Capitolo 20

59 5 1
                                    

Quando misi piede nel giardino il sole tiepido mi illuminò ed ebbi la sensazione che mi stesse immergendo in un bagno caldo, un po' la benedizione dell'universo. In lontananza c'era qualche nuvoletta dispettosa, ma ero troppo spaventata per prestarci troppa attenzione, lo stomaco era stretto in una morsa mortale e le mani mi tremavano. Sapevo di non potermi permettere dei ripensamenti, non potevo dire di no; per essere sincera non avrei nemmeno voluto, ma ero decisamente troppo giovane per sposarmi.

Un po' più in là mi aspettava Jean che mi avrebbe accompagnata all'altare. Avevamo pensato a lungo se invece sarebbe stato meglio che arrivassi da sola, ma lui non aveva voluto sentire ragioni. Ripensandoci dopo penso che sapeva benissimo come mi sarei sentita e voleva assicurarsi che la paura non avesse la meglio, che non lo lasciassi anche lì. Quando mi vide rimase per un momento in perfetto silenzio guardandomi, mi chiesi febbrilmente se avessi qualcosa fuori posto, se il vestito non avesse troppe poche sottovesti o se ero già riuscita a sporcarne l'orlo; quando vidi il sorriso riflettersi nei suoi occhi gli sorrisi a mia volta timidamente, mi ero aspettata una battuta sarcastica da lui, invece mi guardava come un uomo innamorato che vede la propria moglie venirgli incontro all'altare.

Mi porse il braccio e io feci qualche passo titubante nella sua direzione, a quel punto fece il suo sorrisetto come ad incoraggiarmi. Gli poggia la mano titubante sulla giacca e mi morsi le labbra guardandolo dal basso, Jean mi guardava raggiante e mi chiesi si avesse pensato qualche battuta di pessimo gusto, sperai le riservasse per un momento meno solenne.

Conoscevo perfettamente la disposizione dei seggi e delle panche nel giardino, così come l'effetto dei nastri e delle lampade appesi agli alberi, sapevo quali fiori avessimo scelto e quale tappeto avrei percorso per arrivare all'altare provvisorio montato sotto un arco di fiori. Eppure quando svoltammo l'angolo per andare incontro ai nostri ospiti rimasi senza fiato. Le lanterne luccicavano nella luce del sole e un vento fresco spostava le foglie producendo un fruscio delicatissimo, tutti erano in piedi in un silenzio quasi reverenziale e sorridevano alla coppia felice.

Il prete che ci aspettava sotto l'arco era un uomo pingue vestito sobriamente, prima di iniziare a recitare in latino la messa aveva fatto un cenno di rispetto ad Anchise, poi aveva sorriso alla congregazione e a noi. Mentre parlava pensai che sembrava credere veramente in quello che stava facendo, anche se suppongo che all'epoca l'ateismo non fosse nemmeno contemplato. Io mi sentivo un nodo in gola e dovevo fare respiri profondi a intervalli regolari per cercare di calmare la corsa folle del mio cuore impazzito, ma nel momento in cui mi girai per guardare Jean negli occhi quando dovevamo pronunciare i voti, l'ansia si dissolse lasciando invece un tremore nella mano che però fu presto ferma nella sua presa, ferma e calda.

"Io, Jean di Melopos, giuro davanti a Dio e questi testimoni di amarti, onorarti e rispettarti in ricchezza e povertà, salute e malattia, finché morte non ci separi. Giuro di proteggerti e di essere un marito amorevole, di non abbandonarti mai, nemmeno quando diventerò vecchio, cadente e insopportabile."

Non potetti trattenermi dal ridere alla sua aggiunta finale e lo vidi sorridere a sua volta mentre mi metteva la semplice fede al dito, alle nostre spalle sentii il borbottio di disapprovazione di mio suocero. Avevo chiesto a Jean di scrivere i nostri voti confessandogli che era una cosa che mi sarebbe piaciuta moltissimo mi fossi sposata nella mia epoca, lui aveva accettato per farmi piacere, ma mi aveva chiesto di rimanere fedele il più possibile alla formula tradizionale. Mi aveva regalato un anello di ferro, il linea con la tradizione severa di Sparta, ma aveva piccole decorazioni che raffiguravano rampicanti e fiori. Lo guardai alcuni secondi prima di prendergli a mia volta la mano e pronunciare il mio giuramento con voce appena tremante:

"Io, Niche, giuro davanti a Dio e questi testimoni di amarti finché il tempo me ne concederà la possibilità, in pace e in guerra, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà. Non ti lascerò a costo di doverti seguire nelle profondità delle tenebre più oscure e giuro di essere una moglie fedele fino alla fine del tempo che mi è concesso con te."

Rintocchi d'eternitàWhere stories live. Discover now