Capitolo 20

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Los Angeles, 7 Ottobre 2010

« If the divine master's plan is perfection

Maybe next I'll give Judas a try

Trusting my soul to the ice cream assassin

Here, here, here»

É Christine a svegliarmi alle 11.

Ho dormito così tanto, ho sognato invece di fare i soliti incubi. Vuol forse dire che sono più felice?

«'Giorno» mormoro guardandola già in piedi intenta ad andare a lavarsi.

«Ciao. Devo andare a casa se voglio vedermi con Shannon più tardi e...credo che di là ci sia qualcuno per te» miagola.

Io spalanco gli occhi. Mi sollevo di scatto per prendere il cellulare e controllo l'ora e poi l'ultimo messaggio di Jared. Diceva di scrivergli e sarebbe venuto, quindi cosa ci fa qui?

«Sono un orrore» brontolo.

Ho dei pantaloncini corti e una canotta come pigiama. I capelli li ho lasciati sciolti e ora necessitano davvero di una pettinata. Il viso sfatto di sonno e chissà che altro.

Sguscio un attimo in bagno almeno per pettinarmi, lavare i denti e sciacquare il viso. Tutto ovviamente fatto con una fretta che non si addice a qualcuno che si è svegliato pochi istanti prima!

Lascio il bagno a Christine e ancora con gli occhi arrossati per il sonno, vado in soggiorno -anche se punto la cucina, ho bisogno del mio caffè latte...-

«Ciao» trilla lui.

«Ehi...» mormoro io con la bocca che deve scandire bene le parole «Mi fai le improvvisate?» Domando.

«Credevo ti svegliassi prima, avevamo deciso di pranzare insieme oggi»

«Vero»

«Non volevo svegliarti, dormigliona»

«Oh, solo perché tu non dormi mai, non vuol dire che gli altri non lo facciano. Se poi mi vengono le occhiaie? »

«Saresti ugualmente splendida...»

Scosto appena lo sguardo e lo dribblo per andare a fare quel famoso caffè e scaldare il latte.

«Scusa» mormora.

«Non mi ha dato fastidio, solo imbarazzato un po'» ammetto tendendo le labbra in un leggero sorriso.

«Okay. Allora, dove vuoi andare a mangiare? Cosa vuoi mangiare più che altro»

«Mi sono appena svegliata...non ne ho idea» sbuffo divertita.

«Mh, vero»

Mentre aspetto che si prepari il caffè, mi volto verso di lui.

La barba di un paio di giorni. I capelli un po' spettinati e tenuti insieme dalla cera. I suoi occhi un po' stanchi ma splendidi in cui posso perdermi.

«Facciamo tante foto oggi, okay? »

Si sorprende, soprattutto perché dopo che gliel'ho detto, mi sono sporta a baciargli la guancia. Non un bacio veloce, uno che si trattenesse un po' di più sulla sua pelle.

«Okay» sussurra mentre la sua mano va come sempre a posarsi sul mio fianco.

Scivolo via dalla sua presa solo per versarmi il caffè, mi volto a guardarlo ma lui mi fa cenno che non ne vuole. Quindi lo lascio in caldo per Christine.

We were torn from our life of isolation   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora