Capitolo ventisette

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Cammino lentamente sulla sabbia, scocciata di essere in questo luogo che tanto detesto.
La compagnia di Nash è molto più che piacevole, lo ammetto, ma ciò non toglie che ho sempre odiato -e probabilmente sempre odierò- il mare.

"Avanti Audrey, fammi un sorriso."
Nash mi si affianca, una volta che si è tolto le scarpe, e mi mette un braccio sulle spalle, attirandomi verso di sé.

Sento le gambe tremare, ma non lo do a vedere e mi ricompongo all'istante.
"Non mi va di sorridere." Dico, guardando davanti a me.
Nash si ferma di colpo, e per poco non vado a sbattere a una vecchia signora che cammina, insieme a quello che deduco sia suo marito, davanti a noi.

Mi giro verso Nash, guardandolo male. "Ma che fai?"
Lui mi prende i fianchi, e mi attira verso di sé.
"È per Cameron?" Chiede, assottigliando le palpebre.
Al suo nome il mio cuore inizia a fare capriole nel petto.
"Cosa c'entra ora?" Chiedo ingenuamente, sperando che Nash non si accorga del tutto delle sensazioni che mi provoca Cameron anche quando non c'è.

Nash inclina la testa di lato. "Smettila di fingere di non capire." Dice, avvicinandosi a me.
Io cerco di fare un passo indietro. Tutta questa vicinanza mi mette a disagio.
"Non fingo, Nash. Non capisco sul serio."

Lui fa un lungo respiro, prima di fare la domanda che speravo non mi facesse.
"È per Cameron che non hai voglia di sorridere?"
Boccheggio per qualche secondo, in cerca di qualcosa di sensato da dire.
"Sì. No. Cioè...insomma...io non-"
Nash ride leggermente. "Okay, non lo sai nemmeno tu."

Scuoto la testa, mentre lui mi lascia andare.
Ora che non siamo più tanto vicini quasi mi manca.
Sbatto le palpebre un paio di volte, sopresa di quello che penso, facendo qualche respiro.
Stare con Nash è bello, ma non mi fa bene. Mi confonde da morire, e l'unica cosa di cui ho bisogno ora sono certezze.

Ci sediamo su una piccola duna di sabbia, e restiamo in silenzio per qualche minuto.
Durante questo lasso di tempo mi prendo qualche secondo per pensare.

Cameron mi manca, e questa non è una novità.
Però da quando sono arrivata qui con Nash la situazione si è alleggerita parecchio.
I giorni deprimenti sono finiti, e sono ormai due settimane che io e Cameron non parliamo.
Però è tutto difficile, e non so da dove cominciare.
Voglio mettere a posto le cose fra noi, ma nel contempo ho paura di rovinare di nuovo tutto quanto.

Sono una persona insicura, e per quanto senta di essere legata a Cameron, le cose fra noi non saranno mai facili. E questa consapevolezza mi fa stare male.

Se avessi la possibilità di scegliere cosa fare, probabilmente sceglierei lui.
Sceglierei le nostre litigate, e subito dopo i nostri abbracci per fare pace.
Sceglierei le urla, tutte le lacrime che mi ha fatto piangere. E poi sceglierei tutti i sorrisi che mi ha regalato, che di conseguenza hanno fatto sorridere anche me.
Sceglierei tutte le volte in cui Cameron mi ha fatta sentire giusta, e anche con quanta facilità, in passato, è riuscito a farmi sentire sbagliata.
Sceglierei tutte le volte in cui mi ha presa in giro, tutte le volte in cui mi mancava e non ho saputo dirglielo.
Sceglierei di rivivere tutto quanto. E anche di non farlo finire.

Ogni momento passato insieme a lui è prezioso, e tutti i ricordi di noi provocano in me malinconia, tristezza, e anche nostalgia. E questo solo perché so di non poterli rivivere.

Ma non sono io a decidere.
Qualcuno -l'ennesima persona- si è messo contro di noi, e per la prima volta sono riusciti a farmi spaventare.
I messaggi di minaccia contro di me non mi preoccupano più di tanto, non sono ingestibili. Ma quando, durante le vacanze di Natale, mi sono arrivati messaggi riguardanti Cameron, mi sono spaventata.

Mi sono arrivate minacce che mi hanno terrorizzata, e tutto si riduceva ad un semplice, massacrante messaggio: lascialo.
E io l'ho lasciato.
Se per codardia o per amore ancora non l'ho capito, ma non posso permettermi di metterlo in pericolo sono perché lo amo egoisticamente tanto.

"Non è per lui che non sorrido." Ammetto improvvisamente, spezzando il piacevole silenzio fra me e Nash.
Con la coda dell'occhio lo vedo girarsi verso di me.
"E perché, allora?"
Mi stringo nelle spalle. "È complicato."
"Non sono stupido."

