Chapter 1

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Mi sveglio con un senso di stanchezza addosso, non una stanchezza fisica, una stanchezza mentale. All'improvviso ricordo tutto ciò che è successo ieri sera.

- Jordan.. - Louis è seduto in cucina davanti ad una tazza di caffè fumante. - Louis - cerco di mantenere un tono freddo ed indifferente, ma conoscendomi non reggerò a lungo: specialmente se si tratta del mio fratellone.

- Senti mi dispiace tantissimo per ieri sera, stanotte non ho chiuso occhio. Sono un coglione non volevo, davvero scusami. - dice tutto d'un fiato. Lo guardo negli occhi e per un secondo mi perdo, sono uguali ai miei.

- Lou, non importa - cerco di dissuaderlo, ma essendo sangue del mio sangue non è facile smuoverlo dalla sua posizione, è così. Nella mia famiglia siamo tutti fottutamente testardi, le teste dure più delle pietre ma abbiamo il cuore grande come il mare.
- Perdonami davvero non volevo, non dopo tutto ciò che hai passato - la sua voce è spezzata da alcuni singhiozzi, segno che sta piangendo.

Senza aggiungere nulla lo abbraccio fortissimo, sedendomi in braccio a lui proprio come quando eravamo piccoli e non ci stavamo sul divano. Mi lascia un bacio nei capelli e continua con il suo pianto disperato.

So esattamente per cosa sta piangendo. Versa lacrime per Maya, per Jason e Fel, e forse anche per me. So quanto è stata dura per lui non poter fare niente per me quando subivo le sue cattiverie.

- È tutto a posto, non piangere che poi ti vengono le rughe - cerco di sdrammatizzare mentre gli accarezzò la testa. Ride cercando di mascherare il suo sorriso.

Finiamo la nostra colazione assieme e inizio a lavare le nostre tazze, mentre Louis prepara la colazione ai piccoli.

- Mh, chi è il ragazzo che mi hai accennato ieri? - mi domanda curioso e con un sorrisetto pervertito.

- Calma, smonta tutte le tue idee. L'ho conosciuto per sbaglio a spiaggia, la sua sorellina mi è venuta a parlare e lui non la trovava più. Poi Gemma, così si chiama la piccola, ha fatto amicizia con Fel - spiego mentre asciugo i cucchiaini - poi visto che ero in ritardo mi ha offerto un passaggio, ma ha iniziato a dirmi di essere meno ansiosa nonostante non conoscesse nulla di me e potrei avere alzato leggermente la voce e potrei aver sbattuto la portiera della sua auto e potrei averlo in qualche modo insultato - dico marcando il verbo potere.

Mio fratello scoppia ridere - e come si chiama il poveretto?-

- Innanzitutto non chiamarlo poveretto perché se l'è cercata, e secondo il suo nome è Harry - spiegò colpendolo scherzosamente sul braccio.

- Il cognome? - continua il suo interrogatorio. - Non me l'ha detto, e onestamente non mi interessa sapere il cognome di quello lì. Anche se aveva l'aria da Dio Del Sesso con la D maiuscola caro Lou - ripensai all'immensa bellezza del ragazzo riccio.

- Calma gli ormoni sorella, niente sesso prima del matrimonio era il patto, ma l'hai già infranto, perciò non mi interessa sapere le tue fantasie sessuali cara Jordan - si tappa le orecchie e mi da le spalle ridendo.

- Ispirava sesso violento - continuo sapendo di farlo arrabbiare.
- Jordan, sei fortunata che sono in ritardo. Ora vado al lavoro, prima di andare anche tu porta Fel e Jas dalla Signora Payne del piano di sopra - annuisco e lo saluto con un bacio sulla guancia ricevendone in cambio uno sulla fronte.

Dopo aver tirato giù dal letto Felicitè preparo il biberon per Jason e lo prendo in braccio per farlo mangiare.

- Amore porta Jason in camera e vestiti, più tardi arrivo e ti aiuto - dico alla bambina mettendo Jason sul tappeto, lo vedo gattonare dietro a sua sorella. Che scena adorabile. Il suono del campanello mi sprona.

Sometimes - harry stylesWhere stories live. Discover now