Chapter 9

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Quando torniamo in sala c'è già Lucas seduto su uno degli sgabelli del bancone.

- Sei bellissima - mi sorride baciandomi entrambe le guance.

- Gra - non riesco a finire la frase poiché un rumore sordo riecheggia nella strada.
E poco dopo, un altro sparo.

Ho sempre odiato i rumori sordi. Che si trattasse dello scoppio di un fuoco d'artificio, che si trattasse di un tuono o di uno sparo, ne sono sempre stata terrorizzata. Non per un motivo particolare, semplicemente ne ho una paura folle.

Dopo quel secondo rumore sento il cuore accelerare, non riesco più a contare i battiti e mi sento mancare. So che sto per svenire, mi appoggio a Lucas che mi sta guardando confuso. Quando capisco che non riesce più a reggere il mio peso credo di stare per cadere, ma due braccia riescono a evitarmi l'impatto col pavimento di legno.

L'odore è famigliare, lo riconosco immediatamente, è Harry. Non riesco a muovermi, ci sto mettendo tutta la volontà che ho in corpo per pronunciare una frase o cercare di muovere un muscolo, ma nulla. Sento Harry abbracciarmi e il respiro caldo che esce dal suo naso mi accarezza il collo, facendomi lentamente sentire meglio. Quando riesco a muovermi leggermente, mi stacco dal ragazzo e mi siedo accanto al bancone, nessuno ha fatto caso al mio mancamento per fortuna, erano tutti troppo presi dal capire cos'è successo in strada.

- J-Jordan... Come ti senti? - la voce del riccio trema, e fa uno strano effetto vederlo così, solitamente è sempre impassibile.

- Sto bene, davvero - dico staccandomi leggermente da lui. - Vieni a casa con me, per favore - mi supplica Harry.

- N-Non posso, avevo promesso a Lucas che..- vengo interrotta dalla voce del biondo - No, tranquilla, sono più sereno se vai a casa, mandami un messaggio quando starai meglio - mi da un bacio sulla guancia e mi accarezza lo zigomo. È un ragazzo così dolce.

- Forza, andiamo -  il riccio mi pende la mano e mi porta fuori dall'Hollis. Questo gesto così spontaneo mi sorprende molto, ho una strana sensazione al petto.

- C-Cosa è successo? - domando balbettando, non so se lo faccio perché sono ancora spaventata dall'accaduto o se lo faccio perché sono imbarazzata dal fatto che Harry mi sta tenendo per mano.

- Hanno rapinato la banca qui di fronte. Sali, ti porto a casa - eseguo il suo ordine e mi siedo sul sedile della sua auto.
Dopo quindici minuti di assoluto silenzio, arriviamo sotto il mio palazzo. Sgancio la cintura di sicurezza ed esco dall'automobile senza guardarlo. - Qual'è il tuo problema?! - sbotta da dentro abitacolo.

- Se non ti parlo non vuol dire che io abbia un problema, semplicemente non voglio parlarti - sono ancora arrabbiata con lui per la scenata durante la pausa pranzo.

- Bimbetta di merda - se crede di offendermi si sbaglia, mi hanno detto di peggio, in più sono una a cui il parere altrui non fa né caldo né freddo.

- Stronzo viziato del cazzo - sbatto la portiera, mi fa il dito medio, per poi ripartire a tutto gas. Non può fare lo stronzo con la stronza più acida di sempre.

- Lou, sei a casa? - domando mentre entro nell'appartamento.

- Sono in camera mia - mi grida.

Quando entro nella sua stanza lo vedo davanti allo specchio che si sta sistemando i capelli ed un odore di colonia mi penetra le narici. - Ehi - mi da un bacio sulla fronte.

Sometimes - harry stylesWhere stories live. Discover now