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Sequel di "Ti ho voluto bene veramente (#1) — Marco Mengoni"


Appoggiato allo stipite della cucina continuava a guardare Michelle che, probabilmente inconscia di essere osservata in quel momento, teneva lo sguardo fisso sulla TV e a mangiucchiava la cannuccia del frullato che stava bevendo. Non poteva dirsi certo che la sua amica fosse realmente concentrata sul film, sembrava decisamente più immersa nei suoi pensieri, o in qualche punto in mezzo al cielo, tra le nuvole.

In quegli ultimi mesi gli era capitato spesso di ritrovarsi ad osservarla mentre entrava in uno di questi suoi momenti, all'inizio se ne era preoccupato, ma col passare del tempo aveva iniziato a comprendere che non c'era nulla di sbagliato, nulla di cui preoccuparsi. Né lui né Laurel avevano mai avuto il coraggio di chiederle se avesse bisogno di aiuto o se semplicemente volesse parlare loro di cosa gli stesse passando per la testa, ma il motivo di quei lunghi silenzi, di quegli occhi che scrutavano l'orizzonte in cerca di un volto, due occhi, o semplicemente una risposta, era così palese da non dover nemmeno essere ricercato.

Decise di avvicinarsi cautamente a lei perché sia lui che Michelle stessa sapevano perfettamente che quel giorno i pensieri della ragazza erano tormentati da qualcosa che non necessariamente riguardava solamente quel pensiero costante e fisso che non avrebbe ammesso nemmeno a lui e a Laurel. Si sedette accanto a lei e con delicatezza le tolse il bicchiere con il frullato dalle mani.

"La cannuccia non ti ha fatto nulla, perché devi tormentarla?"

"Ansia!"

La guardò meglio e notò le occhiaie attorno ai suoi occhi, ma non se ne stupì, anzi, era certo che anche sul suo viso portasse i segni della notte appena trascorsa in bianco. Avevano aspettato che Laurel si fosse addormentata per sgattaiolare entrambi in sala e continuare a programmare il giorno seguente nei minimi dettagli. Non che ci fosse poi così tanto da decidere, ma loro tre avevano sviluppato col passare degli anni la capacità di capirsi anche semplicemente attraverso uno sguardo, quindi lui e Michelle avrebbero dovuto impegnarsi a fondo per riuscire a non fare trasparire nulla.

"Ormai dovrebbe essere qui, l'orario è questo!"

"Vedrai che tra poco suonerà al campanello, tranquilla."

"Laurel? E' tranquilla? Secondo te si è accorta di qualcosa?"

"Nulla, zero proprio."

"Allora almeno noi il nostro compito lo abbiamo svolto, ora speriamo che Liam sia altrettanto bravo!"

Nel frattempo Laurel, ignara dei complotti che ormai da qualche giorno stavano avvenendo alle sue spalle, si trovava in cucina, con la porta semichiusa, intenta a preparare qualche pietanza per la cena di quella sera. Aveva salutato Liam ormai da quattro mesi, ma non c'era stato giorno in cui il ragazzo non era riuscito a connettersi via Skype per parlare anche solamente per cinque minuti con la propria ragazza.

Michelle aveva smesso di tormentare la cannuccia per iniziare a sbattere continuamente e velocemente un piede a terra, vittima di un nervosismo che aumentava di secondo in secondo. Non era da biasimare, si trattava pur sempre del suo fratellastro e della sua migliore amica. Aveva perdonato Liam nel giro di pochi giorni, dopo la partenza inaspettata di quest'ultimo, sorprendendo tutti dato che non era solita dimenticare e perdonare così alla svelta.

Ma Michelle era maturata davvero tanto dopo la partenza di Marco. C'erano alcuni aspetti della sua vita precedente, gli unici leggermente negativi, che erano magicamente scomparsi, lasciando dietro di sé una persona rinnovata, più tranquilla e meno pronta a lottare e arrabbiarsi per ogni minuzia. Aveva perdonato Liam, nonostante tutto, e sapeva per certo che Michelle avesse perdonato anche Marco, anche se su di lui non si era mai più espressa dopo quel primo giorno seguito alla sua partenza. Non aveva mai più accennato a sua madre, se non per ricordare aspetti positivi della sua infanzia, ma questo non voleva dire che avesse cambiato idea su di lei correndole incontro, anzi, non c'era stato alcun miglioramento nel loro rapporto, ma sotto questo aspetto sia lui che Laurel avevano potuto smettere di preoccuparsi.

Ricorderai l'amore (#2) - Marco Mengoni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora