capitolo ventuno ( pt. uno )

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Parte uno

Buona lettura.

CHRIS

Dopo aver aiutato Deaton con la cura di Stiles, torno a casa. Ma appena entro, noto che c'è qualcosa che non va. Mi muovo all' interno della casa nel modo più silenzioso possibile, e, quando arrivo in camera da letto, tiro un sospiro di sollievo. Peter.

Lo adoro in versione lupo.

Mi siedo accanto a lui, e gli accarezzo il muso. Fa le fusa e si mette a sopra le mie gambe. Mi stendo e dopo qualche secondo appoggia il muso sopra il mio petto. Sospira e rimane immobile addosso a me. Non avrei mai voluto, leggerle quelle parole, sapere che ha pensato al suicidio è una cosa che mi fa male. Lui forse avrebbe smesso di soffrire, ma la mia di sofferenza non sarebbe mai cessata. Quando ti muore la persona che ami di più a questo mondo, non smetti mai di soffrire, anche se qualcuno ti fa sorridere; il suo nome, il suo ricordo, rimane sempre li. Al centro del petto. A ricordati che lui c'era. E continuerà ad esserci sempre, anche se in modo diverso.

Si alza e ritorna nella sua forma umana. Nudo, in tutto il suo splendore. Mi tiro su, appoggiandomi alle mani. Lo guardo con un sorriso ebete sul volto, ma il suo sguardo carico di dolore, fa sparire immediatamente il mio sorriso. Si mette a cavalcioni su di me, e mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare.

<< Come stai? >> chiedo in una calma apparente; che poi tanto calmo non lo sono. Se lui non è calmo di conseguenza non lo sono. Aveva ragione Deaton quando mi ha detto che io e lui ci sosteniamo a vicenda, e questo tipo di rapporto non vorrei cambiarlo per nulla al mondo.

<< Sono in ansia per Stiles, ma sopratutto per Derek. Mio nipote per quanto sia scontroso e arrogante ha trovato la sua ancora in quel ragazzino logorroico. Se da una parte sono felice così, dall' altra la paura sta prendendo il sopravvento, perchè Stiles, ha la capicità di tenerlo a bada, ma anche di far scatenare una guerra cruenta fra lupi e cacciatori >> dice con un filo di voce; gli lascio un bacio sulla guancia << Un pò come Noi >>. Fa un breve sorriso e mi appoggia la sua guancia sulla mia spalla.

Non so come, ma ci ritroviamo a fare l' amore. Avevamo bisogno l' uno dell' altro e questo a volte il modo migliore per dimostrarcelo. So che Peter farà fatica a tornare lucido. Quando si tratta di uno della sua famiglia, nonchè del suo branco, da fuori di testa, nonostante sia il più " anziano ".

<< Calmati. Rilassati. Ho bisogno di te. >> queste parole sembrano portarlo alla realtà. In meno di due secondi, punta gli occhi nei miei. Sta per dire qualcosa, ma il bip del mio cellulare ci fa girare entrambi. Torno a guardare il suo profilo, appoggio una mano sul suo collo, freme a quel tocco, ma continua a guardare il mio cellulare; << Lo guarderò dopo >> dico con estrema calma, ma un altro bip lo fanno spostare in avanti, facendogli prendere il cellulare.

Dopo qualche secondo rimane pietrificato, non gli avevo mai visto quello sguardo. Gli sottraggo il cellulare e appena vedo quello che stava guardando rimango pietrificato. Stiles. Stiles che viene torturato dai Calavera, e insieme a loro riesco a capire anche chi è quella figura che è messa di spalle; mio padre. Maledetto lui, e la sua dannata voglia di uccidere, qualsiasi lupo sulla faccia della terra. Dovevo capirlo che c'era lui dietro a tutto questo.

<< Pet, ehi ascoltami >> dico con un tono malfermo, si alza velocemente da me e inizia a girare in modo furioso per tutta la stanza. << Io lo uccido. Non mi importa nulla che sia tuo padre. Quei pazzi devono morire, e fidati sarà per mano mia >>, si avvicina alla finestra e con un balzo felino esce.

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