«Smettila di rifiutarmi, lo so che ti piace.» dice e mi afferra di nuovo i polsi spingendomi sul materasso. 

«Per favore, Zayn.» sussurro guardandolo negli occhi con il poco coraggio che mi resta.

«Smettila di pronunciare il mio nome!» grida ad un palmo dal mio viso facendomi sussultare.  «Da ora in poi io sono il tuo padrone e solo in questo modo ti rivolgerai a me. Hai capito?»  dice a pochi centimetri dal mio viso. Apro la bocca, provando a parlare o almeno ad emettere un suono, ma sono paralizzata e mi è difficile perfino respirare.

  «Rispondi!» urla e prendo un grosso respiro, spalancando gli occhi.

   «Si.» boccheggio.

  «Si cosa?»   mi stringe i polsi.

  «Si, padrone.»  mormoro e lui accenna un sorriso perverso.

 «Così va bene, piccola.» dice soddisfatto e mi lascia i polsi. Chiudo gli occhi e respiro liberamente ora che è lontano dal mio volto. Provo a rallentare i battiti del mio cuore, ma sembra che ormai il mio corpo non sia più collegato alla mente. Tento di reimpadronirmi del mio corpo, ma prima di poterci riuscire, Zayn, o meglio, il mio padrone, mi afferra il volto incitandomi a guardarlo. 

  «Toglimi la maglia.»  ordina e io spalanco gli occhi. Cosa ha intenzione di fare? Perché lo devo spogliare? Il cuore riprende a pompare troppo velocemente e sento la colazione alla gola.

Con le mani tremanti, eseguo, spaventata da una, probabile, violenta reazione, in caso di rifiuto.

Quando la maglia cade a terra, scopro il suo corpo asciutto e dipinto da vari tatuaggi. E' quasi completamente ricoperto da disegni colorati, dalle spalle ai polsi, clavicole e petto per poi averne un paio anche sui fianchi.

  «Guarda quanto vuoi.»  ghigna e io sposto subito lo sguardo verso il pavimento, imbarazzata. Afferra il mio mento e mi spinge di nuovo giù sul materasso.  Si abbassa verso di me e si appoggia con le mani ai lati della mia testa. Si avventa sul mio collo e lo bacia. Sento il contatto delle sue labbra calde e del suo respiro sulla pelle, la lingua che mi accarezza e i denti che mordono prima piano e poi con insistenza. Inaspettatamente un gemito scappa dalle mie labbra, sorprendendo anche me. 

Appoggia i gomiti sul letto, avvicinandosi maggiormente, e scende con le labbra sul petto, leccando e succhiando ogni pezzo di pelle. 

Strizzo gli occhi e stringo i pugni trattenendomi e provando a respirare. 

  «Non trattenerti, toccami.» sussurra e mi viene la pelle d'oca.   «E' un ordine.»  sottolinea e io mi mordo il labbro. Sospiro e Zayn morde il seno che fuoriesce dalla scollatura. Istintivamente mi aggrappo alla sua schiena nuda facendolo sorridere.

Con la mano mi afferra una coscia e mi incita ad aprirle entrambe per poi infilarsi tra di esse e distendersi su di me senza darmi peso.

Il vestito si alza e il cavallo dei suoi pantaloni si scontra con il mio sesso facendomi gemere e graffiare la sua schiena.

Ride sommessamente e risale il mio collo, respirandoci sopra e provocandomi brividi. 

Poggia le labbra sulle mie e infila la lingua con lentezza per poi esplorare la mia bocca. Il suo corpo si muove sul mio, provocandomi piacere nel basso ventre. Gemo e graffio la sua schiena mentre la sua lingua rincorre la mia e i suoi denti mi mordono le labbra. Stringo le gambe intorno il suo bacino, provando ad avvicinarlo, ma solo con una gamba ci riesco a causa della manetta. Spalanco gli occhi subito dopo, rendendomi conto di ciò che sto facendo. Per un attimo, solo un attimo, mi sono distratta e ho quasi provando piacere nell'essere baciata e toccata così da un pazzo che mi tiene prigioniera e che si fa chiamare padrone.

Fermo le mani sulla sua schiena e le poggio nuovamente sul materasso per poi abbassare la gamba. 

Lui mi morde il labbro inferiore e poi si stacca, guardandomi negli occhi.

  «Tutto questo ti piace, piccola. Ti piace e si vede, anche tanto. Non mentire a te stessa, sai bene come ti faccio bagnare solo con un bacio o uno sguardo.»  dice e fa per accarezzarmi il viso, ma mi allontano. Sorride e si bagna le labbra per poi ritornare con lo sguardo sul mio volto. 

  «Continua a negare, ma poi non cercare orgasmi da me.»  sussurra e mi si gela il sangue nelle vene. 

Accenna un ghigno e poi si avvicina al mio orecchio, «Mi implorerai di toccarti, di baciarti, di leccarti e di averti e allora capirai chi è che ha in pugno l'altro.» soffia e il cuore mi si ferma per qualche istante. Se avesse ragione? Se volessi davvero ciò che mi sta facendo? Poco fa non volevo per niente che si fermasse, anzi. Forse volevo che si spingesse anche più avanti. Come posso desiderare di essere toccata, baciata o scopata da un ragazzo fuori di testa che mi ha rapita, legata, picchiata e che cerca vendetta? 

  «Ora capisci qual è la vendetta.»  sogghigna e mi lascia un piccolo bacio dietro l'orecchio per poi lasciarmi da sola su quel letto a riflettere.

Sì, ho capito qual è la vendetta.  









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Ragazze scusate il ritardo, ma il portatile era partito e non sapevo come aggiornare. Inoltre erano gli ultimi giorni di scuola prima di ritirarmi e rivedere la scuola direttamente a settembre e quindi dovevo concludere MOLTE interrogazioni. 

Beh, grazie mille, davvero, a chi legge, vota e commenta e niente...a presto, scusate ancora tanto, mi farò perdonare! <3 xx

The Mistake [Z.M.]Where stories live. Discover now