Capitolo diciassette

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L'ostilità fra Jase e Cameron si taglia con il coltello.

Siamo ancora nel corridoio, e io non riesco ad aprire bocca.

Nessun muscolo del mio corpo sembra reagire allo shock di trovare, da un momento all'altro, Cameron dietro di me.

"Continuate pure. Cosa ti avrebbe detto la mia ragazza?" Cameron gonfia il petto, e fa un paio di passi verso di noi.

Io, sgattoiolando via dalla presa di Jase, sento il cuore farmi un balzo nel petto.

La sua ragazza? Okay, sono decisamente rimasta indietro con gli aggiornamenti.

Jase scoppia a ridere, facendo vagare lo sguardo da me a Cameron."Lei non è la tua ragazza."

"Audrey?" Cameron mi guarda, e i suoi occhi si addolciscono all'istante. "Sei la mia ragazza?"

Mi perdo completamente nel suo sguardo. Cameron sorride. Quel suo sorriso, che è così semplice e così profondo. Azzera tutto il resto. E fa finire il mondo.

"Direi di sì." Faccio un sorriso timido, e Cameron ricambia con uno ancora più grande.

"Diresti?" Jase si intromette nella nostra conversazione, che era improvvisamente diventata intima.

"Senti brutto coglione" Cameron riporta la sua attenzione su Jase, che subito fa una smorfia. "Provaci con chi ti pare. Invita chi vuoi a prendere un gelato, al cinema o dove cazzo ti pare. Ma stai lontano da lei. Sono serio, Watson, hai capito?" Puntandogli un dito contro, il suo tono si fa minaccioso. "Avvicinati alla mia ragazza e ti faccio il culo."

Con la bocca aperta e il cuore che va a mille, mi avvicino a Cameron, che subito, stringendomi la vita con un braccio, mi porta verso il mio armadietto.

"Quindi" Mi schiarisco la voce, portandomi il labbro inferiore tra i denti. "Sono la tua ragazza? Insomma, ufficialmente?"

Cameron alza un angolo della bocca. "Ti presenterò ufficialmente come mia ragazza anche ai miei genitori, se serve a farti capire che faccio sul serio."

Prima che possa dire e fare qualsiasi cosa, Cameron mi spinge delicatamente contro il muro freddo della scuola, e inizia a baciarmi con passione.

Schiudo le labbra, in modo che la sua lingua possa entrare nella mia bocca, e subito sento qualcosa di strano scattarmi dentro.

Una sensazione di calore mi riempie lo stomaco, e mi aggrappo alle sue braccia per rimanere in piedi.

Il bacio continua per qualche secondo di troppo, e Cameron segue il contorno delle mie labbra senza perderne un solo millimetro.

È come se volesse stamparne la forma sulle sue.
Come se volesse farci diventare una persona sola soltanto attraverso questo bacio.

"Tua madre darà di matto."
Lui ridacchia.
"È probabile" Scrolla le spalle, facendo un mezzo sorriso. "Ma la tua mi odia, e crede che io non sia alla tua altezza. Perciò direi che siamo pari."

Rido divertita, prima di scoccargli un bacio dolce sulle labbra.

Un semplice bacio a stampo. Ma che racchiude tutto quello che non riesco a dirgli a voce.

"Ti posso accompagnare a casa?" Domanda mentre io metto i miei libri dentro all'armadietto.

Aggrotto le sopracciglia. "Abbiamo ancora la sesta ora." Puntualizzo, prima di chiudere l'anta rossa e accoccolarmi contro il fianco di Cameron.

Il mio Cameron. Mio. Solo mio. Niente Jenny, niente Katleen...o persone che cercano di ostacolarci.
Solo io e lui.
Mi sembra strano solo a pensarlo.

Will Be Forever||CameronDallasWhere stories live. Discover now