XI

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《Tempo per cosa?》 Gli chiese, già mezzo addormentato.
《Tempo per farti cambiare idea.》

***

Trascorsero il mattino seguente in biblioteca a completare il lavoro. Tutti i libri erano stati riclassificati e rimessi sugli scaffali in modo ordinato. Procedevano rapidi, dal momento che, una volta tanto, Harry era taciturno. Non riusciva a togliersi dalla mente le parole di Louis.
Voleva che restasse lì in quella sua deliziosa prigione. Era impensabile. Lui apparteneva a un altro, apparteneva a lui come il suo cuore apparteneva al suo petto.
Non avrebbe più lasciato il suo amante, sarebbe stato come farsi amputare un braccio.
Impensabile... eppure ci stava pensando.

《Chi vuole fare una pausa per il pranzo?》 Chiese Louis dopo l'una.
Il riccio non rispose.
《Haz? Harry?》
Il ragazzo respirò piano. 《Prestito per sette giorni, ricordi?》
《E questo cosa vorrebbe dire?》
Lui si voltò a guardarlo. 《Prestito per sette giorni. Erano questi i patti.》
Louis annuì, ma era chiaro che non lo faceva perchè era d'accordo. 《Erano questi i patti. Ma i patti si possono modificare.》
《Impossibile.》 Gli rispose, d'improvviso adirato. 《Non è uno scherzo. Io non sono un libro della tua biblioteca. Io non faccio parte della collezione stabile.》

Louis non disse niente per un po'. 《Potresti esserlo》 decretò in fine.
Harry si limitò a scuotere la testa. 《Non posso crederci. Tu sei suo amico e io sono tutto quello che ha, come puoi fargli questo?》 Lasciò la biblioteca e proseguì lungo il corridoio, fermandosi solo per prendere il cappotto. Uscì dalla porta e si ritrovò nella neve. Si avviò per il vialetto sinuoso.
Ben presto sentiva dei passi dietro di se. 《Harry, torna dentro!》
《Tornaci tu! È la tua prigione, non la mia.》

Continuò a camminare. Faceva freddo, ma era troppo arrabbiato per notarlo, o perchè la cosa gli importasse.
《Hai addosso solo una giacca e un paio di jeans e ci saranno due gradi!》
《Beh avresti dovuto pensarci prima di chiedermi di restare.》
《Ma non ha alcun senso!》
Erano quasi alla fine del vialetto.
《Non sono io quello che sta scappando.》
Harry si voltò e si fermò. Era arrivato al limitare della strada. Due passi indietro e sarebbe stato fuori dalla proprietà di da di Louis.
《No, tu non stai scappando. Tu non scappi, non cammini, non passeggi, ne vai da nessuna parte. Tu resti a marcire, ti nascondi. Ma io non farò altrettanto qui con te, anche se non c'è molto che noi due non abbiamo fatto insieme questa settimana.》
Louis gli si avvicinò di un passo uno soltanto ma lui ne fece uno indietro. 《Harry...》 la sua voce era calma, controllata. Sembrava quella di un fantino che si rivolge al suo cavallo con dolcezza. 《Possiamo parlarne, non dobbiamo decidere oggi. Torna dentro con me, al caldo. Ho freddo e non mi capita spesso. Immagino che tu stia congelando. Torna dentro.》
Il riccio lo guardò. Per quanto fosse arrabbiato con lui, avesse freddo e forse spaventato, non poteva negare che Louis fosse bello da morire. La sofferenza aveva impresso il suo marchio su di lui. I suoi occhi erano tormentati, il suo corpo slanciato e freddo... come il granito.
Lui conosceva il granito. Sapeva che ci si poteva costruire sopra, ma anche che si poteva restarne schiacciati.

