#120.

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Harry, con un lungo sbadiglio, si svegliò tra le braccia del proprio ragazzo che "Buon giorno, piccolo." lo salutò con un dolce sorriso, "Hai dormito bene?".

Annuì a quella domanda passandosi una mano sugli occhi e "'Giorno, Boo." mormorò con voce impasta alzando di poco il viso per poter osservare l'altro, "Sei sveglio da molto?" chiese interessato.

"Nah, non più di tanto," rispose Louis vago mentre giocava con i ricci scompigliati facendo sorridere lievemente il proprietario di quei capelli cosi indomabili, "Zayn e Niall mi hanno svegliato con le loro stupide chiamate."

Il minore rise un po' e "È normale, no?" domandò retorico, "È il tuo compleanno, ovviamente vogliono farti gli auguri.".

"No, non si tratta solo di quello." spiegò Louis arrotolandosi una lunga ciocca di capelli mori al dito, "A quanto dicono: avevo promesso che mi sarei occupato io di cercare un dj per la festa di 'sta sera ma sembra che io me ne sia dimenticato." concluse scrollando le spalle.

"Cosa? Louis, come puoi dimenticarti di una cosa del genere?! È la tua festa di compleanno." sottolineò Harry preoccupato sgridandolo.

Seccato dai continui ed assillanti rimproveri che stava ricevendo a causa di quella stupida questione, "Beh, oops." commentò Louis sbuffando, "Non lo farò più, mamma, lo giuro." promise sarcasticamente facendo alzare gli occhi verdi di Harry al cielo.

"Divertente, davvero." criticò quest'ultimo, "Almeno, siete riusciti a trovare una soluzione?" s'informò.

"Sembra che Zayn abbia un piano.. Avresti dovuto sentirlo, era comico, davvero: questa è l'ultima volta che ti paro il culo, Tomlinson." imitò ridendo divertito, "Come se non l'avesse già detto circa un miliardo di volte.".

Harry sorrise baciandolo dolcemente sulla punta del naso, "Hai dei bravi amici." sostenne, "Non vedo l'ora di conoscerli." "Sì, ma" lo interruppe il maggiore ammonendolo, "non dare troppa confidenza ad Horan: è un pervertito senza speranza." sostenne facendo ridere rumorosamente Harry.

"Non mi sembra tu sia nella posizione adatta per puntare il dito contro qualcuno, signorino maniaco." canzonò il più piccolo.

Con una scrollata di spalle "Io ti ho avvertito, piccolo, sta a te scegliere cosa fare." commentò Louis sfidandolo con gli occhi, "E poi, ora come ora," aggiunse divertito, "nemmeno tu puoi permetterti di etichettare qualcuno.".

"Eh?" chiese il riccio alzando un sopracciglio, "E perché mai?" "Ho tre buonissimi motivi, caro mio." dichiarò l'altro annuendo con la testa in modo da evidenziare la sua convinzione.

"Ma davvero?" rise Harry scettico, "Su, dai, voglio sapere cosa ti sei inventato questa volta." lo incitò curioso mettendosi a sedere in modo da poterlo guardare meglio.

Con un sorriso beffardo, "Semplice:" disse sicuro di sé il maggiore, "motivo numero uno," dichiarò alzando l'indice mostrandolo ad Harry, "secondo motivo e, infine, terzo." aggiunse mano a mano che affiancava al primo dito anche il medio e l'anulare.

Harry, non capendo immediatamente lo scherzo osceno di Louis, fissò interrogativo il ragazzo cercando un senso ai quei suoi strani gesti; quando, finalmente, capì che il liscio si riferiva a ciò che era accaduto tra loro quella stessa mattina, si coprì il viso divenuto rosso a causa dell'imbarazzo e "Come diavolo fai ad essere così malato?" urlò incredulo.

Louis rise a crepapelle finché la suoneria del suo telefono non raggiunse il suo orecchio, distraendolo.

Una volta ripresosi dal turbamento, "Non rispondi?" sollecitò Harry facendo scuotere la testa del maggiore che "No." disse con un lungo sospiro, "Probabilmente sarà ancora Zayn: vorrà sapere se mi sono occupato delle commissioni che gli avevo promesso di portare a termine." spiegò passandosi svogliatamente una mano trai i capelli.

𝒦iwi. 『 larry. 』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora