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《A ventitré anni compiuti, speravo che mettere il broncio fosse una cosa superata, Harry.》

Lui si volto a guardare fuori dal finestrino e alzò gli occhi al cielo. Non prestò la benché minima attenzione agli alberi coperti di neve che si avvicendavano al loro passaggio, semplicemente non voleva che lui vedesse la reazione infantile al suo rimprovero.
Era già abbastanza nei guai con lui.
Lui...
Harry non avrebbe mai pronunciato il suo nome, nè tantomeno si sarebbe azzardato a pensarlo.

《Non sto mettendo il broncio... padrone.》 Esitò il più a lungo possibile ad aggiungere il titolo di rispetto, ma alla fine cedette per salvaguardare la propria incolumità.
《Mettere il broncio è ciò che faccio quando mi mandi a letto senza cena. Tu mi stai lasciando per una settimana con l'intenzione di cedermi ad un estraneo. Questo non è mettere il broncio.》
Lo sentì sospirare e avvertì un moto di empatia che si affrettò a scacciare.
Sapeva che stava facendo il difficile, tuttavia lui aveva avanzato una richiesta impossibile.
《E allora cos'è?》
Harry tenne la mascella serrata. 《È legittima indignazione.》
《Legittima...》 gli rispose. 《Ti rendi conto che Louis è un estraneo solo per te?》 gli fece notare.

Ma lui si limitò a guardare di nuovo fuori dal finestrino.
Louis..... qualcosa.
Non conosceva il suo cognome, né tantomeno possedeva un'informazione qualsiasi sul suo conto. Evidentemente, però, i soldi non mancavano a quel tizio. Aveva mandato una lussuosa limousine che lo portasse da lui. Harry riteneva che la scelta di quel mezzo fosse un po' ridicola, ma almeno gli dava la privacy necessaria a sfogare tutta la sua frustrazione sul proprio Master durante il tragitto.

《È un mio vecchio e carissimo amico》 continuò lui. 《Una delle persone migliori che abbia mai conosciuto. Come ti ho già detto, suo marito è morto circa tre anni fa. È diventato una sorta di eremita, da allora.》

《Quindi cedermi a lui per una settimana di sesso dovrebbe ricucire il suo povero cuore spezzato?》 lo sfidò. 《Devi avere una grande considerazione delle mie abilità a letto.》

《Per quanto ragguardevoli, non sono le tue abilità in camera da letto che immagino aiuteranno Louis a uscire dal suo guscio. Mi auguro solamente che tu gli tenga compagnia mentre io sono via. Che lui decida o meno di saggiare i tuoi talenti, è una sua scelta.》

《E io non posso dire la mia?》
Harry sobbalzò al suono del divisorio che veniva alzato fra loro e l'autista. Ma non fu sorpreso quando lui lo prese per le ginocchia e lo fece avvicinare a se con uno strattone.
Finì con la schiena sul sedile di pelle nera, le mani di lui che gli abbassavano i pantaloni e i boxer insieme.

Con due dita lo penetrò rapido e a fondo e con l'altra mano prese il suo membro. 《A chi appartieni?》 gli chiese, la voce pacata ma intimidatoria.
Lui si sforzò di respirare. Si sforzò di incontrare il suo sguardo. Occhi grigi e minacciosi come una tempesta che avanza. 《A te, padrone》 gli rispose a denti stretti per contrastare quella violazione improvvisa.