Ancora senza dire una parola fosse l'ultimo passo fuori dalla proprietà.《Se vuoi che torni in casa, vieni a prendermi.》 Non lo stava prendendo in giro, voleva solo aiutarlo.
《Non farmi questo.》 Louis lo guardò con una tale dolcezza che il ragazzo si vergogna di se stesso. Eppure non si mosse.
《Sei tu che stai facendo qualcosa a me.》 ribattè. 《Lo amo con tutto me stesso e tu mi stai chiedendo di lasciarlo perdere, di scaricarlo. Non lo farò. Non posso farlo. Lo amo tanto quanto tu amavi lui. Forse anche di più perché, se lui morisse, andrei avanti come vorrebbe che facessi e non mi chiuderei a mo' di eremita in una grotta.》
《E allora dimmi di no. Lascia che io ti chieda di restare e rispondimi di no. Non c'è bisogno di avere i geloni o di fare un dramma.》
《Non posso permetterti di chiedermelo.》 gli disse Louis.
Gli si avvicinò di mezzo passo. 《Perché no?》

《Perché》 gli spiegò Harry, guardando la neve ai suoi piedi che gli rivestiva le scarpe come glassa, 《Non sono sicuro che ti risponderei di no.》
《Perchè no?》 Insistette Louis, mentre azzardava un altro minuscolo passo avanti.
《Per chi è lui e per cosa rappresenta...》 Fece una pausa e le lacrime gli riempirono gli occhi.
《Devo rubare ogni secondo che passo in sua compagnia. Dormo nel suo letto e so che non c'è altro posto al mondo in cui vorrei stare, ma so anche che è l'ultimo in cui dovrei trovarmi. Mi è concesso di passare il sabato sera con lui, a volte anche il giovedì, se sono fortunato. Ma mai la mattina. Cosa non darei per un Mercoledì o una Domenica mattina...》
《Ti sei innamorato di un prete, Harry. Che cosa ti aspettavi?》
《Di certo non di innamorarmi di un prete, tanto per cominciare》 gli rispose tra un sorriso e una lacrima. 《Ogni mattina di questa settimana tu hai fatto l'amore con me. Tu ci sei mattina, pomeriggio e sera e io per stare con te non ho dovuto rubare un solo secondo. Tu ne hai così tanti da dare. Se mi chiedessi di restare.. Ti prego, Louis, non me lo chiedere.》

Quando lui annuì lo fece perchè questa volta era d'accordo. 《La sola cosa che ti chiedo è di rientrare in casa con me.》 Era ancora nella sua proprietà, ma, quando allungò una mano verso il ragazzo, si ritrovò dall'alra parte.
Harry gli prese la mano e detestó il piacere che provò nel sentire le proprie dita congelate che venivano parzialmemte avvolte dalla piccola mano calda di Louis. Lo detestava, tuttavia non mollò la presa finchè non furono di nuovo in casa.
Louis si liberò, ma solo per posargli le mani sulle spalle e avvicinarlo a se. Lo baciò e lo svestì nello stesso momento. Prima che se ne rendesse conto, Harry si ritrovò con la schiena contro la porta.
《Ti lascerò andare》 gli sussurrò in un orecchio, mentre gli sollevava le cosce e gli spingeva la sua virilità dentro di lui. 《Però farò in modo che tu senta la mia mancanza.》

Era implacabile. Harry si aggrappò alle sue spalle. Lui era ancora vestito. Solo il ragazzo era nudo. Solo lui prendeva e prendeva, mentre l'uomo dava un po' più di se ad ogni nuova spinta. Harry prese il suo bisogno, il suo dolore, la sua determinazione a tenerla accanto e la sua rabbia per non poter vedere soddisfatto il proprio desiderio, la sua mano sull'erezione del giovane e alla fine il suo seme che si riversò in lui mentre veniva scosso dall'orgasmo che sempre lui gli aveva donato.
Gli gettò le braccia al collo mentre Louis lo aiutava a rimettere i piedi sul pavimento ghiacciato.
Si chinò verso l'uomo e inspirò il suo profumo per imprimerselo nella memoria. 《Non ti preoccupare》 gli disse, lasciandolo andare. 《Mi manchi già.》



*****

WOOO OKAY, CIOÈ BOOM BITCH!!

TANTE BELLE COSUCCIIIE AWAWOSE EHEHEH *-----*

CHI OLTRE A ME AUGURA A N... A LUI DI MORIRE?!

*ALZA LA MANO*

^DOMANDONA^

Secondo voi Harry cambierà idea? Lascerà lui per il nostro belloso Louis?

PREGATE IL DIO DEI GAY INSIEME A ME AHAH

Alla prossima xx
-El

Sette Giorni In Prestito ~ [L.S.]Where stories live. Discover now