Epilogo

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2 anni più tardi.
Oggi è il gran giorno, sto per salire su una pedana, ma non una qualsiasi, la mia. Quella della finale dei campionati mondiali di nuoto.

Sì, ce l'ho fatta. Due anni fa, dopo quel famoso Natale a casa di nonna Lena, dopo aver regalato a Harry la mia prima medaglia, e dopo aver preso in considerazione le parole di Kristof, ho preso una decisione. Quando sono tornata negli Stati Uniti mi sono rimessa cuffia, occhialini e costume e sono tornata in piscina. Inizialmente è stato difficile: non avevo mai più messo piede in acqua e diciamo che ci sono voluti ben otto mesi di allenamento senza sosta per riprendere i ritmi che avevo abbandonato. Harry e la mia famiglia sono sempre stati lì, a bordo vasca, pronti a supportarmi nel caso volessi continuare e pronti a farmi uscire immediatamente nel caso mi arrendessi.

Qualche mese fa, ho deciso che avrei riprovato a partecipare dato che, secondo il mio nuovo allenatore, avevo tutte le carte in regola per farlo. È stata dura, ma finalmente sono in finale, persino Louis e Olivia, che erano impegnati nella loro luna di miele, sono venuti a vedermi gareggiare. C'è anche Zayn. Sì, quel bastardo non ha fatto la fine di suo padre, che è in prigione ora, ma è costantemente sorvegliato dalle forze dell'ordine a causa di una soffiata anonima di un paio di anni fa, sono sicura che sia stato Harry, ma ora non mi importa, se lui è più tranquillo così, a me va bene.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio prima di scendere in vasca.
« Andrai benissimo, non ti preoccupare tesoro! » mi rassicura Olivia.

« Sai, sono veramente contenta di essere arrivata fino a qua, davvero mi basta questo. » dico, ma è tutt'altro quello che penso. Ogni atleta sa che arrivare in finale molto bello, ma quando sei così vicino al primo posto non ti accontenteresti per nulla al mondo di un secondo o terzo posto.

« Ne sono felice, dai, ora tocca a te. » mi incita, e sotto il suo sguardo entusiasta inizio a scendere le scale e dirigermi verso la piscina.
Quando sento il mio nome entro e subito vengo accolta dalle inconfondibili grida dei miei nipoti mischiate a quelle della folla americana.

Mi avvicino alla pedana e ci salgo sopra, attendendo pazientemente di sentire quel fischio. Osservo le mie avversarie ed ancora non ci credo che ce l'ho fatta. Rivolgo la mia attenzione all'acqua davanti a me, finché non sento l'arbitro parlare. Alzo il bacino, sollevo lo sguardo ed al fischio mi getto sulla superficie fendendo l'acqua come una freccia fende l'aria.

Una bracciata, poi due, poi tre, e ne perdo il conto perché quello che vedo sono solo piastrelle che si fanno man mano più vicine. Dò il tutto per tutto e quando arrivo alla prima capriola mi manca già il fiato, respiro regolarmente, non guardando le altre nuotatrici, è una sfida tra me e me. Quando finalmente tocco il bordo per l'ultima volta, sollevo la testa verso il tabellone.

1º posto: Ye Schwien
2º posto: Jordan Tomlinson
3º posto: Missy Franklin

Onestamente, speravo di vincere, ma questo secondo posto è un enorme traguardo per la gara con me stessa. Sollevo lo sguardo verso la platea, dove so che è seduta la mia famiglia, e li osservo. Esultano, nonostante io non abbia vinto, loro sono contento perché sanno che ho vinto la cosa più importante, la mia paura. Sorrido di rimando e mi congratulo con Ye Schwien prima di uscire dalla vasca e andare a prepararmi per la premiazione.

Nell'istante in cui apro la porta del mio spogliatoio vengo accolta da Harry che è seduto accanto al borsone, e mi guarda. Mi avvicino a lui: « Sono fiero di te, lo sai? Sei stata bravissima. »

« Grazie Harry, » mi abbraccia fortissimo e così tutto va a posto.
« No! Sono tutta bagnata! » rido e mi stacco da lui, la sua maglietta è fradicia. Scrolla le spalle e mi riprende tra le sue braccia per sollevarmi da terra e farmi girare. Quando poso i piedi sul pavimento, non esito a baciarlo e lui non esita a ricambiare. Lo amo così tanto, nonostante il male che mi ha fatto, perché oltre a quello mi ha fatto anche molto bene. « Coraggio campionessa » dice staccandosi « Andiamo a prendere questa medaglia! » e afferrando l'accappatoio me lo lancia per poi uscire dalla porta.
Mi cambio velocemente, infilandomi la tuta solo dopo essermi asciugata. Quando arrivo dal podio vedo di fronte a noi le tre bandiere: Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna.