《E questo?》 aggiunse lui, muovendo le dita dentro l'altro e stuzzicando la punta del pene con il pollice. Harry si sentì sempre più duro a quel tocco e fu costretto a maledire il proprio corpo traditore che rispondeva di continuo alle sollecitazioni di quell'uomo. 《A chi appartiene questo?》

《A te, padrone.》

《Ne posso disporre a mio piacere?》

《Si, padrone.》

《Ne posso disporre per il piacere di altri?》

Lui deglutì prima di rispondere: 《Si, padrone.》

《Mi è concesso disporre al punto da rivendicarlo?》
Lacrime provavano ad affacciarsi ai suoi occhi, ma Harry le ricacciò indietro. Annuì e sussurrò: 《Si, padrone.》

Lentamente l'uomo estrasse le dita. Lui si mise seduto e sistemò i pantaloni mentre l'uomo si puliva le mani con un fazzoletto nero. 《Ecco》 gli disse, senza curarsi d
i guardarlo, 《Adesso hai detto la tua.》

Lui non aggiunse altro mentre la limousine faceva il suo ingresso nel lungo vialetto sinuoso di una villa colonica spruzzata di neve. Almeno il tizio aveva una bella casa, si disse Harry. Si era quasi aspettato di vedere una sorta di prigione. Bè, in fondo una bella casa gli era di ben poco conforto, se pensava che avrebbe trascorso una settimana in compagnia di un tizio che non aveva mai visto prima.

La limousine si fermò davanti alla porta d' ingresso e un uomo, presumibilmente Louis, uscì a salutarli. Lui rimase in disparte, infreddolito, mentre i due vecchi amici si scambiavano saluti e strette di mano. Studiò Louis con la coda dell'occhio. Doveva essere sui trentadue, trentrè anni.
Di certo non poteva averne di più. E, ammise a malincuore, era molto bello.

Lontano anni luce dall'eremita scarno e diafano che si era immaginato, Louis era abbastanza muscoloso e aveva il volto con lineamenti delicati. I capelli nocciola chiaro lo facevano sembrare leggermente meno minaccioso, però, quando rivolse al riccio la sua attenzione, Harry si irrigidì per la paura. Il suo sguardo non era freddo né maligno, ma colmo di dolore.

La tristezza lo rese più umano ai suoi occhi e questa era l'ultima cosa che il riccio desiderava o di cui aveva bisogno.
Per superare quella settimana doveva tenere alta la guardia. Gli avrebbe concesso il proprio corpo, se glielo avrebbe chiesto, ma non gli avrebbe dato nient'altro.

《E così, questo è Harry》 disse il padrone di casa, offrendogli la mano.
Lui la strinse velocemente prima di lasciarla cadere e portare le braccia sul petto.
《Il mio Harry, si》 disse il Master con un sorriso carico di affetto e di orgoglio. Il suo evidente amore per Harry non lo frenava dal pensare a lui semplicemente come lui. E trovarsi ad affrontare la realtà di quel che lo aspettava la settimana a venire lo faceva infuriare più che mai proprio con lui.

《È un piacere conoscerti》 disse Louis. 《Sarà bello avere di nuovo degli ospiti. Sono stato un pò come Miss Havisham, negli ultimi tempi.》
Harry si morse il labbro inferiore per non ridere al sottile, per quanto ridicolo, riferimento letterario. Non si era proprio immaginato che un tipo del genere potesse essere un amante di Dickens.
《Starò bene attento a non mangiare la torta nuziale》 ribattè prima di riuscire a frenarsi. Era una lingua lunga per natura e nemmeno una giornata storta avrebbe potuto impedirgli di rispondere a tono.
《Ah vedo che il signorino legge》 commentò il padrone di casa. 《Bene. Ho intenzione di sistemare la mia biblioteca, questa settimana. Un paio di mani in più mi farebbero proprio comodo.》

《Harry ama i libri》disse lui. 《E lavora in una libreria. Mal che vada, ti ritroverai con una collezione sistemata in ordine alfabetico.》
《Oh, ma i miei libri sono già in ordine alfabetico》 rispose Louis mentre faceva strada dentro casa. 《Solo non sono sicuro di quale alfabeto si tratti. Di certo non di quello inglese.》

Harry diede un'occhiata intorno mentre si incamminavano verso quello che pensava fosse il salotto.

Okay!
Scrivete un bel commento con il vostro parere.
Se piace la continuo eheh

Baci xx
El

Sette Giorni In Prestito ~ [L.S.]Where stories live. Discover now