7.

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"Tu ci credi che Laurel si sposa?!"

Era di ritorno dall'aeroporto di Milano, dove aveva accompagnato Laurel, insieme a Connor. L'amica aveva dovuto anticipare la data di partenza per la Spagna di tre giorni poiché, dall'altra parte del mondo, Liam, a sua volta, aveva spostato la data di nozze di due settimane indietro, per impegni lavorativi, quindi l'inizio dei preparativi ora non si poteva più rimandare tenendo conto che presto loro si sarebbero ritrovati a Parigi per lo stage.

Connor, che da quando si erano rimessi in macchina non aveva dato segnali di vita, ora tutto d'un tratto si era svegliato e con lui anche la sua voglia di chiacchierare. Non avrebbe mai negato quel piacere al suo amico, ma in quelle ultime ore si era resa conto che il silenzio non le dispiaceva affatto, anzi, l'aiutava a pensare.

"No, nemmeno un po'. Più che altro non riesco a rendere concreta l'idea di tutto ciò che ne conseguirà."

"Intendi il fatto che non vivremo più insieme e che resteremo solamente io e te?"

"Esatto!"

"Ma lo sai che Laurel sarà sempre a casa nostra!"

"Sì, Connor, ma l'idea che non sarà più casa sua mi spaventa. Sarà solo casa nostra. Saremo solo noi due!"

"Ti fa paura l'idea di rimanere da sola con me?"

"Tu non mi fai paura, ma il poco tempo in qui quell'abitazione crollerà mi inquieta!"

Spostò per un istante lo sguardo dalla strada per voltarsi verso Connor e sorridergli. Sapeva perfettamente quanto la presenza di Laurel fosse di fondamentale importanza per loro due. La sua migliore amica manteneva le redini, lei era capace di sistemare qualsiasi tipo di situazione, lei era quella più forte, quella con più pugno, ma se la sarebbero cavata, a fatica, ma ce l'avrebbero fatta col tempo.

"Dovremo iniziare a cucinare seriamente, a pulire anche quando non ci va. Ma ci pensi?!"

"In realtà preferirei non pensarci ora, sai?"

"E pensa se mai ci separeremo io e te invece!"

"No, questo è impossibile!"

"Impossibile nel senso che quando ci sposeremo vivremo io, tu e i nostri rispettivi coniugi o impossibile perché saremo single a vita?"

"La seconda, Connor!"

"Sì, in realtà la penso anche io così!"

Aveva raccontato per filo e per segno sia a Connor che a Laurel ciò che era accaduto durante la notte di domenica con Marco. L'aveva fatto durante il viaggio di ritorno da Verona, un po' perché sapeva che loro l'avrebbero tormentata fino a quando non avesse parlato e un po' perché desiderava che almeno loro potessero aiutarla a sciogliere qualche nodo dato che da sola, in quel poco tempo, non ne era stata capace.

Ovviamente loro, per prima cosa, non si erano trattenuti dal riprenderla per non essere rimasta a Verona anche quella sera, come Marco le aveva chiesto, ma la scusa della nonna l'aveva salvata in corner. Poi avevano cercato in ogni modo di estrapolarle qualche parola riguardo alle emozioni, ai sentimenti, ma se da una parte non era poi così disposta a raccontar loro tutte le sue sensazioni, ancora troppo vive, dall'altra parte non era stata in grado di delinearle, di dar loro una forma, di capire cosa fosse realmente ciò che aveva provato in quel paio d'ore con Marco.

"Michi?!"

"Sì?"

"Ti sei incantata?"

"No, sto guidando. E' normale che guardi la strada!"

Ricorderai l'amore (#2) - Marco Mengoni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora