III

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Amatemi ♡ ho aggiornato di nuovo perchè oggi è festa e ho avuto tempo per scrivere

All the love xx
El

☆☆☆☆☆☆

《E quindi?》 gli chese lui dopo un attimo di pausa.

Louis si alzò e si avviò alla porta. Il riccio lo seguì in fretta. 《Sono sicuro che avrai bisogno di disfare i bagagli e riposare. Direi quindi per sta sera mi limiterò a mandarti nella tua stanza.》

Mandarmi nella mia stanza? Dopo lo stronzo che sono stato?》ribattè Harry in tono sarcastico. 《Da poliziotto buono a codardo, wow! D'accordo, andrò nella mia stanza.》
Fece per muovere il primo passo, ma Louis lo afferrò per il mento. Lui restò senza fiato a quel gesto inatteso, scioccato dall'improvviso cambio di atteggiamento.

Lo obbligò a guardarlo negli occhi. 《Non faccio questo gioco da anni》 le rilevò, la voce bassa e minacciosa. 《Tuttavia (Silente? Sei tu??*) non significa che abbia dimenticato come funziona.》

Harry non osò battere ciglio, nè fiatare.
Louis allentò la presa, però non la lasciò andare. 《Forse non ti toccherò per il resto della settimana》disse, 《o magari ti possiederò senza concederti possibilità di replica. Ma tu mi porterai rispetto mentre soggiorni in questa casa, quali che siano gli accordi per la notte. Siamo intesi?》
Lui sbattè le ciglia e annuì.

《Bene. La tua camera confina con la mia. È la seconda sstanza in fondo sulla destra. I suoi bagagli si trovano già lì.》

《Grazie》gli disse, la voce poco più di un soffio.
Louis sorrise, ma il suo non era un sorriso gentile. Al riccio venne un brivido lungo tutta la schiena, sebbene le sue dita sulla pelle gli trasmetessero un calore tutt'altro che confortevole. 《Hai sobbalzato》 gli fece notare. 《Dev'essere così che lui di solito ottiene la tua attenzione.》

《Niente affatto. Lui mi prende per il collo. O per i polsi.》
《Tu quale approccio preferisci dei due?》
Harry alzò le spalle. 《Li odio entrambi allo stesso modo.》

Una risata repressa illuminò per un frazione di secondo gli occhi di Louis, ed Harry rimase di nuovo colpito da quanto bello fosse quell'uomo. Sarebbe stata una lunga settimana.

《Vai》 gli ordinò. 《Ci vediamo domani.》

Lieto di essere stato congedato dalla sua presenza inquietante, Harry quasi corse verso le scale.
Arrivò in cima facendo due gradini alla volta e in men che non si dica si ritrovò nel corridoio davanti alla sua stanza. Aprì la porta e la chiuse alle sue spalle con un tonfo, grato di essere sano e salvo e finalmente solo dopo quella lunga giornata.

Be', forse non proprio salvo, ma di certo solo.
Gli era stato detto il motivo per cui si trovava in quella casa e cosa ci si aspettava da lui. Ma soltanto adesso si rendeva conto che per quella settimana sarebbe stato proprietà di quell'uomo a pieno titolo.
Andò alla finestra e guardò fuori, cercando di capire dove finivano i possedimenti di Louis e dove iniziava il mondo esterno. Ma aveva ricominciato a nevicare e Harry aveva vissuto nel New England per tutta la vita. Sapeva bene che i pesĺnti fiocchi che cadevano dal cupo cielo grigio preannunciavano una tempesta. Era intrappolato li, intrappolato con quell'uomo. Si trovava in quella casa e per il momento era di Louis.

Gli ci volle poco per disfare le valigie e, sebbene la stanza fosse elegante e spaziosa e avesse un altrettanto elegante bagno adiacente, c'era ben poco da esplorare.
Cercò di leggere - aveva riempito una valigia intera di libri - ma nella sua mente vagava ormai per sentieri troppo pericolosi. Era logorato dal pensiero costante di Louis. Disteso sul letto, fissò il soffitto, ricordò la presa potente della mano dell'uomo sul suo viso. Aveva percepito tutta la sua forza, aveva sentito sulla propria pelle che quell'uomo sapeva farsi rispettare.

Rimase sdraiato finchè non si addormentò e sognò di annegare in un mare di neve nera.
Un'ora o, forse, un giorno dopo si svegliò al buio, intirizzito. Si guardò intorno, cercando di ricordare dove si trovasse. Allungò una mano verso l'abat-jour sul comodino e provò ad accenderla.

Non accadde nulla.

Andò a tentoni verso un muro e premette l'interuttore, tuttavia l'oscurità rimase tale. Aveva addosso solo una maglietta bianca di cotone, ma cercò comunque di godere del minimo tepore che quell'indumento gli offriva.
Tornò a letto e fu allora che notò una luce sotto la porta che separava la sua stanza da quella di Louis. Com'era possibile che da lui ci fosse ancora corrente? La curiosità ebbe la meglio sulla paura e Harry sgusciò piano fuori dalle coperte per avviarsi con passo leggero sul pavimento. Prede in considerazione la possibilità di bussare, ma il silenzio in cui la casa era avvolta sembrava troppo penetrante da rompere. Con mano incerta abassò qundi la maniglia e scoprì che la porta non era chiusa.

Fece un sospiro profindo ed entrò.
《Non riesci a dormire?》 La voce di Louis proveniva da una sedia di fronte a un imponentr camino. Il fuoco arancione e scoppiettante era la fonte da cui proveniva la luce che lui aveva scorto.

《Ho freddo》 gli disse e si mosse nervoso verso il punto da cui proveniva la voce. 《Cos'è successo alla corrente?》

《È saltata per colpa della neve.》 Sembrava stanco della vita, esausto. 《Tornerà domani mattina, ne sono certo.》 Harry notò che era ancora vestito, aveva solo slacciato il primo bottone della camicia del completo e adesso stringeva in mano un bicchiere di vino. 《Sei la benvenuta davanti al mio camino. Non ti farò nemmeno pagare.》

Harry gli rivolse un sorriso tirato, consapevole di quel che la parola pagare significava, e si accomodò sul morbido tappeto davanti al camino. Si abbracciò stretta e incamerò nei polmoni tutto il calore del fumo.

Rimasero in silenzio per quella che parve un'ora, l'unico suono nella stanza lo scoppiettio dei ceppi di legno che ardevano.

《Mi dispiace.》

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Chi lo avrà detto? Louis o Harry?
Si accettano scommesse gente ahahh

* Non potevo non scriverlo, scusate, ma me lo sono immaginato con la sua voce e addio polmone ahah non so il perchè ma si :')

Sette Giorni In Prestito ~ [L.S.]Where stories live. Discover now