Annuisco, accennando un sorriso. "Non è per lui che sto male, ma mi manca maledettamente tanto."
Nash si acciglia. "Non è logico. Nè coerente."
"Lo so, Nash. Però è difficile. Abbiamo lottato per stare insieme, e alla fine ho rovinato tutto."

Nash rimane in silenzio per qualche secondo, poi, improvvisamente, mi prende la mano. "Con me puoi parlare."
Sorrido tristemente. "Sì, lo so."
Nash sbuffa. "Tu sai sempre tutto, ma sembra tanto che ti sia persa. E forse non è solo una mia impressione, ti sei persa per davvero."

Rimango in silenzio, perché le sue parole sono schifosamente vere.
"Sei stata tu a lasciarlo."
"Allora perché non riesco a smettere di pensare a lui?" Chiedo, con una nota di disperazione nella voce.

Nash si avvicina a me, stringendo affettuosamente le nostre dita.
"Lo sai cosa penso?" Chiede, ma continua a parlare senza aspettare che io gli risponda. "Penso che tu e Cameron siate complicati. Siete due poli opposti, ma allo stesso tempo siete così simili, e questo ti spaventa. Hai paura che lui un giorno possa stancarsi di te, e per quanto ti sembri assurdo, per lui è lo stesso. Vi amate, e ve lo dite. Il problema è che non sapete dimostrarvelo. L'amore non è qualcosa che scegli, Audrey, nè puoi controllarlo. Non puoi dire di amare una persona, o pensare di farlo, se poi non sai dimostrarlo.
L'amore non è parole, promesse, messaggi o notti intere a parlare al cellulare.
L'amore è silenzi, semplicità. È essere se stessi. L'amore è occhi che parlano da sé, è voglia di stare insieme, e poi starci per davvero.
L'amore è innamorarsi degli stessi occhi tutti i giorni. È perdersi in quel suo profumo inconfondibile.
L'amore è quella cosa che tu sei da una parte, e lui dall'altra, ma gli sconosciuti si accorgono che vi amate.
L'amore è quando sei pronto a fare di tutto, anche soffrire.
E sì, non è facile, e spesso nemmeno divertente, ma se due persone si amano, troveranno il modo di stare insieme."

Con le lacrime agli occhi, mi sporgo verso di lui, e lo stringo in un forte abbraccio.
Non avrei mai pensato che Nash potesse essere così profondo, nè che potesse pensare certe cose.
Io credevo semplicemente che fosse uguale a tutti gli altri, e che avesse un'idea molto astratta dell'amore.

"Mi lasci sempre senza parole." Ammetto sincera, una volta che sciogliamo l'abbraccio.
Nash ride di gusto, poi mi fa un sorriso. "Sono favoloso, lo so." Finge una mossa teatrale, facendomi ridere.
Scuoto la testa, ancora col sorriso stampato in faccia. "Lo sei sul serio, Nash."

Torno seria, e lui fa lo stesso.
Si sporge verso di me, socchiudendo gli occhi, e quando penso che stia per baciarmi, mi sorprende di nuovo, lasciandomi un dolcissimo bacio sulla fronte.
"Adesso torniamo a casa."
Si alza da terra, prima di tirare su anche me.

Non parliamo fino a quando non arriviamo davanti a casa mia, poi io mi slaccio la cintura, facendo un piccolo sorriso.
"Grazie per oggi, Nash."
Lui sorride. "Possiamo rifarlo quando vuoi, tesoro. Ma la prossima volta niente mare, okay?"
Rido insieme a lui, poi scuoto la testa. "Ora mi piace."
"Come mai?" Chiede, allungandosi verso di me.
"Perché mi ci hai portato, e per qualche ora sei riuscito a farmi essere totalmente me stessa. Quindi grazie."

Nash sorride, sincero. "Non devi ringraziarmi. Hai fatto tutto tu, io ti ho solo dato una spintarella nella direzione giusta."
Aggrotto le sopracciglia, leggermente confusa. "Con quel discorso sull'amore?"
Lui scuote la testa. "No, semplicemente facendoti saltare l'ultima ora. Il resto poi è venuto da sé."

Sorrido incerta, prima di scendere dalla macchina mormorando un semplice 'ciao'.
Non mangio la cena, evitando del tutto ogni scontro con mia madre.

Quando poi si fanno le undici, dopo che ho studiato, ho letto un po', ho guardato un film, e mi sono preparata per dormire, mi infilo nel letto.
E per tutta la notte, non faccio altro che pensare alle sue parole.
Forse Nash ha ragione.
Forse se due persone sono destinate a stare insieme, verrà tutto da sé.

Spazio Autrice

Ciao fiorellini.
Facendo due rapidi conti, mi sono accorta che mancano solo tre capitoli alla fine della storia!
Sad.
Comunque, stavo pensando, se alla fine di questa storia ne scrivessi un'altra, in quanti la leggerebbero? Mi farebbe molto piacere!
Fatemi sapere con un semplice commento, intanto vi avviso che il prossimo capitolo lo pubblicherò la prossima settimana!

Will Be Forever||CameronDallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora