Capitolo venticinque

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Rimango in silenzio, facendo profondi respiri.
Cerco di calmarmi, ma non ci riesco.
Non farmi prendere dal panico è praticamente impossibile, e ho il terrore che le cose possano degenerare da un momento all'altro.

Più non parlo, più vedo i muscoli di Cameron irrigidirsi.
Non è solo nervoso, ma anche incazzato. E deluso, sicuramente dal fatto che non gli abbia mai parlato di quei famosi messaggi.
Non volevo farlo preoccupare, ma a quanto pare ho solamente peggiorato la situazione tenendogli nascosto che qualche idiota mi manda messaggi simili.

Sinceramente, non pensavo che Cameron potesse arrabbiarsi così tanto.
Io speravo di fargli un favore. Non voglio rendere la sua vita impossibile a causa dei miei casini, ma forse era destino fin dall'inizio che Cameron venisse a saperlo.

Sospiro frustrata, cercando in tutti i modi di sfuggire al suo sguardo.
Mi sento una stupida.
Avrei dovuto parlare subito a Cameron di quei messaggi.
Avrei dovuto fidarmi del tutto di lui.
Non mi avrebbe giudicata.
Magari sarei riuscita ad evitare questa situazione.

"Quali messaggi, Cameron?" Domando, fingendo di non sapere ciò di cui sta parlando.
Lui mi fissa in cagnesco, prima di chinarsi su di me tanto vicino da farmi esplodere il cuore nel petto.
"Smettila di mentirmi."
"Non ti sto mentendo, infatti."
"Mi dici stronzate da una vita, Audrey. Credi che non sappia quando cerchi di evitare qualcosa?" Ribatte, inarcando un sopracciglio.

Mi mordo la lingua per evitare di dirgli qualcosa di cui potrei pentirmi.
"Non è niente, tesoro, lascia perdere." Gli faccio una carezza sulla guancia, e lui chiude gli occhi quando le nostre pelli si sfiorano.
Sembra che sia in uno stato di trance.

Forse ho su Cameron lo stesso effetto che lui ha su di me.
Basta che le nostre mani si sfiorino e il mio cuore fa tre capriole nel mio petto.
E' sempre tutto così confuso quando siamo vicini, ma allo stesso tempo le emozioni che riesce a trasmettermi sono travolgenti, passionali.
Manda scariche elettriche al mio cuore. L'ha sempre fatto.

"Non lascio perdere. Uno stronzo ti scrive 'ste cazzate, Audrey. Non posso fare finta di niente." Sospira, appoggiando la sua fronte sulla mia.
Prima che possa parlare, stringe i denti.
"Lo prendo a pugni, questo idiota. Aspetta che gli metta le mani addosso..."
"Cameron, non fa niente, dico sul serio." Provo a persuaderlo, dato che sono perfettamente consapevole che sarebbe veramente in grado di picchiare chiunque mi mandi questi messaggi.

La verità è che chiunque si stia prendendo gioco di me con quei messaggi ha perfettamente ragione.
Cameron è troppo per me, e non c'è niente che io possa fare per tenerlo con me.

Lui scuote la testa, assorto completamente nei suoi pensieri.
Darei milioni per sapere a cosa sta pensando.
"Non ti meriti queste cattiverie."
"Non mi importa." Mento.
"A me sì. A me importa di te."

Cerco di soffocare il sorriso che in tutti modi vuole spuntarmi sul viso, e ignoro completamente i battiti accelerati del mio cuore.

Scuoto la testa. "Smettila."
"Smetterla? Mi preoccupo per te, dannazione! Ho passato tutta la vita a farlo, non smetterò proprio adesso." Ribatte, facendomi infuriare.
"Perché non capisci, Cameron?" Gli urlo contro.

"Sei tu che non capisci! Io ci tengo a te, d'accordo? E non lascerò che qualche coglione si metta fra di noi." Mi punta l'indice contro, parlando con voce sufficientemente alta da attirare l'attenzione di alcuni studenti che passano di qui proprio adesso.
Scuoto la testa, soffocando le lacrime.

"Devi smetterla, Cameron, dico sul serio."
"Cosa dovrei fare, eh? Smetterla di preoccuparmi per te?" Mi chiede, con voce roca e spaventata.
"Smettila di amarmi!" Grido. Cameron sgrana gli occhi, facendo un passo indietro, e io mi porto una mano tremante davanti alla faccia. "Smettila di amarmi." Sussurro piano, spostando la mano per guardarlo dritto negli occhi.

Will Be Forever||CameronDallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora