#190.

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Louis preparò velocemente il proprio pranzo e, con una grande voglia di tornare al fianco del suo amabile ragazzo, prese tra le mani il panino appena disposto sul piccolo piatto di porcellana bianca per dirigersi verso il salotto.

"Non ti dispiace se mangio qui, vero?" chiese sorridendo vedendo come Harry, appena incontrato il suo sguardo, si fosse illuminato facendo spuntare due adorabili fossette sul suo dolce viso.

Dimenticandosi del cellulare che, subito, abbandonò distrattamente sul tavolino di fronte a sé, il riccio si rannicchiò permettendo al ragazzo più grande di accomodarsi sul divano. In seguito, allungò nuovamente le gambe poggiandole sul grembo dell'altro che, intento a mangiare, "Programmi per la giornata?" domandò distrattamente guardando il suo compagno con la coda dell'occhio.

Harry scrollò le spalle e, con innocente ovvietà, "Tante coccole." rispose semplicemente annuendo in modo da sottolineare le proprie parole.

Louis sorrise in accordo a quelle parole e, beandosi del leggero silenzio che si era creato tra lui e il riccio, finì di mangiare il suo squisito pranzo: era davvero orgoglioso del panino al tacchino che era stato in grado di preparare con le sue stesse mani senza creare alcun danno alla preziosa cucina dell'altro ragazzo.
Si pulì con il dorso di una mano dalle piccole briciole che gli sporcavano le labbra sottili per poi "Potremmo anche, sai? Scopare di nuovo." aggiungere ammiccando il direzione del più piccolo che, come da copione, arrossì imbarazzato.

"Louis!" strillò quindi shoccato dalla completa mancanza di filtri da parte del maggiore. "Cerchiamo di utilizzare queste giornate in maniera produttiva, per favore." continuò poi pacatamente tirandogli uno scherzoso calcio sul fianco.

Quest'ultimo "Appunto, bimbo." ridacchiò prima di prendere uno dei piedi del ragazzo tra le mani cominciando a massaggiarlo con dolce cura.

Sorridendo per le tenerezze che Louis gli stava concedendo, "Stupido." commentò prima di aggiungere un appena sussurrato "Mi sei mancato da star male." che, irrimediabilmente, fece sorridere il liscio.

Di rimando, "Anche tu mi sei mancato, amore mio. Ogni singolo istante." confessò guardando Harry con occhi talmente puri ed innamorati da far sentire in giovane terribilmente colpevole: quante volte, durante quel loro periodo di separazione, aveva tradito quello sguardo così sincero?
Louis non faceva altro che dargli amore, affetto e devozione mentre lui? Cosa aveva fatto se non mentirgli spudoratamente nascondendosi dietro bugie che ormai non potevano più essere considerate né piccole né, tantomeno, innocenti? No, non lo meritava: doveva essere sincero e confessargli la verità.

Deglutendo rumorosamente, Harry si alzò dalla sua comoda posizione interrompendo, in questo modo, il contatto fisico che lo univa all'altro e "Boo, devo confessarti un cosa." bisbigliò con timida insicurezza.

Louis inarcò le sopracciglia ma, non volendo lasciarsi amareggiare dalle parole del compagno che probabilmente voleva solo ricordargli quanto lo amava, "Non ce n'è bisogno, piccolo: sono già a conoscenza dei sentimenti che provi per me ma, infondo, come potrei darti torto? Sono così fottutamente figo." scherzò ridendo allegro.

Il minore abbassò lo sguardo portandolo tristemente alle proprie mani per poi aggiungere un più serio e convincente "Louis, ti prego: è importante." che fece storcere, con reale confusione, le labbra del fidanzato.

"Scusa, ti ascolto.".

Ottenuta l'attenzione di Louis, Harry iniziò a torturarsi le labbra affondandoci i denti bianchi in cerca di un dolore fisico che, in qualche assurdo modo, potesse distrarlo da quell'estenuante paura che si era radicata nel suo cuore: e se avesse perso Louis?
"Prometti di non arrabbiarti." supplicò spaventato dall'idea che l'amore della sua esistenza potesse odiarlo.

A quella richiesta, il cuore di Louis prese a battere nel suo petto con maggiore e sconnessa frequenza: quelle quattro parole non potevano portare assolutamente a nulla di buono.
"Harry, mi sto preoccupando." fece presente passandosi una mano a scompigliare i capelli lisci.

