- Rilassati adesso ... - sussurrò al mio orecchio mentre con uno strattone mi liberava anche del resto della mia biancheria.

Tornò a baciarmi il basso ventre mentre il suo tocco mi spingeva automaticamente a cedere, ad allargare le mie gambe, sentivo le sue mani premere con forza sulla mia pelle, stringere i miei fianchi, aggrappandosi con forza, mi sembrò di non riuscire più a respirare o a ricordarmi come si facesse. Poi con una lentezza esasperante fu dentro di me e a quel punto la mia mente cessò di funzionare, si spense dietro ogni sospiro, mi sollevai appena per poterlo afferrare meglio, per stringermi ancora di più.

- Non farti male – mi ammonì mentre cercava di farmi assumere una posizione più comoda nel letto.

- Non importa – dissi in fretta – voglio ... stare ... Ah! –

Le spinte aumentarono come il battito del mio cuore, come le sensazioni intorno alla mia testa, ero completamente perso.

Il respiro era ancora affannato, cercai di riprendermi, assumendo la mia solita posizione, con il capo sul petto di Koll che mi cinse le spalle con un braccio, si accese una sigaretta e puntò lo sguardo al soffitto. Mi limitai per un po' a fissare il suo profilo serio, beandomi di quel calore confortevole dato dal contatto col suo corpo. Eppure, nonostante quel momento di assoluta quiete una parte della mia mente era in allerta, come se si aspettasse qualcosa. E quel qualcosa non tardò ad arrivare.

- Seth – mormorò senza scostare lo sguardo dal soffitto – domani parto. –

TRACK.

Una fitta dolorosa mi colpì nel centro del petto insieme a quelle parole. No, non potevo crederci, non adesso. Mi sollevai sciogliendo quell'abbraccio, puntando il mio sguardo allarmato sul suo viso tranquillo come sempre.

- No ... Koll ... per favore ... – mormorai, sentivo gli occhi pizzicare.

- Seth ... non fare così, non è niente di diverso dal solito.- replicò lui passandomi una mano sulla coscia.

- E' ... per via di quello che è successo al pub quella sera? Perché loro ti hanno visto? – cominciai preda delle mie paranoie – vuoi lasciarmi? Vai via per sempre?! –

Lui mi afferrò strattonandomi verso il basso, ricaddi sdraiato sul letto mentre sentivo il suo peso tenermi fermo.

- Non è niente del genere – mi tranquillizzò passandomi una mano fra i capelli – è il solito lavoro, qualche viaggio extra questo mese ... ma niente di troppo duraturo – mi poggiò un bacio sul collo – starò via una settimana, non è poi così tanto. –

Mi avvinghiai al suo collo – Per me lo è. È sempre troppo tempo quando te ne vai, mi manchi da morire ... non posso nemmeno chiamarti. Io ti manco almeno un po'? –

Lo sentii sorridere mentre questa volta era lui ad abbandonarsi sul mio petto – ti ho chiesto di restare qui stanotte ... secondo te perché? -

- Allora perché non lo dici? Perché mi tratti sempre come se non te ne importasse niente? – quanto desideravo solo una delle risposte a quelle domande, ma sapevo che non ne avrei ottenuto, come sempre.

- Dormi adesso Seth ... sono quasi le quattro. – disse lui evasivo come mi aspettavo.

- Se mi addormento – tentennai- ... al mio risveglio tu... -

- Sarò partito ... -

- Allora non voglio dormire. – la mia frase lo fece ridere.

- Non fare il bambino Seth, su, dormiamo per qualche ora ... –

Non seppi quando mi addormentai, ma alla fine successe. Ero talmente stanco ed improvvisamente mi ritrovai immerso in quel calore confortante, sentii le forze cedere, i pensieri farsi sempre più confusi ed illogici, poi crollai.

The WayrightWhere stories live. Discover now