Capitolo sedici

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Ho sonno.
Questa mattina restare sveglia e attenta a scuola è stata una vera e propria tortura.

Ho passato tutta la notte-o meglio, le poche ore che mi rimanevano- a pensare al messaggio di quello sconosciuto.

Ammetto di essermi un po' spaventata.

So benissimo che potrebbe essere soltanto uno stupido scherzo, magari di qualche cretino qualunque che vuole spaventarmi, ma sono comunque agitata.

"Le mangi quelle patatine?" La voce di Travor interrompe i miei asfissianti pensieri.

Scuoto velocemente le testa, tornando nella vita reale di tutti i giorni.

"No" Faccio un sospiro, spostando il mio vassoio verso di lui, seduto al lato opposto del tavolo. "Prendile pure."

Travor mi ringrazia sorridendo, prima di spartirsi le mie patatine fritte insieme a Nash.

Quei due vanno molto d'accordo, ora che ci faccio caso.

Oggi il menu della mensa prevede hamburger, patatine fritte e persino una sprit. Tre cose che odio insieme. Fantastico, davvero favoloso.

Ho l'impressione che l'universo mi stia giocando un brutto scherzo. E davveto molto pessimo.

"Audrey?" Cameron mi circonda le spalle con un braccio, dandomi un buffetto sulla guancia. "Ci sei?"

Annuisco forzando un sorriso.
Vivi in una bugia.
Sento i battiti del cuore aumentare di velocità, e ogni sorta di colore prosciugarsi dalla mia faccia.

Cameron sgrana gli occhi, sporgendosi verso di me.
Il suo sguardo preoccupato mi agita ancora di più.

"Sei pallida." Mi fissa intensamente con gli occhi scuri, e io devo chiudere i miei per darmi una calmata.

Perché dovrei vivere in una bugia? Insomma, sono una ragazza normale, che frequenta degli amici normali e che vive la sua vita normalmente, andando in posti normali.

"Vuoi un bicchiere d'acqua?" Nash alza un angolo della bocca, facendo un mezzo sorriso, mentre Malody mi versa un po' di acqua nel bicchiere di plastica.
"Vedrai che ti sentirai meglio!" Esclama Molady raggiante, portando l'attenzione di tutti i presenti seduti al tavolo su di lei. "Forse hai anche bisogno di una boccata d'aria, oppure..."

"Non voglio un bicchiere d'acqua. Nè prendere una boccata d'aria. Non voglio proprio un bel niente, d'accordo?" Mi alzo di scatto dalla sedia, facendo cadere il braccio di Cameron dalle mie spalle.

Prendo il mio vassoio, e mi affretto a buttare via gli avanzi del mio cibo prima di uscire molto velocemente dalla mensa.

L'unica cosa che voglio è allontanarmi da qui per un po'.

Camminando nel corridoio, mi scontro contro un muro.

Mi paralizzo per qualche secondo.

Il muro è caldo.
Il muro ha dei rilievi, come gli addominali di un ragazzo.
Il muro ridacchia.
Il muro, non è un muro.

"Se volevi abbracciarmi bastava dirlo." La calda, roca voce di Jase mi fa aumentare il battito cardiaco.

Arrossisco violentemente, mentre boccheggiando mi invento qualcosa da dire.

Le uniche parole che mi vengono in mente sono: Porca puttana. E: che figura di merda.

"Ohm...io..io non volevo abbracciarti. Insomma...cioè...stavo andando via e..." Provo a giustificarmi, e Jase mi appoggia una mano alla base della schiena.

"Audrey, stavo scherzando. Non devi giustificarti di nulla." Fa quel suo bel sorriso luminoso, e io mi rilasso un pochino.

"Comunque ciao, Jase."
"Ciao piccola." Mi stringe le braccia intorno alla vita, soffocandomi in un abbraccio.

"Sei ancora arrabbiato con me?" Domando mordendomi il labbro inferiore.

Io e Jase andavamo molto d'accordo. È un peccato che le cose fra noi siano andate a finire in questo modo.

Lui sospira. "No. In realtà, non sono mai stato arrabbiato con te. Tu mi piacevi, ed è stato un brutto colpo vederti insieme a quel coglione di Dallas" Fa una smorfia, e io sento l'irrefrenabile voglia di tirargli uno schiaffo. Per quale dannato motivo parlano tutti male di Cam? Insomma, almeno avessero la decenza di non farlo davanti a me. "Però ora va tutto bene. Mi sono ripreso dalla scottatura, e vorrei che tornassimo amici."

Io faccio un grosso sorriso, annuendo con enfasi. "Ma certo! Mi dispiace averti fatto stare male, Jay, non era assolutamente mia intenzione."

"Sì, ora lo so. Comunque sia" Iniziamo ad incamminarci verso il mio armadietto, e Jase mi circonda le spalle con un braccio. "Che ne dici se ci prendiamo un gelato oggi?"

Esito sul da farsi.

Insomma, uscire con Jay sarebbe bellissimo. Magari possiamo discutere civilmente delle nostre incomprensioni, e tornare ad essere amici proprio come prima.

Però nel contempo non voglio andarci.

Ho paura che Cameron potrebbe pensare male, o che Jase ci provi un'altra volta con me.

"L'ultima volta che siamo andati a prendere un gelato hai provato a baciarmi." Do vita ai miei pensieri, e vedo le spalle del ragazzo al mio fianco irrigidirsi.

"Be', tu mi hai respinto senza troppi complimenti."
"Non volevo baciarti."
"Non avresti dovuto dirmi che ti piacevo." Ribatte.

Scossa per la sua ultima affermazione rimango a bocca aperta.

Prima che possa smentire tutto, o fargli notare che io non ho assolutamente mai detto di avere una cotta per lui, una voce alle nostre spalle mi precede.

"Che conversazione interessante" Mi volto lentamente, sentendo in cuore fermarsi per almeno dieci secondi. Cameron ci guarda intensamente, con le spalle rigide e la mascella contratta, i pugni chiusi lungo i fianchi. Fa un sorriso finto. "Vorrei saperne di più."

Spazio Autrice

Sorpresa!!!!!
Ho aggiornato solo per voi, teoricamente questo capitolo avrei dovuto postarlo martedì, ma sto cercando di recuperare per tutti i ritardi delle ultime settimane.
Volevo anche dirvi che ho postato il primo capitolo della nuova storia!
Chiunque sia interessato, lo può trovare tra le mie opere.
Ci risentiamo

Will Be Forever||CameronDallasWhere stories live. Discover now