggiorato la mia situazione. Mi ero appena dichiarato etero per non so quale motivo al mondo e stavo davvero imprecando a più non posso dentro di me. Che diavolo!

- Certo! Sarebbe figo. Comunque questa è la roba per dopodomani ... se hai qualche problema puoi sempre chiamarmi, lo sai. - dissi lanciandogli un secondo quaderno di matematica che Lewis prese al volo in un movimento veloce che gli fece guizzare i muscoli delle braccia.

Cercai di non sbrodolarmi addosso per quella visione piuttosto paradisiaca, mi limitai a lasciarmi dare una pacca sulla spalla dal ragazzo mentre mi ringraziava e passava oltre, seguito a ruota da me che come sempre lo accompagnavo alla porta.

Ero appena arrivato all'ultimo gradino che dava all'entrata quando mia madre aprì la porta d'ingresso rivelando l'intera famiglia Bradbury tutta agghindata e sorridente. Cazzo, la cena!

- Buonasera, siamo in anticipo per caso? Ho portato un Pinot Nero che Norman non potrà non apprezzare! - salutò Luis mentre mia madre li invitava gentilmente ad entrare e accomodarsi. Incontrai lo sguardo gentile di Rachel, evitai totalmente di guardare il fratello, sapevo che sguardo mi avrebbe riservato lui.

- Ehi, Chris! Come va? - Luis mi strinse la mano gioviale, poi mi diede una pacca sulla spalla che per poco non mi fece sbattere con le ginocchia a terra tanto era portentosa. Ecco da chi ne aveva preso quel bastardo di Tyler.

- Alla grande, signor Bradbury. Prego, accomodatevi. - non dovetti scambiare altre parole con loro perché un attimo dopo i miei zii e mio padre entrarono in stanza e l'attenzione dei coniugi fu tutta concentrata sui miei parenti. Soltanto in quel momento mi resi conto che Lewis era ancora accanto a me, piuttosto imbarazzato.

- Scusami, c'è una sorta di cena con i Bradbury ... - spiegai, accompagnandolo verso la porta.

- Sei amico loro? Di Tyler, intendo. -

- Io? No! Mai. - ero profondamente offeso da quelle parole – perché? -

Lewis fece spallucce, continuava a fissarmi con una strana espressione sul volto. - E' molto bravo a basket, ma picchia duro. Tutto qui ... non andiamo molto d'accordo. -

- Dimmi chi è che va d'accordo con lui. L'uomo capace di sopportarlo non deve essere ancora nato. - questa battuta lo fece ridere parecchio, ci ritrovammo a parlare un altro po' di quanto fosse insopportabile, ma ben presto venni chiamato a gran voce da mia madre, così dovetti salutare Lewis e correre a cambiarmi per quella fottuta cena.

Salii in camera ben felice di poter sfuggire per qualche minuto alla famigliola degli orrori. La loro madre era chiaramente sotto effetto di qualche calmante massiccio, pensai, ricordando il viso sorridente e leggermente stralunato della donna. Luis era un pezzo di merda patentato, mio padre lo diceva sempre, ed i figli non potevano essere poi così diversi da loro, anche se Rachel l'avevo un po' rivalutata di recente. Gettai un'occhiata sommaria ai miei vestiti, alla fine scelsi quelli che mia madre mi aveva preparato per la serata. Una polo bianca ed un semplice pantalone nero. Misi le scarpe sportive e mi spruzzai una dose abbondante della mia colonia preferita, la stessa che aiutava Wes a rimorchiare.

Stavo per uscire quando incontrai il viso sorridente di Rachel fare capolino dalla porta.

- Ehi! Ti ho trovato finalmente ... questa casa è mastodontica e caotica. Credo di aver intravisto uno dei tuoi cugini mentre si cambiava. - la sua espressione si fece maliziosa, poi rise piano.

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