"Solo, ascoltami fino alla fine e non saltare a conclusioni affrettate, okay?" chiese il più piccolo facendo sospirare profondamente Louis che "Posso provarci." cercò di assicurare provando a trattenere la sua trepidazione.

Sentendosi quasi soffocare dai dubbi, Harry tentennò lasciandosi divorare dal panico: quali erano le giuste parole da usare? Come avrebbe fatto a non inciampare, come suo solito, tra le sue stesse affermazioni?
Ci pensò a lungo e, percependo l'ansia di un trepidante Louis, sputò un fin troppo diretto "Xander mi ha baciato." chiudendo gli occhi verdi non volendo vedere l'espressione del ragazzo accomodato di fronte a sé.

Balzando in piedi con un scatto, "Come cazzo si è permesso a toccarti? Lo ammazzo, io- no, basta: è un uomo morto!" urlò adirato il maggiore prima di domandare ad Harry l'indirizzo del moro giustificandosi con un "Mi serve per andare a spaccargli quella faccia di merda che si ritrova, ovviamente.".

Il più piccolo scosse la testa e, prendendo per un braccio il ragazzo infuriato, "No, senti: calmati e ascoltami, per favore." lo pregò facendolo tornare seduto.

"La sera in cui abbiamo festeggiato il mio complean-" "È successo alla tua festa e tu me lo dici ora?" interruppe Louis facendo innervosire il riccio che "Beh, scusa se ho preferito dirtelo di persona!" si giustificò alzando gli occhi al cielo.

A quel comportamento, il maggiore voltò il viso in direzione opposta a quella dell'altro e, incrociando le braccia al petto, palesò la sua stizza facendo fallire Harry nel tentativo di non sorridere: gli occhi verdi, infatti, non poterono far altro che addolcirsi difronte a quel gesto tremendamente adorabile.

"Boo, eravamo entrambi ubriachi: non ha significato nulla e anzi, probabilmente, ho immaginato che quello che stessi baciando fossi tu." spiegò Harry.

Louis si voltò di scatto e, indispettito, "Probabilmente? Oh, fanculo!" esclamò alzando le braccia al cielo in un gesto teatrale.

Il minore sbuffò e, cercando di far ragionare il proprio ragazzo, "Però, pensaci: anche tu hai baciato Eleanor al tuo compleanno, non è forse così?" domandò retorico prima di difendersi con un banalissimo "Sai bene come funziona: l'alcol fa brutti scherzi.".

Con una risata appena accennata, "Come se potessimo mettere a confronto le due cose." disse il più grande scuotendo la testa per poi sottolineare l'innocenza del bacio che aveva dato a quella che, per lui, non era mai stata e mai sarebbe stata qualcosa di più di una amica.

"Anche il mio bacio con Xan non è stato nulla di più che un minuscolo bacio a stampo." controbatté l'altro facendo inarcare le sopracciglia di Louis che, imbronciandosi, "Davvero?" domandò incerto,

Harry annuì lentamente e, avvicinando il proprio viso a quello del suo amato, "È stato, più o meno, qualcosa del genere." pronunciò lentamente sulla sua bocca sfiorandola leggermente.

Il maggiore sorrise accarezzando le guance e i capelli ricci del ragazzo e, coinvolgendolo in bacio passionale, si dimenticò di quella loro discussione e anche del resto del mondo.
"Cazzo, amo le tue labbra: sono mie." concluse autoritario non ammettendo alcun tipo di obiezione che, in ogni caso, non sarebbe mai sopravvenuta.

Baciando la tempia sinistra di Louis, "Non solo quelle lo sono, Boo." rivelò Harry.







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Scusate l'assenza ma è maggio e, con questo, ho detto tutto.
Venerdì, in fila al concerto del mio Marco, mi sono ustionata le spalle e le ginocchia e, Gesù bambino, non potete capire il dolore. Per non parlare dell'infarto che mi ha fatto venire il signorino Styles con la sua bella foto insta! Ho bisogno di una foto dei suoi capelli tipo O R A D E S S U B I T O !!! 🎀
Morta e risorta 3785324689953 volte, Giulia xx.

𝒦iwi. 『 larry. 』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora