Accende la radio e continua a guidare mentre io osservo il mondo fuori dal finestrino sperando di poterci fare di nuovo parte.

«Dormi, ci vorrà tempo.» mi dice, ma non ho per niente voglia di farlo. Mi passo le mani tra i capelli e sbuffo, non sopporto tutto questo.

Passa un'ora nel completo silenzio e disprezzo.

Sento di poter dare a pugni a qualcosa o tirarmi i capelli dalla testa.

«Senti, non ho intenzione di passare il tempo insieme con te che non mi parli e con l'espressione di chi vorrebbe uccidere qualcuno. Mi sembra che ti stia trattando bene, perché non mi dai una chance?» mi guarda un attimo prima di tornare sulla strada. Mi scappa una risatina ironica.

«Preferirei essere in una casa che va in fiamme piuttosto che stare qui con te che fingi di essere un bravo ragazzo.» rispondo e adesso sembro davvero mia sorella.

Lui abbassa lo sguardo, forse un po' ferito, e poi sospira.

«Se mi hai salvato, se sei rimasta con me nonostante potessi scappare, significa che un po' ci tieni a me.» afferma ed è ridicolo. Lo conosco appena per non parlare del fatto che mi ha torturata e rapita.

«Mi facevi pena, questo è tutto. Pensavo ci fosse qualcosa di buono, di umano in te, ma mi sbagliavo.» dico secca e smetto di guardarlo, incrociando le braccia al petto.

«Non solo l'unico mostro qui dentro, sappiamo bene entrambi cosa sei capace di fare.» risponde, pungente e io non ho la più pallida idea di cosa stia parlando. Zoe ha fatto qualcosa di orribile e io non lo so?

«Cosa intendi?» chiedo, scorbutica.

«Lo sai bene.» accenna un ghigno e smette di parlare con me. Sbuffo e guardo la strada provando a capire se sta dicendo la verità. Cosa avrebbe potuto fare mia sorella? Lei è esuberante, lo ammetto, ma non è capace di fare qualcosa che possa essere minimamente paragonabile a ciò che fa Zayn.

Mi addormento e al mio risveglio siamo fermi in un parcheggio sotterraneo.

Zayn ha gli occhi chiusi e le labbra socchiuse ed il suo sediolino è abbassato.

E' ancora troppo ferito per poter guidare a lungo.

Guardo l'orario ed è passata un'altra ora da quando siamo partiti.

Ritorno con lo sguardo sul moro al mio fianco. Sembra stia dormendo.

«Zayn?» lo richiamo, ma non risponde.

Mi guardo intorno e non c'è nessuno.

Sospiro.

Provo ad aprire la portiera, ma c'è la sicura.

Ingoio rumorosamente sperando di non fare una cazzata.

Mi accerto di nuovo che Zayn dorma e poi scavalco il sediolino andando sui posti di dietro.

Guardo verso il moro e ha ancora gli occhi chiusi, prendo un grosso respiro e con le mani tremanti provo ad aprire la portiera di dietro pregando tutti gli dei che l'abbia lasciata senza sicura.

Tiro la maniglia e una scarica mi investe quando la macchina si apre.

Mi volto di nuovo verso Zayn, per essere sicura che non si sia svegliato, e poi esco di fretta, correndo il più veloce possibile.

Forse questa volta posso farcela davvero, forse sono salva finalmente.

Corro a più non posso nel parcheggio cercando disperatamente un'uscita.

Nel silenzio si sente solo il rimbombo dei miei passi e il mio respiro affaticato.

Supero un pilastro e mi schianto contro un uomo, cadendo a terra.

The Mistake [Z.M.]Where stories live. Discover now