L'uomo, seguito dalla donna con le medaglie si avvicina a Missy e dopo che l'altoparlante ha pronunciato il suo nome sale sulla pedana e le viene infilata al collo la medaglia di bronzo. Ora tocca a me, aspetto pazientemente che venga pronunciato il mio nome, salgo sulla pedana e stringo la mano all'uomo, sfoggiando la mia medaglia d'argento, successivamente è il turno di Ye.

Dopo aver ascoltato l'inno cinese, facciamo una foto assieme, e la folla esplode in un boato.
Mi guardo attorno confusa, non capendo a cosa sia dovuto tutto quel gran fracasso. Missy sorridente mi picchietta la spalla « Guarda là! » esclama, indicando un preciso punto accanto alla platea. Il mio sguardo saetta verso il luogo indicato e per poco non svengo.

C'è Harry, con le sue fossette e il suo sorriso smagliante. I suoi occhi verdi sono emozionati perché sta reggendo un cartello.

Jordan Tomlinson, lascia che io sia il tuo primo posto.
Vuoi sposarmi?

Immediatamente le lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance. Mentirei se dicessi che non ho mai preso in considerazione l'idea di sposare Harry, ma tutte le volte c'era qualcosa che mi tratteneva, che mi frenava dal volerlo. Adesso, mentre guardo il suo viso tutto ciò che mi passa per la testa è di volerlo vedere tutte le lattine quando apro gli occhi, per il resto della vita.

Non ho dubbi che sia Harry la persona con cui voglio invecchiare e quasi senza accorgermene inizio a correre verso di lui e quando lo raggiungo lo bacio. Lo bacio perché ha creduto in me, mi ha reso migliore, e anche peggiore in certi casi. Lo bacio perché ha rimesso a posto tutti i pezzi del mio povero cuore in frantumi, perché è qui.

« Sì! » urlo staccandomi da lui e guardandolo negli occhi. Per un istante il mondo si ferma e ci siamo solo noi, la folla che applaude diventa un tenue sottofondo quasi impercettibile, ci siamo io e lui. Le nostre labbra vengono di nuovo a contatto e ci baciamo per quella che sembra un'eternità.
Quando ci separiamo ancora, Louis, Fel, Jason e Olivia ci raggiungono congratulandosi con noi. Successivamente arriva la famiglia Payne e so che Karen non vede l'ora di aiutarmi con l'abito e le decorazioni. Liam è emozionato e mi abbraccia congratulandosi anche per la mia vittoria.

Penso a Maya e a quanto mi manca, so che da qualche parte mi sta guardando e anche lei si sta congratulando con me. In Grey's Anatomy, Cristina dice a Meredith "sei la mia persona". Ecco, Maya è la mia persona, quella a cui appartiene un pezzo di me. So che a Harry sarebbe piaciuta, tornando a lui non ci posso credere che lo sposerò.

Più ci penso e meno mi sembra vero, io e Harry siamo così diversi. Lui é così lunatico. Prima è caldo poi è freddo, prima è sì e poi è no, prima è dentro e poi è fuori, prima è su poi è giù. Si sbaglia quando è giusto, prima è bianco e poi nero, litighiamo e rompiamo e poi ci baciamo e torniamo insieme.
Penso di essermi cacciata in un bel guaio, ma è sicuramente il guaio più bello della mia vita.

Tutti sbagliamo, qualche volta.

Note autrice:
Sì, è l'ultimo capitolo. So che sono stata assente per molto ma non riuscivo a trovare un modo in cui questa storia potesse finire. Probabilmente ne scriverò altre, ma prima di ciò, voglio ringraziare tutti quei pochi (ma buoni) lettori che hanno seguito questa storia. Ve ne sono immensamente grata, so che non è bellissima e ce ne sono di migliori ma, intanto vi ringrazio per esserci stati. Non ci sarà un sequel, ma ho molte nuove idee per altro.

Grazie ancora di tutto, alla prossima! Tutto l'amore xx

Sometimes - harry stylesWhere stories live. Discover now